E' scontro aperto tra Luuk de Jong ed il Twente: dopo il rifiuto, da parte del presidente Joop Munsterman, di proseguire le trattative con il Borussia Monchengladbach, che aveva offerto 12 milioni di Euro per il centravanti olandese, con la scusa che il cartellino del ventunenne, di milioni, ne vale almeno venti, la reazione dell'attaccante nato in Svizzera, ma di nazionalità olandese, è stata molto piccata:
"Sono confuso dalle parole di Munsterman", ha dichiarato de Jong al Telegraaf. "Quello che dice è completamente l'opposto di quello che si è detto al momento delle trattative tra i due club, in presenza di mio padre e del mio agente, Louis Laros. Si era detto che 12 milioni più 2 di bonus sarebbero bastati. In più, avrei dovuto rinunciare al 20% dei diritti di trasferimento che mi spettavano. Ora, però, questo a Munsterman non basta più".
Il giocatore, classe 1990, ha poi rincarato la dose: "Negli ultimi mesi vari club, di almeno cinque campionati diversi, hanno approcciato la società per trattare il mio trasferimento, ma ho saputo che ora la dirigenza chiede 20 milioni di Euro. Munsterman dice che tutti i giocatori hanno l'opportunità di scegliere di compiere un passo successivo nella propria carriera, ma mi sto accorgendo che la realtà è ben diversa. Tutto questo è inaccettabile. Pensavo di far parte di una squadra dignitosa". Dure, quindi, le parole dell'attaccante, autore di 32 goal in 50 presenze stagionali con i Tukkers.
Si attende, ora, la replica di Munsterman, che in questi giorni ha detto di aver solo letto sui giornali dell'interesse di altri club per Luuk de Jong, manifestando, però, l'intenzione di fare cassa con la cessione del giocatore, che andrà in scadenza di contratto la prossima estate.
CONVERSATION