Il Twente conquista lo Johan Cruijff Schaal battendo l'Ajax 1-0


Il Twente ha dominato la partita sin dai primi minuti, dando l'impressione di essere molto più "squadra" rispetto all'Ajax di Jol, ancora troppo dipendente dalla singola giocata di Luis Suarez e, forse, con la testa all'incontro di giovedi, in Grecia, contro il Paok Salonicco.
Il ritorno del preliminare di Champions è, già da ora, la partita più importante della stagione per i lancieri, la cui situazione finanziaria traballante potrebbe essere un pò ristabilita con i milioni di euro che arrivano dalla partecipazione alla manifestazione europea più importante.
Il Twente, invece, arriva ad Amsterdam accompagnato da un gruppo di tifosi più esiguo di quel che si poteva pensare. La tifoseria, infatti, non ha digerito la decisione della KNVB, sempre attentissima alle questioni di ordine pubblico, di far muovere i supporters del Twente unicamente in treno. Nel contempo, anche la tifoseria dell'Ajax è in contestazione per il continuo aumentare del prezzo dei biglietti e così, al momento del fischio d'inizio, sono tanti gli spazi vuoti sugli spalti dell'Amsterdam ArenA.
Appena partiti, è chiaro che l'Ajax vuole vincere, anche per cancellare i recenti ricordi della mezza tragedia greca e così Luis Suarez, dopo aver vinto un rimpallo a metà campo, prova subito a segnare il gol della domenica con un lungo tiro dalla distanza che non impensierisce il portiere del Twente Nikolay Mihaylov.
Come in un duello tra schermidori, subito dopo è il Twente a prendere l'iniziativa con Bryan Ruiz che, di testa, manca il bersaglio da distanza ravvicinata. Ma questo è stato solo il preludio al gol, arrivato dopo che Stekelenburg serve van der Wiel con un passaggio mal calibrato che viene intercettato da Luuk de Jong, fratello del Siem dell'Ajax, il quale ci mette poco a siglare quello che sarà il definitivo 1-0 per il Twente.
Luuk de Jong, poco dopo, ha un occasionissima per il raddoppio dopo che Theo Janssen, con un mirabile colpo di tacco, lo ha messo a tu per tu con Stekelenburg. Il tiro dell'under 21 olandese, però, finisce alle stelle.

Il possibile raddoppio dei tukkers non si concretizza di un niente quando Janssen, su cross di Tiendalli, spara un missile che tocca la traversa, rimbalza sulla linea della porta difesa da Stekelenburg e poi viene spazzata via. La terna arbitrale, comunque, è certa del fatto che la palla non è entrata e quindi si continua a giocare.
La pressione del Twente non accenna ad attenuarsi, nonostante qualche sortita offensiva dell'Ajax, schierato con un impalpabile Suk come centravanti. Il ragazzino coreano, apparso inadeguato ad una partita del genere, fa ammattire Suarez e Jol (oltre al sottoscritto!) tanto che, nel finale del primo tempo, verrà spostato sull'esterno e, poi, sostituito.
Ancora Luuk de Jong, di testa, su azione di calcio d'angolo, mette in difficoltà Stekelenburg, costretto alla deviazione in angolo con una parata plastica.
La situazione è frustrante per l'Ajax, costantemente schiacciato in difesa da Ruiz, Bajrami e De Jong. Chi sente più di tutti il momento difficle è Suarez che, da già ammonito, dopo aver perso un pallone al limite dell'area avversaria, con una scivolata un pò veemente colpisce Cheick Tiote, guadagnando un cartellino rosso diretto. Blom non ha certo preso in simpatia Luis Suarez, ammonendolo dopo pochi minuti di gioco per aver gettato il pallone fuori dal campo a gioco fermo. Il rosso diretto costerà all'uruguaiano una squalifica la cui entità verrà stabilita nei prossimi giorni.
Questo l'epilogo del primo tempo, che in realtà si rivelerà essere l'epilogo della partita intera. I cambi di Jol (Emanuelsson per Suk e Sulejmani per Anita) non cambiano la partita. Per l'Ajax rimane qualche chance nei tiri da fuori, ma nonostante i vari tentativi, l'unica conclusione pericolosa è quella di Rasmus Lindgren, subentrato all'infortunato Enoh al 5' del primo tempo, il quale impegna Mihaylov, il quale respinge benissimo anche una punizione di Eriksen qualche minuto più tardi.
I giochi, allora sono praticamente fatti. Così,mentre il presidente Munstermann può godersi il countdown che lo separa dalla vittoria del suo secondo trofeo (per il Twente si trattava della seconda Supercoppa dopo quella, persa, nel 2001 contro il PSV), in casa Ajax si devono già fare i conti con una situazione di spogliatoio piuttosto difficile.

CONVERSATION

Back
to top