Feyenoord - Al primo allenamento partono le contestazioni dei tifosi, ma intanto Mario Been mostra fiducia nel gruppo.

Tempi duri per Mario Been a Rotterdam, dove i tifosi del Feyenoord, stufi della gestione societaria della squadra, hanno manifestato al campo di allenamento del club il loro dissenso, intonando canti contro la dirigenza per quasi tutto il corso della seduta. In occasione del primo allenamento stagionale della squadra, tenutosi davanti a circa 8000 spettatori, il quarantasettenne allenatore, a dispetto dei toni minacciosi del centinaio di supporter più facinorosi, durante l'incontro con la stampa ha manifestato cauto ottimismo per la stagione a venire: "Dobbiamo ancora aspettare un pò per capire a cosa può aspirare questo gruppo. Guyon Fernandez, Miquel Nelom, Jordy Clasie e Kaj Ramstein, i nuovi arrivati, hanno sicuramente bisogno di tempo per adattarsi, ma sono sicuro che riusciranno ad incrementare il valore del nostro giovanissimo gruppo".
Been, da uomo di calcio navigato, ha ovviamente sottolineato che, con il mercato ancora aperto, è lecito aspettarsi qualche partenza eccellente. Dopo Castaignos, i tifosi dello Stadionclub temono di poter perdere anche gli appetibili Leroy Fer e Georginio Wijnaldum, mentre è alta la possibilità che Ryo Miyaichi, gioiellino giapponese di proprietà dell'Arsenal, rimanga al De Kuip per un altra stagione.
Nel suo incontro con la stampa, Mario Been ha anche fatto un accenno al mercato in entrata: "Ho a disposizione una rosa composta da ragazzi giovani e tecnicamente validi, ma in alcuni ruoli abbiamo bisogno di rinforzi. In attacco, per esempio, oltre a Guyon Fernandez, il quale può giocare in più posizioni, non c'è molta alternativa". Ovviamente, l'allenatore è al corrente delle difficoltà economiche cui il Feyenoord sta andando incontro negli ultimi anni, fattore determinante per l'andamento deludente della squadra nelle ultime stagioni di Eredivisie (il titolo manca dalla stagione 1988/89). La sua fiducia nel gruppo, al momento, pare più forte del tono di voce dei membri della Legioen, la "Legione" dei caldissimi e devoti fan, cui il club ha riservato il numero 12, ritirato dalle maglie dei giocatori proprio in omaggio all'opera di sostegno svolta sempre e comunque, al di là di ogni tipo di difficoltà. La manifestazione di domenica mattina, terminata comunque pacificamente alla fine della sessione di allenamento, deve suonare come un campanello d'allarme per la dirigenza, al lavoro per reperire al più presto fondi per il mercato e nel tentativo di trattenere i propri gioielli, attratti dalle sirene dei più grandi club europei.
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