Eredivisie: 21° turno, il resto della giornata. Heerenveen brutto ma vincente, risale il Roda.

L'Heerenveen stenta ma batte un tenace RKC in 10 per oltre un'ora.

Vittoria preziosissima dell'Heerenveen sul difficile campo di Waalwijk. I padroni di casa, malgrado la prematura perdita del leader Evander Sno (ancora un'espulsione per l'ex Ajax dopo il rosso rimediato in KNVB Beker), hanno venduto cara la pelle, neutralizzando il temibile contropiede degli avversari e sfiorando a più riprese un pareggio che avrebbero ampiamente meritato.

Schieramenti di partenza


L'RKC ha dimenticato in fretta la cocente sconfitta di Enschede. Negli ultimi due incontri in campionato sono arrivate altrettante vittorie, con ben 7 gol fatti e nessuno subito. Brood sembra aver trovato la quadratura del cerchio con il 4-3-3 che vede il nuovo acquisto Krisztian Nemeth unico terminale d'attacco.
Le contemporanee assenze per infortunio di Auassar e soprattutto di Duits facilitano le scelte nella composizione della mediana, con Braber che vede abbassare il proprio baricentro di qualche metro. Ten Voorde si è calato con dedizione nel ruolo di esterno sinistro, per questo viene nuovamente preferito a Castillion e Van Hout.
Nessuna sorpresa tra le file dell'Heerenveen in cui persistono le defezioni di Assaidi (tornato malconcio dalla Coppa d'Africa) e Zomer, finora adeguatamente rimpiazzat da Van la Parra e Kruiswijk. In avanti le aspettative dei tifosi sono riposte nella coppia formata da Narsingh e Bas Dost, che primeggiano rispettivamente nella classifica assist-men e cannonieri dell'Eredivisie.


