Olanda, deludente 0-0 con la Svizzera


Termina a reti inviolate l'amichevole tra Olanda e Svizzera. All'Amsterdam ArenA i tifosi hanno assistito ad una partita noiosa con gli Oranje autori di una prestazione al di sotto delle aspettative. L'opaca performance dei padroni di casa, vivaci solo a tratti con un rigenerato Ryan Babel, è stata sottolineata da fischi ben udibili nel secondo tempo. L'atteggiamento dagli spalti ha infastidito non poco Bert Van Marwijk che ha commentato seccato al termine della gara.

Formazioni di partenza

Stop precauzionale per Van der Wiel che ha avvertito un fastidio all'inguine alla vigilia della partita. La contemporanea assenza del lungodegente Pieters obbliga Van Marwijk a schierare i due laterali di scorta Boulahrouz e Braafheid, probabilmente le alternative meno convincenti dell'intera rosa.
A centrocampo, come spesso accade nelle gare casalinghe contro avversari sulla carta inferiori, viene abbandonato il doppio mediano inserendo Van der Vaart assieme a Wesley Sneijder. Completa il trio di centrocampo Nigel De Jong, riposano Strootman e Van Bommel.
Huntelaar non è al meglio dopo l'infortunio al naso patito con lo Schalke, è Van Persie ad operare nel ruolo preferito di prima punta o "falso numero 9". L'attaccante dei Gunners, riconosciuto la scorsa settimana quale miglior giocatore del mese di ottobre, è in stato di grazia. Nelle ultime 28 partite di Premier League ha segnato 29 gol.
La vera sorpresa nello starting XI è costituita dal ritorno in nazionale dopo un anno di Ryan Babel. L'ex ala dell'Ajax ad Hoffenheim ha ritrovato una maglia da titolare e quella continuità di rendimento che erano mancate a Liverpool.

Dall'altra parte la Svizzera si schiera con un 4-4-1-1 dove il giovane centrocampista Xhaka supporta l'unica punta Mehmedi. La stella della squadra Xherdan Shaqiri parte sull'out di destra, mentre Inler e Dzemaili sono deputati alla zona mediana del campo.

La partita

Le intenzioni degli ospiti sono chiare dal primo minuto. Il 4-4-1-1 molto compatto della Svizzera, con un centrocampista dalle caratteristiche più spiccatamente difensive nel ruolo di trequartista, si rivela estremamente valido nel contrastare il reparto mediano dell'Olanda.
Di fatti gli Oranje sono costretti a girare a largo dal centrocampo, poichè la consueta fitta trama di passaggi viene osteggiata dall'aggressività degli elvetici che pressano alto per tutto l'incontro, tenendo la difesa alta e tagliando ogni rifornimento a Sneijder e Van der Vaart.
Non è un caso se le uniche azioni degne di nota nascono da improvvise verticalizzazioni in fase di transizione o a sorprendere la prima linea di pressing nelle rare occasioni in cui ha lasciato dei varchi.
La strategia di Hitzfeld, come detto, obbliga i ragazzi di Van Marwijk ad organizzare il gioco con i propri difensori, piuttosto a disagio (fatta eccezione per Heitinga) col pallone tra i piedi.
In particolare i due difensori laterali, riserve non all'altezza di Van der Wiel e Pieters, offrono un contributo in fase impostazione praticamente trascurabile, acuendo le difficoltà dell'Olanda nel far partire l'azione dalle retrovie.

