L'Ajax continua a sfornare futuri campioni presi in Danimarca. Ora è il turno di Nicolai Boilesen

"Non tutti i mali vengono per nuocere". Mai frase fu più azzeccata. La situazione di emergenza in cui, durante lo scorso turno di Eredivisie, versava la difesa dell'Ajax, ha dato l'occasione a Frank de Boer per presentare al mondo un nuovo, promettentissimo, giovane dell'accademia dell'Ajax: il danese Nicolai Bolesen, subentrato a Daley Blind, fuori per un infortunio alla caviglia, pochi minuti prima dell'intervallo.
Il diciannovenne, che l'Ajax ha strappato alla concorrenza di club come il Chelsea, il Manchester Utd e, pare, anche alle grinfie di Pantaleo Corvino, che lo voleva portare alla Fiorentina, non ha affatto accusato l'emozione del debutto, risultando, a detta di molti, il migliore in campo nel match contro l'Heracles Almelo, vinto dall'Ajax per 3-0. La prestazione decisamente convincente del ragazzo, tra l'altro impiegato fuori ruolo, spinge i più interessati al calcio olandese a fare dei paragoni, forse un pò affrettati, con alcuni suoi illustri predecessori, i quali, nel passato, hanno vestito la casacca della squadra di Amsterdam. La nazionalità - danese - sembra giocare a favore del difensore, prelevato dal Brondby per 4 milioni di corone danesi. Già negli anni 70, quelli dello splendore del calcio made in Holland, iniziò a costruirsi il legame tra Amsterdam e la vicina Danimarca. L'arrivo di Frank Arnesen e Soren Lerby, entrambi capitani degli Ajacidi durante la loro lunga (oltre 200 presenze) e vittoriosa (3 campionati vinti da Arnesen e 5 dal collega Lerby), ha preceduto di circa un decennio quello di Jan Molby e Jesper Olsen, grandi protagonisti in Olanda prima di trasferirsi a Liverpool e Manchester United. Gli anni 90 sono stati gli anni dei fratelli Michael e Brian Laudrup, entrambi arrivati in Eredivisie al termine delle rispettive carriere, giusto in tempo per diventare gli idoli dell'Amsterdam Arena, prima di un periodo piuttosto buio per la "danish connection" tra Amsterdam e la Danimarca, tenuta in vita solo dai mediocri Tobiasen, prima, e Rommedahl, poi. Oggi, dopo l'esplosione di Christian Eriksen, è Boilesen a guadagnare gli onori della cronaca. Confermate le sue spiccate abilità tecniche e tattiche, Boilesen può ancora migliorare sul piano fisico: aggiungendo un pò di massa alla sua invidiabile struttura fisica (1,87 cm per 80kg), può seriamente diventare uno dei migliori difensori al mondo. Probabile il suo impiego già oggi contro il Groningen. Un passo avanti verso la definitiva consacrazione.

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