L'Olanda sperimentale pareggia 1-1 in Ucraina

Due squadre sperimentali si sono sfidate ieri sera a Donetsk: da un lato l'Ucraina, padrona di casa ai prossimi europei, dall'altro l'Olanda, finalista dell'ultimo mondiale. L'occasione era troppo ghiotta per non provare qualche giocatore che, fino ad ora, ha avuto poco spazio.
Nel complesso, va detto, la vittoria ai punti sarebbe dovuta andare alla nazionale di casa, ben più amalgamata negli effettivi e meno stanca degli oranje. Nei primi quarantacinque minuti l'occasione più grande è quella capitata sui piedi di Shevchenko che, liberatosi di Bruma, conclude sull'esterno della rete. L'Olanda, pericolosa solo con Siem de Jong, viene schiacciata dagli ucraini anche nel secondo tempo: Aliyev, per ben due volte, sfiora il gol, evitato solo grazie alla bravura di Vorm, abilissimo anche su una splendida conclusione di Tymoshchuk. Come si può facilmente intendere, il portiere dell'Utrecht era in serata di grazia, tanto che anche Olexander Romanchuk ha visto l'estremo difensore impedirgli di sbloccare il risultato.
Manco a dirlo, dopo aver subito l'offensiva dei padroni di casa praticamente dal primo minuto, è l'Olanda a portarsi in vantaggio, confermando la validità della vecchia regola "gol sbagliato-gol subito". Al 72' Theo Janssen, centrocampista del Twente, colpisce la traversa. Sul pallone si avventa Lens che porta, così, in vantaggio i suoi. Il risultato, però, torna subito in equilibrio grazie ad un perfetto calcio di punizione di Aliyev che si insacca nel sette.
Il duo Janssen-Lens, protagonista del vantaggio olandese, è sicuramente una delle note positive della nazionale sperimentale di Van Marwijk, insieme al portiere Vorm.
Bene anche Ron Vlaar in difesa, il quale, alla fine della partita, ha dichiarato che "La performance della squadra è stata soddisfacente. Nonostante non ci fosse grossa confidenza tra i compagni, in quanto tanti alle prime apparizioni in nazionale, abbiamo mostrato un buon possesso palla e creato delle buone occasioni". Calatosi perfettamente nel ruolo di capitano, seppur provvisorio, Vlaar ha continuato: "Mi dispiace non aver vinto la partita, anche se si tratta di un amichevole. Abbiamo concesso poco in difesa, le loro occasioni sono quasi tutte arrivate con conclusioni da lontano."
Le dichiarazioni dell'ambizioso Vlaar sono veritiere, anche se solo in parte. Va tenuto conto, infatti, che i diciassette convocati da Van Marwijk per l'amichevole, insieme, collezionavano solo 38 caps con la maglia arancione (ovviamente parliamo di nazionale maggiore) prima di ieri sera. Un pò di emozione ci può stare e se si considera che Andre Ooijer, neo-acquisto dell'Ajax e Giovanni van Bronckhorst hanno lasciato la nazionale e che Khalid Boulahrouz sarà prossimo all'addio, il futuro non è tanto nuvoloso. Marcellis, dopo un pessimo campionato lo scorso anno, sembra essere tornato sui suoi livelli. Lo possiamo, quindi, considerare una valida alternativa a Van der Wiel, per ora troppo incostante. Ron Vlaar, senza infortuni, sembra un difensore centrale molto affidabile, mentre Bruma, gioiellino del Chelsea, è ancora da rivedere tra i "grandi".
La fascia sinistra rimane il tallone d'Achille della squadra. Anita non ha soddisfatto mentre Pieters, entrato nel secondo tempo, non ha fatto granchè. Van Marwijk avrà tempo per sperimentare e provare nuovi giocatori (Drenthe, van Aanholt..) nel prossimo futuro, visto che il 3 settembre si gioca San Marino-Olanda, valida per la qualificazione ai prossimi Europei.
A centrocampo Maduro e Fer hanno dimostrato di potersi calare perfettamente nella realtà oranje e si candidano ad essere i maggiori insidiatori dei rudi Van Bommel e de Jong.
Più dura sarà per Beerens, Siem de Jong, van Wolfswinkel e Lens, che davanti hanno dei mostri sacri come Robben, Sneijder, Kuyt e Van Persie.
Van Marwijk, che di recente aveva dichiarato di non voler cambiare molto del gruppo che in Sud Africa è arrivato fino alla finale, sarà caontento di sapere che esistono tante interessanti opzioni per il futuro della nazionale.

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