Al 5' Van der Vaart recupera un buon pallone sul disimpegno avversario, Sneijder allarga per Van Persie che viene anticipato anticipato. La palla arriva a Kuijt che calcia di prima intenzione, il destro è secco ma si spegne sul fondo.
Sneijder e Van der Vaart, stretti nella morsa del trio Dzemaili-Xhaka-Inler devono abbassarsi sulla linea dei difensori per poter distribuire il gioco. Le due occasioni finalizzate da Babel ne sono un chiaro esempio.
Al 16' Sneijder trova un corridoio centrale dove Van Persie da falsa prima punta si infila, favorendo l'inserimento nello spazio di Babel. L'attaccante dell'Hoffenheim sterza mettendo a sedere Lichtsteiner e calcia con violenza addosso a Benaglio.
Pochi minuti più tardi è Van der Vaart a servirlo direttamente in verticale. Questa volta Babel calcia dai 25 metri trovando la respinta affannosa del portiere svizzero. Buon momento per l'ex ala di Ajax e Liverpool, sicuramente il calciatore che crea maggiori grattacapi alla difesa elvetica.
Al 26' la Svizzera esce dal suo guscio grazie ad una pregevole giocata di Fabian Frei su calcio d'angolo. Il fratello del più famoso Alexander si difende col corpo da Boulahrouz e gira col sinistro da pochi metri, il pallone sorvola la traversa.
L'impianto difensivo degli ospiti rischia di saltare però al 35'. Lichtsteiner è sorpreso dal passaggio di Benaglio e si fa rubare palla da Babel, il tocco laterale per Sneijder permette alla difesa di respingere la conclusione del trequartista. La palla arriva a Van Persie che alza troppo la traiettoria col sinistro.
Risponde la Svizzera con Mehmedi che, dimenticato da Boulharouz, elude il fuorigioco ma spedisce sull'esterno della rete da posizione favorevole.
La gara è avara di emozioni e si accende a lampi su giocate estemporanee.
Al 51' Van Persie apre su Babel, spostandosi rapidamente al centro dell'area per raccoglierne il cross. L'esterno decide di andare al tiro, ma il pallone ribattuto da Lichtsteiner si impenna trasformandosi in un assist per il numero 9. L'attaccante dei Gunners gira prontamente di testa verso il palo lontano, ma è bravo Benaglio in controtempo a salvare.
Babel è decisamente più altruista poco dopo. Attira a sè il terzino avversario, scaricando su Sneijder, il cui destro leggermente deviato accarezza la rete ad un palmo dall'incrocio. Sul corner il centrocampista dell'Inter ripropone uno schema consolidato cercando Van der Vaart al limite dell'area, la volè è alta di poco.
Nonostante il grande dispendio di energie nella prima frazione, la Svizzera riesce ad assicurare anche nella ripresa la stessa pressione sui portatori di palla olandesi. Le resistenze degli ospiti, finora scarsamente scalfite, rischiano di capitolare però al 63' su una bruciante ripartenza. Sneijder lancia nello spazio van Persie su cui il compagno di club Djourou fallisce goffamente l'intervento in chiusura. Il numero 9 solo davanti a Benaglio chiude troppo il mancino, mancando incredibilmente la porta.
Trascorre un minuto, Heitinga in imperiosa uscita difensiva serve in profondità Van Persie, retropassaggio per l'accorrente Kuijt che non inquadra il bersaglio da buona posizione.
Di qui in poi latiteranno le occasioni degne di nota. Si registrano gli ingressi in campo di Strootman per Van der Vaart e Luuk de Jong per un positivo Babel. L'attaccante del Twente riesce anche a costruirsi una buona opportunità su un cross basso di Boulahrouz, ma impatta male il pallone. Dall'altra parte la Svizzera ha una discreta chance con Degen che strozza troppo il tiro.
Van Marwijk, nonostante l'amichevole casalinga si prestasse ad una maggiore sperimentazione, utilizza incomprensibilmente soltanto due cambi (di cui uno obbligato causa infortunio). La vitalità di Wijnaldum e di Beerens avrebbe potuto giovare ad uno spento pacchetto offensivo, magari risvegliando gli Oranje dal torpore degli ultimi minuti.
I titoli di coda sulla partita scorrono con una colonna sonora d'eccezione: i fischi dell'Amsterdam ArenA.


