Siem de Jong e la leggenda Ajacide

I migliori giocatori dell'Ajax hanno esordito in prima squadra con un goal.
E' successo con Johan Cruyff, Marco van Basten,  van’t Schip, Vanenburg, Witschge, van der Vaart e  Sneijder e lo stesso è accaduto con Siem de Jong nel 2007. Prima partita contro lo Sparta Rotterdam bagnata con un goal.
Sembra quasi di sentirli i mormorii sugli spalti che accompagnano l'ingresso  in campo del giovane. Uno scatto, un tiro ed è rete. I fan, allora, sanno che probabilmente sta nascendo una nuova stella. La meraviglia del tifoso, infatti, è stata la stessa al momento dell'esordio di Dennis Bergkamp, Edgar Davids e Jari Litmanen. Nomi, questi, che accompagnati agli illustri e sopracitati giocatori, non fanno altro che confermare quella che, più che una leggenda, pare essere una certezza.
Di primo acchitto, però, il giovane Siem non sembra affatto una futura stella. Flemmatico, lento, a tratti quasi disinteressato. Un look ordinario ed un taglio di capelli fuori moda fanno di de Jong l'opposto di una starlette calcistica qualsiasi.
In estate, la dirigenza dell'Ajax ha cercato di piazzarlo in qualche squadra minore. Consapevoli del talento ma senza alcun indizio su come usarlo, Jol ed i suoi collaboratori si sono trovati a doverlo includere necessariamente in rosa, visto che nessuna squadra ha manifestato un vero interesse per il giovane Siem durante il mercato estivo, facendolo partire titolare solo nelle partite europee o di coppa nazionale.
Oggi, però, de Jong è la vera rivelazione dell'ArenA. Titolo, questo, guadagnato a suon di goal, assist e prestazioni più che convincenti (vedi la sfida casalinga di Europa League contro la Juventus, con de Jong, probabilmente, migliore in campo).
La doppietta di domenica contro l'Heracles ha riportato agli occhi dei tifosi l'indimenticato Jari Litmanen. In occasione del primo goal, l'inserimento del giovane Siem è stato perfetto. Quansah, mediano dell'Heracles che aveva il compito di marcare il centrocampista nato in Svizzera, ma di passaporto olandese, nulla ha potuto sul tempestivo inserimento del suo avversario. Sul perfetto cross di Van der Wiel, Siem ha tagliato la difesa per siglare l'1-0.
Il paragone con Litmanen non può che inorgoglire de Jong, che ha ammesso di aver studiato tutte le partite di Bergkamp e dello stesso centrocampista finlandese. La velocità, dote che non caratterizza Siem, diventa relativa quando il tempo di inserimento è perfetto. "Cogliere il momento giusto", questo è tutto.
Arie Koster, successore ad interim di Van Basten sulla panchina dell'Ajax, lo considerava come il successore di Sneijder. "Più di Wesley, Siem ha il colpo di testa" dice l'allenatore, oggi al Club Bruges. "Si tratta di un giocatore che ha lo stesso stile di gioco di Sneijder, lo stessa visione in campo e la stessa capacità di tirare sia col destro che col sinistro".
Il suo ottavo goal, secondo nella stessa partita, è ancora d'astuzia. Colto da un gran passaggio di Suarez, de Jong è apparso dal nulla al centro dell'area di rigore, trovandosi in condizione ottimale per concludere di testa.
Otto goal, dicevamo. Non male per uno che, ad inizio stagione, doveva ritagliarsi uno spazio in un altra squadra. Jol, come Van Basten, ha avuto serie difficoltà a sistemarlo in campo. Con l'ex allenatore, Siem è stato utilizzato in più ruoli: da centrocampista sinistro a tornante a destra, finendo a fare il centravanti-ombra proprio perchè come punta non esprimeva il meglio di se. Oggi, invece, Jol gli ha dato una più precisa collocazione tattica, considerando il fatto che si tratta di uno specialista negli inserimenti: troppo leggero per essere uomo d'area di rigore ma inadatto ad essere chiamato "trequartista". Nè carne nè pesce. Semplicemente Siem de Jong.

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