Focus sul Molde, prossimo avversario dell'Heerenveen in Europa League


A cura di Francesco Naldi, calcionorvegese.blog.kataweb.it


Chi non segue da vicino il calcio in Norvegia, di quella nazione probabilmente ricorderà bene il nome di una sola squadra, quello del Rosenborg, club di Trondheim che dal 1992 al 2004 non solo ha sempre vinto tutti i campionati nazionali senza soluzione di continuità, ma si è pure messo in luce a livello continentale. Negli anni d’oro dell’ascesa del Rosenborg, il ranking Uefa per club della Norvegia era così salito che per qualche tempo il campionato norvegese ha potuto iscrivere due team alla Champions League, non solo la squadra campione, ma anche la seconda classificata. Un anno, parliamo del 1999/2000, successe quindi che la Norvegia qualificò ben due squadre alla fase a girone del torneo più importante d’Europa: una delle due squadre era, ovviamente, il Rosenborg; l’altra squadra era proprio il Molde, il team che l’Heerenveen sarà chiamato ad affrontare nei playoff di Europa League in un doppio scontro che inizierà giovedì in Norvegia. Vediamo di scoprire qualcosa dell’ultimo scoglio che separa l’Heerenveen dalla fase a gironi di Europa League.
Da quella magica stagione 1999/2000, l’unica a nostra memoria in cui la Norvegia ha partecipato ai gironi di Champions con due squadre, ad oggi non poche cose nel calcio norvegese sono cambiate. Anzitutto, è finita l’egemonia del Rosenborg che, pur non essendo certo scomparsa dalla geografia del calcio in Norvegia (dal 2005 al 2011 ha comunque vinto tre campionati su sette, un bottino non malvagio, e quest’anno è al momento terza in classifica, ancora in corsa per la vittoria), ha abdicato dal ruolo di “cannibale” del campionato nazionale e peggiorato assai le proprie performance in Europa. Quanto al Molde, dopo quella stagione in cui partecipò ai gironi di Champions cui si iscrisse grazie al secondo posto in campionato, da allora ha alternato alti e bassi (qualche altra apparizione in Coppa Uefa, ma anche, nel 2006, una retrocessione nella locale “serie B”, in cui la permanenza è comunque durata un solo anno), fino a quando, dal 2011, non è stata data vita ad un nuovo, ambizioso, progetto per la squadra. Il progetto non è da poco ed è quello di prendere il posto che fu del Rosenborg, ossia fare del Molde la squadra di punta della Norvegia nonché un club che possa dire la sua pure in Europa.

Non che sia facile, tutt’altro, e non è certo scontato che i propositi arrivino in porto. Certamente, però, i primi passi sono stati incoraggianti. La conduzione della squadra, proprio a partire dal 1° gennaio 2011, è stata affidata non ad un allenatore a caso, bensì ad uno degli ex-calciatori norvegesi più famosi e forti che ci sia, quell’Ole Gunnar Solskjær che, dopo aver militato una vita (dal 1996 al 2008) nel Manchester United con cui ha vinto di tutto (anche la drammatica finale di Champions del 1998/99 al Camp Nou di Barcellona contro il Bayern Monaco, anzi il gol della vittoria del Reds al 93° fu proprio di Solskjær), è tornato da allenatore al Molde, squadra in cui da giocatore aveva militato dal 1994 al 1996), con il chiaro intento di farne un trampolino di lancio per una carriera in club stranieri più prestigiosi solo dopo averne fatto la squadra più forte di Norvegia.

Non si sa se Solskjær manterrà la promessa fatta ai tifosi. Ad ogni modo, nel 2011, alla prima stagione sulla panchina della squadra è arrivato già il primo alloro, la vittoria del campionato norvegese, la cosiddetta Tippeligaen, che è anche il primo campionato mai vinto dal Molde nella sua storia. Quest’anno – ricordiamo che in Norvegia la stagione si gioca da marzo a novembre, quindi si estende su un solo anno solare, non su due come comunemente avviene invece in gran parte d’Europa – il progetto prevede la conquista del bis in patria (e magari, perché no, della Coppa di Norvegia, molto sentita da quelle parti) e il raggiungimento dei gironi (di Champions, o in subordine in Europa League) in Europa.

