De Vrij esulta per la rete della vittoria del suo Feyenoord |
Ieri tutti i riflettori naturalmente erano puntati su Lex Immers, il giocatore che fu simbolo dell’ADO Den Haag, idolo indiscusso dei tifosi gialloverdi, ma trasferitosi la scorsa estate al Feyenoord. Lex non rinnega le sue radici, ed in settimana sul sito web della rivista NUsport ha ribadito che sarà per sempre un vero ADO Den Haag-man: "il Feyenoord è un club molto bello dove giocare, ma non sarà mai il mio club, il mio cuore è sempre all’ADO".
Koeman recupera finalmente il portiere titolare Mulder, ma perde Janmaat per squalifica. Con il sostituto naturale Leerdam fuori rosa, al suo posto un po’ a sorpresa gioca Elabdellaoui, il cui ruolo naturale è esterno d’attacco.
Fin dalle prime battute si vede il Feyenoord faticare
molto. Evidentemente la brutta prestazione nella scorsa settimana a Breda non è
stata solo frutto di un episodio, perché la squadra sembra proprio fuori forma, non mostrando
più la brillantezza che la contraddistingueva fino alla gara contro l’ RKC,
appena due settimane fa. Difatti al 10’ sono gli ospiti a sfiorare il gol: sul bel
cross di Omeruo, Toornstra all’interno dell’area piccola manda incredibilmente
alto. Cinque minuti dopo, però, un pò a sorpresa arriva il vantaggio del Feyenoord. E' il solito Pellè a gonfiare la rete, ma decisiva risulta la deviazione di Beugelsdijk, che mette fuori causa il portiere e suo compagno di squadra, Coutinho.
Oltre alla deviazione sfortunata, Beugelsdijk ha sul groppone il gol per un altro motivo: nell’occasione marca a uomo Pellè, dimenticandosi che la squadra gioca a zona, così mentre gli altri tre difensori salgono lasciando in fuorigioco l’attaccante italiano, lui non sale, consentendo al centravanti dei Rotterdammers di segnare un goal regolare.
Un minuto dopo è già parità: bravo Chery a premiare l’inserimento di van Duinen, che
non da scampo a Mulder. Il gol subito è un duro colpo per i giocatori del
Feyenoord, che non demordono, ma è fin troppo evidente che le gambe non vanno.
Gli spettatori del De Kuip, per nulla entusiasti della prestazione della
squadra, assistono alla gara in un surreale silenzio fino al minuto 43, quando lo stadio
ha un sussulto d’orgoglio e con un
boato suona la carica. Lo sprone della legioen del Feyenoord funziona alla grande, perché i giocatori, come risvegliati dal torpore, si gettano in avanti alla ricerca del goal. Pellè contrastato da Omeruo cade a terra in piena area, e
l’arbitro decreta la massima punizione. Il rigorista della squadra è Immers, che non si
tira indietro e si presenta regolarmente sul dischetto! Il grande ex della
partita rimane freddo, e spiazza il Coutinho, portando i suoi avanti per 2-1
all’ intervallo.Oltre alla deviazione sfortunata, Beugelsdijk ha sul groppone il gol per un altro motivo: nell’occasione marca a uomo Pellè, dimenticandosi che la squadra gioca a zona, così mentre gli altri tre difensori salgono lasciando in fuorigioco l’attaccante italiano, lui non sale, consentendo al centravanti dei Rotterdammers di segnare un goal regolare.
Ancora una volta però i padroni di casa non riescono a gestire il vantaggio. Al 55’ van Duinen arriva a tu per tu con Mulder, il portiere respinge, ma l’attaccante dell'ADO, proprio quando sembrava pronto a ribattere in rete, crolla a terra per un presunto contatto con Martins Indi. L’arbitro indica il dischetto e mostra il rosso al difensore del Feyenoord e della nazionale olandese.
Dagli undici metri lo specialista Holla non da scampo a Mulder, siglando il goal del pareggio. Per i padroni di casa è notte fonda, raggiunti sul 2-2, ed in inferiorità numerica, con la squadra che già faticava in 11 contro 11 non si prospetta nulla di buono. Ma ecco l’ennesimo colpo di scena: pochi secondi dopo il gol di Holla, Beugelsdijk, evidentemente in chiara giornata-no, restituisce linfa vitale agli avversari, beccandosi il rosso diretto per una stupida gomitata rifilata ad Immers. Adesso la partita diventa nervosissima: Vilhena batte la punizione nata dalla gomitata di Beugelsdijk e Pellè, contrastato da Holla, finisce a terra in area, alla ricerca del terzo rigore della partita. Il direttore di gara non fischia la massima punizione, stizzendo lo stesso Pellè, che prima protesta e poi da una spallata ad Holla, il quale cade a terra. Ne nasce una rissa con i giocatori dell’ADO che chiedono il rosso per l'attaccante italiano. Dal replay, però, si smaschera subito la pietosa scenata di Holla: il capitano dei gialloverdi viene colpito alla spalla, ma finge di aver preso un colpo al volto, e per giunta resta per oltre due minuti a terra. Bravo l’arbitro a non cascarci, e quindi non espellere Pellè, che però un cartellino giallo per il gesto comunque brutto magari lo meritava.
Adesso in dieci contro dieci, e con il De Kuip a sostenerli, i giocatori di casa si gettano in avanti alla ricerca della vittoria, mettendo finalmente alle corde gli ospiti. Dopo vari tentativi falliti, all’85’ arriva il sospirato gol della vittoria, in un azione a dir poco rocambolesca. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Coutinho respinge alla grande un colpo di teste di Pellè. Il pallone arriva a Schaken, che da meno di un metro cerca di ribattere a rete, ma incredibilmente la palla finisce sulla gamba di Chery e non entra. L’ADO si salva, ma solo per pochi secondi, perché l’azione prosegue con la sfera che viene rimessa in mezzo e deviata da de Vrij, che non lascia scampo a Coutinho ed allo stesso Chery, ancora appostato a difesa della porta. Ufficialmente, sul tabellino viene segnato l'autogol del giocatore dell’ADO, e non attribuito al capitano del Feyenoord, in quanto non è chiaro se il pallone sarebbe finito in rete comunque. Mai paghe, le squadre regalano l’ultima emozione di questa incredibile partita a 30 secondi dalla fine dei quattro minuti di recupero, quando Mulder compie una bella parata su un gran tiro dalla distanza di Malone, salvando il risultato.
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