Europa. L'AZ vince e convince, l'Ado cola a picco a Nicosia. Twente ok!


Agrodolce il bilancio europeo delle squadre olandesi. Se AZ e Twente possono affrontare le rispettive trasferte con relativa sicurezza, l'Ado Den Haag è chiamato ad un vero e proprio miracolo dopo il tracollo di Nicosia.

AZ 2-0 Jablonec

Qualche preoccupazione tra i sostenitori dell'AZ era comprensibile alla luce della campagna trasferimenti della propria squadra. Il club di Alkmaar viene da tre cessioni importanti, una per reparto, e solamente un acquisto di livello all'attivo (lo statunitense Altidore, non ancora a disposizione).
Gertjan Verbeek ha dovuto fare di necessità virtù, ovviando alle partenze estive con opportuni accorgimenti tattici.
In porta, in attesa di maggiore chiarezza sul futuro di Romero, il numero 1 è il costaricense Esteban Alvarado. Davanti a lui confermati Marcellis a destra, il neo capitano Moisander in mezzo con Viergever che sostituisce Hector Moreno (emigrato in Spagna), a sinistra Poulsen viene preferito a Klavan. A centrocampo Elm è chiamato a compiti di maggiore copertura dopo l'addio di Schaars. Al suo fianco Wernbloom è costretto ad arretrare il proprio raggio d'azione con l'inserimento di Martens sulla trequarti. Holman e Benschop sulle fasce completano il trio a supporto di Boymans, prelevato dal VVV Venlo.

La prima frazione di gioco vede l'AZ sciorinare un calcio veloce e godibile. La squadra di casa è padrone del gioco e rischia a più riprese di passare in vantaggio senza riuscirvi, complice anche una dose massiccia di sfortuna. Al 21' Poulsen si sgancia sulla corsia, dialoga con Holman e appoggia dietro per Martens. Il tiro a botta sicura del centrocampista belga trova sulla propria traiettoria la schiena di Boymans.
Due minuti più tardi, azione speculare sulla fascia opposta: Benschop sfonda sulla destra liberato da un tacco di Martens, passaggio arretrato per l'accorrente Holman, il suo destro all'angolino viene salvato in tuffo dal portiere Spit. Sullo sviluppo del corner l'ala australiana impegna nuovamente l'estremo difensore ceco, sulla ribattuto Benschop non ha la prontezza di riflessi per deviare in rete.
Al 38' l'attaccante ex RKC si rende nuovamente pericoloso. Holman riceve palla al limite dell'area in posizione centrale, se ne va in slalom all'intera difesa e incrocia il destro sul palo lontano. Spit è nuovamente abile ad allungarsi ma lascia lì il pallone: la conclusione di Benschop sembra vincente, ma è la traversa a salvare la squadra ospite.
In chiusura di primo tempo al rammarico per le occasioni sprecate rischia di aggiungersi la beffa del vantaggio ceco. Prima è Jarolim con un pallonetto di poco alto a mettere i brividi ad Alvarado, quindi Lafata di testa su sponda di Elias impegna severamente il portiere sudamericano.

Dopo un inizio timoroso di secondo tempo, soprattutto a causa dei rischi corsi allo scadere dei primi 45 minuti, l'AZ torna a macinare calcio. Al 62' Boymans, piuttosto in ombra, non riesce a correggere opportunamente un lungo cross di Marcellis. Un minuto più tardi arriva il meritato vantaggio, lo sigla Wernbloom con un perfetto stacco di testa su corner battuto da Elm.
Verbeek vuole chiudere i conti ad Alkmaar e getta subito nella mischia Gudmundsson. Il talento islandese rileva un volitivo ma impreciso Benschop, sistemandosi sulla destra con la possibilità di rientrare sul mancino e calciare a rete. La mossa si rivelerà azzeccata.
Appena dopo un minuto dal suo ingresso in campo, Gudmundsson sradica un pallone a centrocampo, lo Jablonec è messo malissimo e subisce la veloce ripartenza di Holman, palla a Boymans che calcia dai 20 metri trovando la corta respinta di Spit, Gudmundsson si getta sulla respinta ma calcia rovinosamente a lato.
Lo Jablonec alza la linea difensiva, cercando di aggredire alto gli avversari. Tuttavia si tratta di un pressing isolato e poco ragionato, facilmente eludibile dai centrocampisti olandesi.
Al 69' nuova transizione dell'AZ condotta da Gudmundsson, Holman attende la sovrapposizione di Poulsen, è decisiva la diagonale difensiva su Boymans che si apprestava a chiudere l'azione.
Al 74' Marcellis cambia gioco sulla sinistra per Holman, cross teso di mancino e Wernbloom da solo non riesce a coordinarsi per battere di volo.
Trascorrono 6 minuti ed è Gudmundsson a provarci dalla lunga distanza con un sinistro a giro. L'islandese fa le prove per il gol che arriverà poco più tardi. All'87' il numero 7 dell'AZ prende palla in posizione defilata, converge e lascia partire un mancino violento che, complice una deviazione, batte Spit.
A pochi secondi dalla fine sussulto per i tifosi accorsi all'AFAS Stadion. Su un cross apparentemente innocuo di Elias, i lisci in serie di Viergever e Marcellis liberano Pitak davanti ad Alvarado che riesce a murargli la conclusione. Interviene infine Moisander a sbrogliare la matassa.

