L'assenza di Heitinga contro la Scozia permetterà a van der Wiel di giocare da titolare con la maglia Oranje.
Dopo una serie di buone prestazioni sia in Eredivisie che in Uefa, è d'obbligo informarsi un pò su chi sia Gregory van der Wiel. Il ventunenne terzino destro dell'Ajax ha già conosciuto, nella sua seppur breve carriera di calciatore, tante difficoltà. Una su tutte, l'assenza forzata dai campi da gioco per tre quarti della scorsa stagione causa un brutto infortunio al ginocchio.
Cresciuto nell'Ajax, è stato mandato a giocare per tre anni nelle giovanili dell'Haarlem perchè gli allenatori della squadra di Amsterdam avevano individuato in lui un soggetto difficile.
Proprio quegli anni sono stati cruciali per Gregory, che, cresciuto, si era reso conto di star buttando via il suo talento.
Cresciuto nell'Ajax, è stato mandato a giocare per tre anni nelle giovanili dell'Haarlem perchè gli allenatori della squadra di Amsterdam avevano individuato in lui un soggetto difficile.
Proprio quegli anni sono stati cruciali per Gregory, che, cresciuto, si era reso conto di star buttando via il suo talento.
Il destino lo ha voluto far vestire - di nuovo - con la mitica casacca bianca con banda verticale rossa, quella dell'Ajax di Amsterdam.
In occasione di un torneo giovanile, varie difficoltà interne hanno spinto l'Ajax a richiamare un pò di giovani dalle squadre satellite (tra cui l'Haarlem) per rinforzare, anche numericamente, la rosa. Solo allora (e questo è sintomatico del fatto che gli osservatori dell'Ajax non hanno più l'occhio di una volta) ci si rese conto che, a poco più di 20 km da Amsterdam giocava un possibile craque. Van der Wiel era stato contattato anche da Psv e Feyenoord, ma la prelazione dell'Ajax ed il suo desiderio di rivincita hanno fatto si che le cose andassero come sono andate.
La rivincita di Gregory, mandato via in malo modo anni prima, si è avuta prima in seconda squadra e poi con la squadra titolare, con la quale ha debuttato l'11 marzo 2007, in occasione di una vittoria esterna per 4-1 ai danni del Twente.
Oggi l'Ajax ha nettamente cambiato opinione su van der Wiel, considerandolo come un talento incredibile, che sta ancora crescendo e potrà migliorare tantissimo, anche grazie alla sua maturazione sul piano comportamentale.
Grande ruolo in questa crescita, secondo lo stesso Gregory, lo ha avuto Marco Van Basten. "E' un grandissimo uomo ed è anche una persona molto rilassata" ha dichiarato il terzino dell'Ajax "se sbagli non si innervosisce ed urla, ma cerca di farmi capire l'errore facendo si che possa trarne un futuro vantaggio. Mi ha dato soprattutto fiducia in me stesso".
Il passato di van der Wiel era segnato da un giocatore (giovanissimo, tra l'altro): Robin van Persie; oggi, però, il modello di inspirazione è Dani Alves.
Van der Wiel ricorda tantissimo il terzino del Barcellona: così come il brasiliano, l'olandese ama salire sulla fascia, combinando con i compagni di squadra o portandosi via l'uomo, fino ad arrivare sul fondo per crossare o rientrando in area per cercare il goal.
Disposto a tutto per giocarsi le sue chance per essere titolare contro la Scozia, a discapito di Dirk Marcellis, van der Wiel ha messo in luce anche la sua ambizione: voler diventare una stella, magari misurandosi nei campionati più blasonati. Ma sempre dopo aver raggiunto la totale maturazione in Eredivisie, con la maglia dell'Ajax.
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