Il Twente non accusa le fatiche europee e batte a domicilio il Vitesse

Dopo il tonfo nel derby con l'Heracles Almelo, il Twente di Steve McClaren rialza la testa in campionato, mantenendosi a tre punti di distanza dal duo PSV-AZ, ma con una partita, quella con il De Graafschap, da recuperare. I Tukkers, quindi, sono gli unici a bissare il successo dopo la vittoria europea in casa della Steaua Bucarest. Al GelreDome di Arnhem si rivede Wilfried Bony, reduce dalla Coppa d'Africa persa in finale contro lo Zambia. L'attaccante ivoriano, in campo per tutti i 90 minuti, sarà uno degli sfortunati protagonisti dell'incontro, trovando a chiudergli la strada per il goal prima Mihaylov e, poi, i legni della porta difesa dal portiere bulgaro.
Le due squadre in campo sono protagoniste di cammini diametralmente opposte: 3 sconfitte ed una vittoria per i gialloneri padroni di casa, 3 vittorie ed una sola sconfitta nelle ultime quattro gare per il Twente, in netta ripresa dopo l'avvicendamento in panchina tra Co Adriaanse e Steve McClaren. Come evidente da questa piccola statistica, il Vitesse di van den Brom attraversa un periodo critico. Dopo le buone prestazioni nei mesi che hanno preceduto la pausa invernale, il Vitesse sembra aver subito una involuzione e paga caro le disattenzioni dei propri giocatori. Ne è un esempio il goal che sblocca la gara, firmato da Leroy Fer: sugli sviluppi di un calcio di punizione sulla trequarti, Luuk de Jong sfugge alla disattenta marcatura dei due centrali Kalas e Kashia e batte Velthuizen. Il pallone, però, viene respinto fuori, pochi centimetri prima di attraversare la linea bianca, dal disperato intervento dello stesso Kashia, che nel suo intervento alla disperata non si accorge dell'accorrente John, che di prima serve Fer, per il quale è un gioco da ragazzi firmare il goal dell'1 a 0. Il Vitesse sfiora il pareggio alla mezz'ora, quando Ibarra si inventa una discesa palla al piede che taglia di netto la trequarti del Twente e serve Bony, il quale, dalla lunetta dell'area di rigore, controlla spalle alla porta e lascia partire una rasoiata che si stampa sul palo alla destra di Mihaylov.
Poco dopo, l'attaccante numero 9 del Vitesse reclama un calcio di rigore per aver subito una classica "cravatta" di Wisgerhof, ma l'arbitro Vink lo invita a rialzarsi tra lo stupore generale dei quasi ventimila accorsi al GelreDome.
Al rientro in campo dopo l'intervallo, il copione non cambia: il Twente, squadra più cinica e smaliziata di un Vitesse che dà l'idea di essere un laboratorio con buone potenzialità, sfrutta al meglio le ingenuità dei padroni di casa. Dopo aver rischiato grosso per un pallone perso sulla metà campo da Kashia, il Vitesse subisce il raddoppio di Luuk de Jong, che si avventa su di un pallone lisciato da Kalas e batte Velthuizen con un elegante tocco sotto. Per l'attaccante nato in Svizzera, ma di passaporto olandese, è il goal numero 18 in questa Eredivisie. Con il morale sotto i tacchi, il Vitesse si sbilancia in avanti alla ricerca di un pareggio che non arriverà mai. Con la linea difensiva giallonera, a tratti quasi imbarazzante, spesso ad altezza del centrocampo, le veloci ripartenze del Twente si dimostrano letali: otto minuti dopo il raddoppio, i Tukkers trovano la rete del 3 a 0 con Ola John, che da posizione impossibile becca la porta (con la collaborazione di Velthuizen) dopo essere stato servito da Chadli.
L'ingresso di Mike Havenaar, un attaccante, al posto di Van Aanholt, un difensore, regala un pò più concretezza al reparto avanzato del Vitesse. L'attaccante nato in Giappone, ma di evidenti origini olandesi, propizia l'azione da cui scaturisce l'espulsione di Peter Wisgerhof, reo di aver commesso un fallo in area di rigore sul lanciatissimo Bony. L'impressione è che il fallo fosse cominciato fuori area, ma che Vink abbia voluto, in qualche modo, farsi perdonare per non aver fischiato il rigore ad inizio gara, quando, sul risultato di 1 a 0 per gli ospiti, le cose sarebbero potute andare per un altro verso. Sul dischetto si presenta lo stesso Bony, ma per l'attaccante numero 9 non è proprio una serata fortunata, visto che il suo rigore impatta in pieno con la traversa. Le emozioni non finiscono qui, perchè c'è ancora tempo per un fantastico goal di Chadli, che involatosi sulla fascia sinistra, si beve Yasuda, elude l'intervento di Ibarra e Kashia e, con un preciso destro, batte Velthuizen sul primo palo. Agli applausi di un onesto e sportivo pubblico del GelreDome, si aggiungono anche quelli di Wisgerhof, il quale, intrattenutosi negli spogliatoi per assistere in tv al resto della gara, festeggia a modo suo la rete dell'ala belga.
Piccola gioia, nel finale, per i padroni di casa, che a gara oramai chiusa, segnano il goal della bandiera con Havenaar. Per l'altissimo (194 cm) attaccante, figlio dell'ex portiere dell'ADO Den Haag Dido Havenaar, è il secondo goal in cinque presenze con la maglia del Vitesse.

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