Come spesso accade nella vita, dare vita alle proprie ambizioni non è impossibile ma difficile, e richiede molta fatica. E il Molde quest’anno molta fatica la sta facendo, anche se le cose non vanno per niente male. In campionato, contrariamente ad ogni pronostico, a rompere le uova nel paniere del Molde è arrivata la sorpresa Strømsgodset a macinare punti e a conquistare la vetta della classifica; ma il Molde è sempre lì ad inseguire, e, dopo una lunga rincorsa, al momento è finalmente arrivata ad un misero unico punto di distacco dalla vetta, e quindi è sempre in gioco per la vittoria finale, così come lo è il solito Rosenborg, che  terzo a soli tre punti dallo Strømsgodset (e quindi due dal Molde). A undici giornate dalla fine del campionato, si prevede quindi un avvincente duello a tre in cui il Molde non parte né già vincitore né già sconfitto. Quanto alla Coppa, il Molde è arrivato in semifinale – proprio domenica, sul campo di casa, ha eliminato nei quarti, con qualche problema più del previsto, il Sandefjord, compagine di Adeccoligaen, cioè la locale “serie B” – ed ha ancora tutti intatti i sogni di vittoria finale.

Quanto alla Champions League, il Molde, dopo avere eliminato al secondo turno i lettoni del Ventspils senza alcuna fatica (una curiosità è che nelle ultime tre apparizioni in Europa del Molde al primo impegno ha sempre incontrato una squadra della Lettonia – Skonto Riga nel 2006/07, Jelgava nel 2010/11, ed ora Ventspils – superando sempre il turno), si è dovuto inchinare al più forte Basilea nel terzo turno preliminare. È stata una sconfitta dai due volti. All’andata all’Aker Stadion di Molde, la squadra di Solskjær ha perso gi nel primo tempo, per una sciocca espulsione, il suo uomo più rappresentativo, il bomber ivoriano Davy Claude Angan, ha provato a resistere ma sul finale del match ha subito la rete che ha regalato agli svizzeri una preziosa vittoria per 0-1. Altra musica al ritorno al St. Jakob, dove, pur senza lo squalificato Angan, il Molde passa in vantaggio al 32° Jo Inge Berget, subisce il pareggio al 75° e si trova a beneficiare a tempo scaduto di un rigore la cui realizzazione gli consentirebbe di passare il turno. L’errore dal dischetto di Magne Hoseth, un uomo di punta della squadra, infrange però i sogni di gloria: finisce 1-1, passa il Basilea, al Molde non resta che il “premio di consolazione” dell’accesso in Europa League.

Sconfitta a due facce, dicevamo. Questo perché da un lato perdere a questo modo è una beffa atroce, che ha pesantemente mortificato i giocatori del Molde. Ma d’altro canto il doppio confronto col Basilea ha dimostrato che il Molde è in grado di giocarsela alla pari anche contro una squadra che sulla carta vale molto di più (il pronostico degli esperti per questa sfida era tutto dalla parte del Molde, che avrebbe dovuto vincere a mani basse). Può valere questo anche per la sfida con l’Heerenveen? Probabilmente no: la squadra olandese dovrebbe essere più forte del Basilea, e non è da escludere (lo vedremo a fine stagione, risultati alla mano) che la squadra svizzera sia stata eccessivamente sopravvalutata a causa dell’exploit dell’anno passato – quando in Champions eliminò proprio l’ex squadra di Solskjær, il Manchester United – e che valga meno del previsto. Ad ogni modo, sia la doppia sfida col Basilea sia la storia del Molde negli ultimi due anni invitano l’Heerenveen a non prendere eccessivamente sotto gamba l’impegno norvegese. D’altra parte, nel Molde non mancano giocatori da tenere d’occhio, come i già citati Davy Claude Angan (attaccante dell’87 che ha già segnato dieci reti in campionato), Magne Hoseth (centrocampista classe ‘80) e Jo Inge Berget (giovane attaccante del ’90 in rete a Basilea), ma attenzione anche agli altri giocatori più rappresentativi, come in attacco lo svedese Mattias Moström (’83), a centrocampo Magnus Wolff Eikrem (’90) e il nuovo arrivato dal mercato estivo Etzaz Hussain (ragazzo del ’93 che viene dal Fredrikstad: in due partite in campionato col Molde ha già segnato una rete), in difesa a Vegard Forren (titolare inamovibile dell’88) ed Even Hovland (’89). Insomma, la squadra olandese è più forte e dovrebbe superare il turno senza troppa fatica. Il Molde però ha un progetto ambizioso, un allenatore competente e un gruppo interessante: concederle troppo spazio sottovalutandola potrebbe essere un errore suicida da non fare assolutamente.

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