Quattordici goal in quattordici partite. Quindici, se si conta quello contro lo Zwolle, ufficialmente riconosciuto dalla KNVB come autogoal di Broerse. Niente male per uno che nella sua precedente esperienza in Olanda, con la maglia dell'AZ Alkmaar, 14 goal li aveva segnati in 78 gare, a cavallo tra l'estate del 2007 e quella del 2011, prima di tornare in Italia, al Parma.
Arrivato con il difficile compito di sostituire John Guidetti, richiamato dal Manchester City, proprio club di appartenenza, Pellè non ha fatto rimpiangere l'italo-svedese, arrivando a diventare il giocatore italiano più prolifico nell'Europa calcistica, persino più di Stephan El Shaarawy, capocannoniere della Serie A italiana.
Quello che al De Kuip era inizialmente considerato come una seconda, se non una terza, scelta, dopo il susseguirsi di "no" da parte di Castaignos, Kuyt et similia ricevuto da Martin van Geel, potrebbe rivelarsi un vero e proprio affare, specie se, come sembra, il Feyenoord dovesse riscattarlo dal Parma.
Idolo dei tifosi (ma soprattutto delle tifose) del Feyenoord, il lavoro svolto fino ad oggi lo avvicina sempre più al titolo di capocannoniere della Eredivisie, soprattutto se Wilfried Bony, ovvero colui il quale sembra poterlo insidiare nella leadership della classifica dei cannonieri, dovesse lasciare l'Olanda. Fondamentale in questo boom deve essere stata la sua già consolidata esperienza in Olanda, cui va aggiunta la crescita e maturazione tattica del ventisettenne salentino che, con i suoi movimenti in area di rigore e la sua incisività sotto porta, sembra avere le carte in regola per entrare nel cuore della Legioen del Feyenoord, al pari di Van Hooijdonk, Cruz, Tomasson, Kuyt ed in ultimo Guidetti.
Da San Cesario di Lecce a Rotterdam, passando per Catania, Crotone, Cesena, Alkmaar, Parma e Genova, sponda Sampdoria. Oggi Graziano Pellè sembra aver trovato la propria casa ed aver capito cosa voleva da lui Louis van Gaal ai tempi dell'AZ. Già, perchè per Pellè gli anni ad Alkmaar, nonostante gli infortuni e la scarsa confidenza col goal, sono stati tra i più formativi proprio per la presenza in panchina di Van Gaal, uno dei migliori allenatori quando c'è da sviluppare giovani talenti.
Del lavoro dell'attuale commissario tecnico della nazionale olandese può trarre vantaggio, oggi, Ronald Koeman, che considera Pellè imprescindibile: dal suo gioco, se non addirittura dalla sua presenza in campo, traggono vantaggio gli esterni d'attacco, indifferentemente se Schaken, Boetius, Verhoek o Guyon Fernandez, visto che l'allenatore del Feyenoord ama variare. "L’anno scorso avevamo in squadra uno svedese di origine italiana che ha fatto bene. Ora abbiamo un italiano, un grande uomo d'area. Speriamo possa fare ancora meglio." ha detto di lui Koeman, che sembrerebbe essere stato convinto da un sms che lo stesso Pellè avrebbe fatto mandare all'allenatore del Feyenoord da un amico in comune, incontrato durante le vacanze estive ad Ibiza. Galeotto fu, quindi, un messaggio e chi sa se un nuovo messaggio, stavolta sotto forma di goal, possa essere utile per convincere Cesare Prandelli a convocare in nazionale Pellè in occasione della prossima amichevole dell'Italia, curiosamente proprio contro l'Olanda, prevista per il prossimo Febbraio.
Secondo te Pellè dovrebbe rimanere al Feyenoord? Merita una chance in azzurro? Vieni a parlarne su Facebook, sulla pagina ufficiale del blog Calcio Olandese!
Tutti i diritti riservati all’autore. Nel caso si effettuino citazioni o si riporti il pezzo altrove si è pregati di riportare anche il link all’articolo originale.
CONVERSATION