La partita

I ragazzi di Brood confermano i recenti progressi contro l'Heerenveen. Dopo un inizio timido, testimoniato da un paio di penetrazioni centrali avversarie che non sortiscono effetto, i gialloneri prendono in mano le redini del gioco. Gli ospiti sotto pressione, commettono più di un errore: in particolare Vandenbussche fa correre i brividi lungo la schiena di tutti i compagni quando azzarda un dribbling su Nemeth, regalando palla a Braber che lo grazia. Al 24' Braber chiude il triangolo con Schet. L'esterno vince il duello in velocità con Breuer, scarica la palla dietro per Nemeth che da posizione favorevolissima colpisce troppo debolmente per impensierire Vandenbussche.
L'RKC presta un'attenzione quasi maniacale sulle fasce, raddoppiando continuamente Narsingh su cui è lodevole il sacrificio di Meijers. L'impalcatura ben delineata da Brood rischia però di saltare al 29', quando Sno la propria squadra resta in 10. Sno, finora piuttosto nervoso (era stato già graziato dall'arbitro dopo un'entrata a piedi uniti ed una sbracciata in pieno volto), si rende protagonista di un intervento criminale a centrocampo. A farne le spese è Viktor Elm: folle l'entrata a gamba tesa sullo svedese. Evidentemente la Commissione disciplinare è stata fin troppo indulgente nello scontare la squalifica (da cui rientrava proprio oggi) inizialmente inflittagli dopo gli episodi con Duarte e Quansah in Coppa.
L'RKC, ora meno efficace nell'occupazione degli spazi, va in costante difficoltà quando gli ospiti fanno girare palla da una parte all'altra del campo, allargandone la difesa. Brood, già orfano di Duits e Auassar causa infortuni, lascia inalterato la schieramento , chiedendo a Schet e Braber di dare una mano in mezzo al campo. Lo stesso Meijers è costretto ad occupare una posizione più centrale (quella di Sno), privando la retroguardia del quinto uomo che vada a scalare sull'attaccante esterno dei frisoni. Ne è un'ovvia conseguenza la rete di Van la Parra al 40'.
Azione rugbystica: da sinistra a destra, il pallone passa per i piedi di Djuricic, Kums, Dost fino a liberare van la Parra che batte Zoet in uscita con il piattone sul primo palo.
Sul finale di frazione l'RKC cerca di farsi rivedere in avanti innescando la verve di Nemeth. L'ex Liverpool non è sempre lucidissimo nella finalizzazione: spreca prima un buon cross dalla sinistra, quindi si coordina bene in rovesciata ma senza dare forza.
Brood nell'intervallo toglie Ten Voorde, riequilibrando la linea mediana con Martina (tecnicamente un centrale difensivo) in una sorta di 4-3-2, lasciando in avanti i contropiedisti Schet e Nemeth che agiscono molto larghi.
L'Heerenveen, come già dimostrato in passato, non conosce chiavi di gioco alternative al contropiede, quando si trova in vantaggio. Se non può spingere in maniera continuativa, difficilmente tiene palla per addormentare la gara. Non fa eccezione il secondo tempo di Waalwijk, in cui, complice la prova opaca di diversi calciatori, si rintana nella propria metà campo, operando di rimessa.
Tutt'altro che remissivi invece si dimostrano i gialloneri, minacciosi su palla inattiva nei primi minuti del secondo tempo. Sulle velenose traiettorie disegnate da Meijers, la difesa ospite è poco diligente in marcatura, sfiorando addirittura l'autorete con Elm, il cui colpo di testa termina alto di un soffio. Ancor più pericoloso il tentativo di Nemeth pochi istanti più tardi. Il magiaro, lasciato colpevolmente solo, indirizza il pallone all'angolino, ma è salvifico l'intervento sulla linea di Schmidt.
L'RKC insiste, grazie al sostegno costante dei laterali di difesa. Al 63' Van Peppen si incunea centralmente, dialogando con Nemeth. Il terzino arriva però scoordinato al tiro, giunto nei pressi di Vandenbussche.
Jans comprende l'affanno della squadra e decide di coprirsi, facendo entrare Roorda per un poco ispirato Djuricic. Brood invece rompe gli indugi e si affida all'artiglieria pesante, ripristinando le tre punte con l'ingresso di Castillion per Drost.
Nonostante i propositi bellici, le energie tra le file giallonere iniziano ad esaurirsi e la nuova sistemazione tattica agevola le transizioni dei frisoni che hanno una doppia chance per chiudere i conti. Le imprecisioni sotto porta di Dost e Narsingh tengono però in piedi le speranze dell'RKC che al 78' coglie una clamorosa traversa con Ramos, sull'angolo battuto da Schet.
Appena un minuto più tardi Nemeth, pescato da una sponda aerea di Castillion, fa fuori con un controllo delizioso il diretto marcatore, ma il suo destro piazzato viene respinto in tuffo dal portiere.
Il ritmo in questa fase è incalzante: si passa dal quasi pareggio RKC al quasi raddoppio Heerenveen. Van la Parra pennella sulla testa di Dost che schiaccia a terra da due metri. Il bomber olandese si vede l'urlo strozzato in gola dal riflesso felino di Zoet che riesce a tirare fuori dalla porta un pallone che sembrava ormai entrato.
L'RKC ci mette tutti gli strumenti di cui dispone, ma non sono sufficienti per scardinare la fortezza eretta da un fin troppo timoroso Heerenveen. Nemeth, con i suoi vorticosi tagli e l'abilità palla al piede, crea qualche grattacapo, ma appare piuttosto isolato nelle sue iniziative e di rado trova lo spiraglio per concludere. Allo scadere l'ultimo tentativo di un indomito Meijers, la sua volè mancina termina sul fondo.
L'Heerenveen fa 4 su 4 nel girone di ritorno, confermando le ambizioni di alta classifica. L'atteggiamento rinunciatario della squadra di Jans nella seconda frazione lascia qualche perplessità sul modo in cui sono scaturiti i 3 punti, ma quando si vincono gare tanto sofferte è sempre un segnale positivo.

RKC 0-1 Heerenveen - 40' Van la Parra.
RKC (4-3-3): Zoet 6; Bandjar 7, Drost 6.5, Ramos 6, Van Peppen 6.5; Braber 5.5, Sno 3, Meijers 6.5; Schet 6, Nemeth 6.5, Ten Voorde 5.5 (Martina 6.5).
Heerenveen (4-3-3): Vandenbussche 6; Janmaat 6.5 (Schmidt 6), Gouweleeuw 5.5, Kruiswijk 5.5, Breuer 5.5; Kums 5.5, Elm 6.5, Djuricic 5.5 (Roorda 6); Narsingh 5.5, Dost 5, Van la Parra 6.
Migliore in campo: Sigourney Bandjar.