Van Marwijk deluso dai fischi "Tipicamente olandese"

I rumurosi fischi piovuti dagli spalti a fine partita non hanno lasciato impassibile Bert Van Marwijk. "Ho detto a Philip (Cocu) seduto accanto a me che tutto questo è tipicamente olandese. Abbiamo donato al Paese tanto grande calcio e ottenuto dei buoni risultati negli ultimi anni, ma quando incappi in una brutta prestazione questo è quello che ricevi in cambio: grande supporto. Tutto ciò mi ha piuttosto infastidito. Ma ripeto, è tipico degli olandesi quindi non importa".
Concordiamo con lui sui fischi. Il pubblico ha il diritto di esprimere il proprio dissenso, ma una simile contestazione è parsa francamente fuori luogo alla luce di un secondo posto mondiale e un'agevole qualificazione agli Europei. Si possono ritenere discutibili alcune scelte conservative e "poco" olandesi dell'ex allenatore del Feyenoord (come ad esempio la preferenza per il doppio pivot in mezzo al campo che in patria nessuno utilizza), ma i meriti della sua gestione sono indubbi. Non dimentichiamo che l'Olanda è stata per un mese (ad agosto) prima nel ranking Fifa, risultato raggiunto da nessun altro coach dei tulipani.
Tuttavia ci associamo alla richiesta di una maggiore apertura a nuove soluzioni nelle convocazioni e soprattutto nell'11 titolare.
"Mi sarebbe piaciuto sperimentare di più, ma avevamo tre giocatori nuovi in campo e i sostituti in luogo dei due centrocampisti difensivi, per questo ho ritenuto opportuno affidarmi ai 'regulars' (Stekelenburg, Heitinga, Mathijsen, Sneijder, Kuijt, Van Persie), per mantenere intatta la consistenza della squadra. Non è stata una gara semplice".

Evidente il disappunto anche di Wesley Sneijder per il pari casalingo. "Non abbiamo mostrato quello di cui siamo capaci. Abbiamo fatto troppo poco e non è bastato. La Svizzera non è una squadra semplice da affrontare: un po' 'italiana', ti rende difficile giocare a calcio. Tuttavia non possiamo biasimarli, dobbiamo guardare a noi stessi". L'ex centrocampista dell'Ajax non cerca alibi nelle assenze per la prestazione poco esaltante "Dire che abbiamo giocato con una formazione leggermente diversa dal solito sono solo scuse per giustificare questo 0-0. Era sufficiente fare qualcosa in più e si sarebbe vinto abbastanza facilmente".


I laterali di scorta non convincono. Babel incoraggiante al ritorno.

Stekelenburg 6. Inoperoso per gran parte del match, si dà da fare più con gli arti inferiori che con quelli superiori. Il metro e 97 lo aiuta in un paio di uscite alte su cross insidiosi.

Boulahrouz 5. In difesa le uniche due conclusioni pericolose degli ospiti sono frutto di una sua marcatura difettosa su Frei e di una mancata diagonale su Mehmedi. A Stoccarda ha riconquistato il posto da titolare, ma in nazionale serviranno prestazioni diverse.

Heitinga 6 Non sempre concentrato, specie quando accorcia sul trequartista avversario. Non commette però particolari sbavature, anzi cerca di rimediare a quelle di Boulahrouz.

Mathijsen 5.5. Stranamente svagato. Non ha la personalità di Heitinga nel portare su il pallone, soffre più del compagno l'assenza di un metodista davanti a sè.

Braafheid 5.5. Nel primo tempo attacca con regolarità sulla sua corsia ma nei modi e nei tempi sbagliati, lasciando scoperta la fascia di competenza preda delle ripartenze di Shaquiri. Nella ripresa prende atto della situazione e resta ancorato dietro offrendo una buona copertura.

Nigel De Jong 5.5. Non è in questo modo che convincerà Van Marwijk a preferirlo a Strootman e Van der Vaart. Recupera qualche buon pallone, ma dovrebbe essere più vivo nell'impostazione.

Van der Vaart 5.5. Alterna buone giocate (per lo più aperture o conclusioni di prima) a momenti di totale apatia. Non è un playmaker e si vede. Uscirà per l'abituale problema muscolare.

Kuijt 5. Invisibile nella prima frazione, ci mette il consueto impegno ma l'apporto in fase offensiva è pressochè inesistente.