Prova confortante per l'AZ. Si sono viste interessanti combinazioni in velocità degli avanti olandesi, con tocchi di prima per liberare il compagno nello spazio. L'assenza di punti di riferimento sulla trequarti, con Martens ed Holman a scambiarsi continuamente la posizione, ha impreziosito in termini di qualità la manovra negli ultimi metri. La scorsa stagione infatti a ridosso della prima punta operava Wernbloom che ha caratteristiche più da incursore. La squadra di Verbeek dovrà imparare ad essere più ordinata e meno frenetica nella riproposizione offensiva. In tal senso manca un uomo dell'intelligenza tattica di Schaars accanto ad Elm, apparso piuttosto isolato. Wernbloom deve imparare a centellinare i suoi sganciamenti ora che ricopre una posizione maggiormente difensiva, anche perchè bisogna proteggere una retroguardia tutt'altro che irreprensibile. Da testare l'introduzione di una punta come Altidore in questo impianto di gioco. Al momento Boymans è sembrato non all'altezza.

Pagelle
AZ (4-2-3-1): Alvarado 6.5; Marcellis 6, Moisander 6, Viergever 6, Poulsen 6.5; Elm 6, Wernbloom 6; Benschop 5.5, Martens 7, Holman 7; Boymans 5.5.
Subs: Gudmundsson 7, Falkenburg sv; Coach. Verbeek 7


Omonia Nicosia 3-0 Ado Den Haag

Severissima lezione impartita dall'Omonia Nicosia ai ragazzi di Steijn. L'Ado ha confermato la formazione mandata in campo nell'andata del secondo turno, a Kaunas. Quindi un 4-3-3 più accorto con Leeuwin a centrocampo al posto di Chery e il rientrante Luksik a sinistra. L'unica eccezione era rappresentata da Hocher preferito nuovamente a Vicento.
Per tutti i 90 minuti la squadra di Den Haag è stata in balia dei ciprioti, non riuscendo ad opporre la minima resistenza.
La rete che ha sbloccato l'incontro è arrivata al 37' grazie al rigore trasformato dall'attaccante brasiliano Alexandre da Silva. Il penalty era stato concesso per un ingenua spinta di Kum su Christofi.
Dopo un gol giustamente annullato ad Alexandre per posizione di fuorigioco, arriva il raddoppio dell'Omonia siglato da Rengifo. L'attaccante peruviano approfitta di uno sciagurato errore di Coutinho che manca la presa sul cross di Efrem.
L'estremo difensore dell'Ado suggella una serata horror al 77', facendosi bucare dal potente destro di Christofi dalla lunga distanza.
In Olanda servirà più di un'impresa.


Twente 2-0 Vaslui

Facciamo un passo indietro. Martedì si è disputata l'andata del terzo turno preliminare di Champions League. I vicecampioni del Twente hanno sconfitto per due reti a zero i romeni del Vaslui. I Tukkers, falcidiati dalle assenze (out tra gli altri Rosales, Willem Janssen, Chadli e Ruiz), non sono sembrati particolarmente brillanti. Nonostante questo la vittoria con due reti di scarto dovrebbe mettere a riparo Brama e compagni da eventuali sorprese al ritorno, quando potranno contare certamente su Willem Janssen (influenza per lui) e Rosales (squalificato). Da valutare le condizioni degli altri calciatori.
Il nuovo 4-3-3 che sta studiando Co Adriaanse (che è sembrato più un 4-2-3-1 per la posizione avanzata di De Jong), ha palesato evidenti limiti in fase di costruzione del gioco. La manovra è parsa spesso scontata ed affidata alle iniziative dei singoli, soprattutto dei due esterni Bajrami e Berghuis. Il dover rinunciare ad un playmaker come Theo Janssen, senza aver trovato un valido sostituto, può essere una giustificazione. Specie se si aggiunge la defezione di Bryan Ruiz che è un attaccante esterno atipico, visto che parte da posizione molto arretrata per cucire la trama di gioco. L'ex tecnico di Ajax e AZ deve lavorare ancora sodo dunque.
Intanto può ritenersi soddisfatto visto il successo maturato ad Enschede. Non si può negare che gli episodi non abbiano sorriso ai Tukkers. Prima la traversa di Adailton a Mihaylov battuto, poi un rigore trasformato da Janko, parso in realtà piuttosto generoso (Adailton sfiora appena Leugers). Nel primo tempo si segnala anche un gol annullato giustamente al Vaslui, per il fuorigioco di Wesley.
Nella seconda frazione giunge il raddoppio di Janko, rapace nel depositare in rete la sfera dopo il palo colpito di testa da Luuk De Jong.
L'attaccante austriaco sfiora la tripletta incornando a lato un cross dalla sinistra dell'intraprendente Ola John.
Oltre al risultato e ad un (apparentemente) rigenerato Bajrami, c'è poco da salvare di questa partita. Contro l'Ajax nello Johan Cruijff Shield sarà tutt'altra musica.






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