Tra Utrecht e ADO domina la noia, ma il pari accontenta entrambe.

Sfida tra deluse allo Stadion Galdenwaard. Entrambe le squadre non hanno ancora trovato la propria dimensione in questo campionato, alternando poche prestazioni soddisfacenti a diverse sonore sconfitte.
Wouters non modifica l'assetto visto ad Amsterdam, cambiando una sola pedina: Asare non ha recuperato dall'infortunio alla caviglia patito con l'Ajax (forse era il caso di sostituirlo visto che zoppicava vistosamente in campo), al suo posto c'è Takagi, con lo slittamento in mezzo di Kali. Confermato dunque il 4-4-2 con il doppio centravanti di peso Demouge-Gerndt.
Maurice Steijn invece rivede le proprie scelte dopo le 6 scoppole di mercoledì. Fuori gli impresentabili N'Toko e Boussaboun, dentro Kum (torna dalla squalifica) e Radosavljevic.
L'Utrecht nelle ultime uscite ha migliorato fase difensiva, almeno sul piano dei numeri. Wouters ha deciso di impostare una linea più bassa, affidandosi all'esperta coppia Schut-Wuytens, costantemente tra i migliori nelle recenti partite. Anche oggi i due centrali danno prova di ottima tenuta mentale e precisione nelle chiusure, lasciando ben poco spazio a John Verhoek. Le note positive però si fermano qui, vista la penuria evidenziata da centrocampo in su. L'Utrecht appare come una squadra priva di idee, senza una parvenza di gioco e costituira da singoli poco creativi e poveri tecnicamente. Per questo motivo il 4-4-2 scolastico risulta il sistema che meglio aderisce alle caratteristiche di questa squadra, la cui unica chiave di gioco è rappresentata dal lancio lungo per Demouge. La ricerca sistematica della testa dell'ex centravanti del Willem II porta anche i suoi frutti, ma alla lunga diviene ovviamente prevedibile poichè facilmente leggibile per la difesa avversaria.
Il vantaggio dei padroni di casa nasce proprio da un lancio lungo. Questa volta però Gerndt e Demouge si scambiano i ruoli: lo svedese va a staccare sul pallone calciato da Van Maarel, Demouge ne raccoglie la sponda, sfuggendo alla marcatura di Kum e depositando in rete, dopo aver superato il portiere.
L'ADO al contrario è certamente una squadra dotata di maggiore talento, ma che raramente riesce a sfruttare in tutto il suo potenziale. L'attacco spuntato dei gialloverdi, con John Verhoek abile nel dialogo palla a terra e nei movimenti, ma poco incisivo in area di rigore, costituisce una modesta minaccia per la difesa avversaria. Le insidie per l'Utrecht vengono prevalentemente dalle incursioni centrali di Toornstra ed Immers. Il primo al 12' intercetta un retropassaggio corto di Kali, scambia con Verhoek, ma si vede respingere il destro da Fernandez che si salva di piede. Il secondo approfitta della clamorosa topica della difesa di casa, scaraventando in rete il pallone dell'1-1.
Il pareggio nasce dall'ennesima incomprensione stagionale tra Roberto Fernandez ed i suoi compagni di reparto. Van der maarel alza una specie di campanile di testa in area, che desiderava essere un retropassaggio al proprio portiere. Come già accaduto altre volte, Fernandez compie un passo timido in avanti e retrocede velocemente in porta, lasciando il pallone incustodito. Gli stessi compagni non devono nutrire una grande stima nei suoi confronti visto che, invece di incoraggiarlo dopo questi errori, ne sottolineano sempre animatamente gli sbagli, riprendendolo apertamente.
Nella ripresa sono gli ospiti ad avere il pallino del gioco, pur stentando a trovare la via del gol.
Al 52' è delizioso lo scambio ravvicinato tra Verhoek e Chery. Il tiro del numero 14 termina di poco a lato.
La strategia attendista dell'Utrecht si fa ancora più marcata, di conseguenza aumentano i lanci per Demouge. Probabilmente Schut e Wuytens hanno ricevuto esplicite consegne da parte di Wouters, dal momento che cercano la testa bionda dell'attaccante appena sono in possesso del pallone.
Al 72' sul lancio di Wuytens Demouge fa correre Duplan, cross sul secondo palo per il piccolo Takagi che sovrasta Visser ma mette fuori.
Gerndt delle due punte è quella che si sacrifica di più senza palla, facendo da collante con il reparto mediano. All'83' lo svedese lavora un buon pallone sulla trequarti: vince il corpo a corpo con il mediocre N'Toko e serve in profondità Demouge, la cui conclusione è una via di mezzo tra un tiro e un passaggio.
E' un secondo tempo abbastanza noioso, continuamente spezzattato da falli di gioco. Ben tre calciatori dell'ADO saranno costretti a lasciare il campo per infortunio, il che priverà Steijn di tutti i cambi.
Tuttavia, questa è una parziale giustificazione per un allenatore che forse avrebbe potuto osare qualcosa di più. La lettura tattica della gara da parte di Steijn è parsa discutibile dal principio. La scorsa volta abbiamo sottolineato l'incomprensibile panchina di Radosavljevic, di fronte ad una squadra che poteva contare su due giocatori estremamente abili tra le linee (specie Martens). Ad Utrecht, contro un 4-4-2 lineare, senza quindi il centrocampista avanzato che si inserisca a fari spenti o vada a pressare il metodista avversario, sarebbe stato più indicato provare Toornstra davanti alla difesa. Già solo abbassarne la posizione avrebbe probabilmente prodotto benefici nella qualità del fraseggio. Non a caso le azioni più fluide degli ospiti sono nate da giocate di apertura di Toornstra, sempre maestro nel lanciare in profondità il compagno e nello smistare con precisione il pallone. Evidentemente anche l'obiettivo di Steijn era quello di strappare un punticino: l'attuale posizione anonima di classifica va pur sempre cementata.