Sneijder 6.5 (il migliore). Gioca a due tocchi, l'azione non ristagna mai quando il pallone passa per i suoi piedi. Illuminante il lancio per Van Persie, sfiora il gol con un bel destro dal limite.

Babel 6.5. Mancava in nazionale da tempo immemore. Il ritorno è positivo: in avanti è sicuramente quello più vivo, sebbene pecchi di precisione sotto porta. Da riprovare.

Van Persie 6. Più a suo agio, in assenza di Huntelaar, nel ruolo di centravanti. A Londra vede la porta come nessun altro in questo momento, in nazionale fa un po' più fatica.

Strootman 6 (dal 66' sostituisce Van der Vaart). Dirige il traffico a centrocampo senza particolari spunti. In Germania è atteso ad un ulteriore test di maturità.

Luuk De Jong sv (dal 79' sostituisce Babel). Entra nel finale quando la partita è già in fase di stanca.

Bert Van Marwijk 5. Le sostituzioni sono gratis.

Il tabellino

Olanda 0-0 Svizzera
Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg 6; Boulahrouz 5, Heitinga 6, Mathijsen 5.5, Braafheid 5.5; N. De Jong 5.5, Van der Vaart 5.5 (66' Strootman 6); Kuijt 5, Sneijder 6.5, Babel 6.5 (79' L. De Jong sv); Van Persie 6.
Panchina: Vorm, Krul, Vlaar, Van der Wiel, Anita, Schaars, Wijnaldum, Beerens. All. Bert Van Marwijk 6.
Svizzera (4-4-1-1): Benaglio; Litchesteiner, Djourou, Von Bergen, Rodriguez; Shaquiri, Inler, Dzemaili, Frei; Xhaka; Mehmedi.
Migliore in campo: Wesley Sneijder


Ora la super-sfida con la Germania

Al di là delle frasi di circostanza, la testa di molti era con ogni probabilità rivolta alla grande sfida di martedì (ore 20:45 diretta italiana su Sky Sport 3).
Van der Vaart non sarà della partita. Il centrocampista è stato costretto ad abbandonare il campo al 66' dopo aver accusato un fastidio al bicipite femorale. "E' probabilmente un leggero stiramento" ha dichiarato ad AD.nl Bert Van Marwijk. "Ma la partita con la Germania arriva troppo presto". Profonda delusione per l'ex Amburgo che non vedeva l'ora di tornare a giocare nel suo vecchio stadio.
Il tecnico di Deventer farà affidamento sulla coppia Strootman-Van Bommel, lasciati a riposo contro gli elvetici.
In avanti, su sollecitazione di Wenger, non ci sarà Robin Van Persie che non è nemmeno partito per Amburgo. L'attaccante dei Gunners non è in grado di sostenere un numero elevato di match a breve distanza. Prenderà il suo posto Huntelaar, che sta meglio dopo la lesione al setto nasale.
La Germania in questo momento è probabilmente la candidata numero 1 per la vittoria dei prossimi campionati europei. La corazzata guidata da
Joaquim Löw sta macinando vittorie a profusione, sciorinando un calcio spettacolare e mettendo in mostra giovani di grande qualità.
Non inganni il faticoso 3-3 (i tedeschi erano sotto 3-1) agguantato in Ucraina. Si trattava di una nazionale sperimentale che è scesa in campo con un inedito 3-4-2-1, lasciando a riposo campioni del calibro di Thomas Müller, Lukas Podolski e Andrè Schürrle. Solamente nella ripresa si è vista la vera Germania, capace di rimontare due gol ed uscire imbattuta dal match anche stavolta.
I tifosi olandesi stessi riconoscono agli avversari i favori del pronostico. Su un recente sondaggio web del famoso quotidiano Algemeen Dagblad quasi il 50% dei votanti prevede una vittoria della Germania, mentre l'altra metà si divide equamente tra successo dell'Olanda e pareggio.
Ci sono tutti i presupposti per assistere ad una grande partita. Speriamo che questa volta gli esigenti supporter Oranje non rimangano delusi.



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