Utrecht 1-1 ADO Den Haag - 30' Demouge, 43' Immers (A).
Utrecht (4-4-2): Fernandez 5; Van der Maarel 5, Schut 6.5, Wuytens 6.5, Bulthuis 6; Duplan 6.5, Sneijder 5, Kali 5.5, Takagi 5 (Van der Gun sv); Demouge 6.5, Gerndt 6.
ADO (4-3-3): Coutinho 6 (Zwinkels 6); Visser 6.5, Kum 5, Horvath 5.5 (N'Toko 5), Supusepa 6; Toornstra 6.5, Radosavljevic 6, Immers 6.5; Chery 5, John Verhoek 5.5, Vicento 5 (Smolarek sv).
Migliore in campo: Alje Schut.


Wildschut show, Groningen ufficialmente in crisi.

Crolla per la terza partita di seguito il Groningen. Al De Koel di Venlo altra scialba prestazione per i ragazzi di Huistra, che nel girone di ritorno hanno collezionato appena 3 punti in 4 partite, mettendo in evidenza le lacune già mostrate nella prima parte di stagione. Con il VVV, a dire il vero, vi sono state delle oggettive difficoltà legate alla lunga serie di infortuni che ha colpito la squadra. In campo si è visto per la prima volta dal 1' Keurntjes (forse avventata la cessione di Holla?), mentre l'emergenza difensiva, non ancora rientrata (Burnet recuperato solo per la panchina) ha costretto il tecnico a confermare la retroguardia che poco ha brillato nelle ultime uscite, ma con un accorgimento: Kappelhof viene restituito alla sua abituale posizione di destra, mentre Hiariej si sposta a sinistra. Probabilmente Berghuis, essendo un calciatore che di rado va sul fondo per cercare il cross, rappresenta un avversario meno temibile per il sin qui disastroso Hiariej.
Il VVV-Venlo, orfano del solo Linssen (al suo posto Kruijsen"mascherato" da incursore per l'occasione), parte subito forte trovando la rete del vantaggio al 15' con Wildschut. L'ex Zwolle raccoglie una respinta centrale della difesa e sorprende Luciano con un destro violentissimo dal limite. Al 22' gli ospiti hanno una ghiotta occasione per riequilibrare il punteggio: sul traversone di Kappelhof, Texeira si libera alle spalle di Yoshida, ma la sua incornata viene toccata sulla traversa da un reattivo Gentenaar.
Le ripartenze veloci dei padroni di casa mettono in serio affanno il Groningen, lento nel ripiegare. E' sempre Wildschut il pericolo numero 1 per Van Dijk e compagni. Al 29' l'ala mancina strappa il pallone a Keurntjes a centrocampo e serve Nwofor in profondità che solo davanti a Luciano non può sbagliare.
La ripresa si apre con il secondo legno colpito dal Groningen. Kieftenbeld, pescato da Bacuna, prova a piazzare il destro da fuori, trovando il palo alla destra di Gentenaar, proteso in tuffo.
Non seguiranno ulteriori opportunità per riaprire la gara, se si esclude un velenoso mancino del subentrato Jones, ben parato da Gentenaar.
Il VVV-Venlo ottiene la sua terza vittoria casalinga di fila, scavalcando nuovamente l'Excelsior e portandosi a 6 lunghezze da Utrecht e NAC. Per tirarsi fuori dalla Nacompetitie bisognerà però iniziare a fare punti anche in trasferta.

VVV-Venlo 2-0 Groningen - 15' Wildschut, 29' Nwofor.
VVV (4-3-3): Gentenaar; Timisela, Vorstermans, Yoshida, Leiwakabessy; Meeuwis, Holla, Kruijsen; Berghuis, Nwofor (Uchebo), Wildschut (Cullen).
Groningen (4-3-3): Luciano; Kappelhof, Van Dijk, Kwakman, Hiariej (Burnet); Kieftenbeld (Suk), Sparv, Keurntjes; Bacuna (Jones), Texeira, Tadic.
Migliore in campo: Yanic Wildschut.


Roda di misura sul NEC. Rimonta completata!

Il Roda doma un ostico NEC grazie alla rete del solito Malki. I gialloneri salgono a 31 punti in classifica, scavalcando il Groningen all'ottavo posto.
Primo tempo a forti tinte verde-rosso-nere. Il Roda, piuttosto contratto, subisce l'iniziativa degli ospiti che si affacciano dalle parti di Kieszek soprattutto con i tentativi dalla distanza di Schone e Zeefuik. Il danese al 49' ha di che rammaricarsi, considerando che spreca una comoda chance di testa: sul perfetto servizio di Koolwijk, non riesce ad angolare la sfera da distanza ravvicinata, spedendola tra le mani di Kieszek.
I padroni di casa passano alla prima vera occasione. Il NEC si fa colpevolmente sorprendere a difesa schierata con Szelesi che guarda solo il pallone calciato da Monteyne e non l'uomo. Alle sue spalle sbuca a tutta velocità Malki che sovrasta il difensore nello stacco, firmando la quindicesima rete stagionale. L'attaccante siriano ci riprova pochi minuti più tardi sul cross di Junker, riciclatosi uomo-assist quest'anno, questa volta il colpo di testa termina alto.
Il NEC, sugli sviluppi di un calcio da fermo, va vicinissimo al pari con Van der Velden. Il centrocampista, lasciato completamente solo, devia sul palo esterno il servizio di George.
Il Roda dopo il vantaggio abbassa i ritmi della gara, rischiando poco dietro. Tuttavia, allo scadere concede un'altra colossale palla gol agli avversari. A seguito di un'azione convulsa in area risolta da Vukovic, interviene Nijland che rimette la sfera al centro dove Platje manca clamorosamente il bersaglio da pochi passi.
Successo salutare per il Roda che avvicina finalmente i piani alti della classifica, più congeniali al valore della squadra. Van Veldhoven dovrà mantenere questo rendimento se vorrà centrare la qualificazione ai play-off di Europa League, soprattutto se l'Heracles strapperà un biglietto per la competizione UEFA attraverso la KNVB Beker.

Roda 1-0 NEC - 56' Malki
Roda (4-3-1-2): Kieszek; Monteyne, Wielaert, Vukovic, Hempte; De Beule (Sutchuin Djoum), Vormer, Ramzi (Fledderus); Donald; Junker (Biemans), Malki.
NEC (4-2-3-1): Babos; Szelesi (Platje), Van Eijden, Nuytinck, Conboy; Vadocz, Koolwijk; Van der Velden, Schone (Nijland), George (Goossens); Zeefuik.
Migliore in campo: Rob Wielaert.



Team of the week (4-3-3)

Pasveer

Bandjar Vlaar Vertonghen Breukers

Strootman

Martens Toivonen

Everton Guidetti Wildschut

Panchina: Mulder, Rienstra, Visser, Duarte, Beerens, Mertens, Armenteros. All. Ruud Brood.

Footballer of the week
: John Guidetti.

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