L'Ajax è troppo sicuro di se e fallisce il match point. 1 a 1 dei Lancieri di Amsterdam e campionato riaperto

Un immagine della coreografia all'Amsterdam Arena
Nella gara di apertura della trentunesima giornata, un Ajax svagato e, forse, già certo della vittoria del titolo, rallenta la propria corsa, pareggiando per 1 a 1 contro l'Heerenveen di Marco van Basten, uno che ad Amsterdam ha lasciato tanti bei ricordi, più da calciatore che da allenatore.
Clima da festa anticipata e voci di mercato che si rincorrono, nonostante la conferma, oramai certa, della presenza di Frank de Boer nel ruolo di allenatore anche durante la prossima stagione. Questa è la cornice di una partita che l'Ajax avrebbe dovuto affrontare con maggiore concentrazione evitando, come già successo nel corso della stagione, di subire il ritorno degli avversari, che risultano essere la quarta squadra che esce indenne dal doppio confronto con l'Ajax in questa stagione, dopo Vitesse, ADO Den Haag ed Utrecht.
Ancora ebbri di gioia per la vittoria della scorsa settimana con il PSV Eindhoven, gli Ajacied tornano sulla terra, impattando contro una squadra, quella frisona, tra le più in forma del campionato.
Lo score casalingo dei Lancieri non è certo impeccabile: nelle 15 gare giocate tra le mura amiche, i ragazzi di Frank de Boer hanno vinto 10 volte, pareggiando 4 e perdendo una partita.
Ciò nonostante, l'atmosfera ad inizio gara è fantastica. Aiuta, certamente, il bel tempo che accarezza la città dopo il lungo e grigio inverno. La tifoseria è carica e dedica, in apertura di gara, uno striscione che va ad omaggiare la filosofia ajacide: i volti di Cruijff, Bergkamp, De Boer, Jonk, Van der Sar ed Overmars vengono mostrati nella coreografia sugli spalti, esaltando il cuore, spiccatamente tecnico, dell'intero progetto.


Sin dalla partenza, l'Ajax prova a fare il proprio gioco fatto di scambi e possesso del pallone, portando nella metà campo avversaria quasi tutti gli effettivi. La squadra dalla casacca biancorossa fa girare la sfera con pazienza, così come predicato dal suo allenatore, Frank de Boer. Così, nel primo quarto d'ora, ci prova Fischer ad intimidire Nordfeldt, ma la conclusione del talento danese è alta sopra la traversa.

Poco prima della mezz'ora, però, lo stesso Fischer segna il goal che sblocca il risultato. Appostatosi in area di rigore, ma lasciato colpevolmente libero da Van Aanholt, il diciottenne di Aarhus, arrivato al nono goal stagionale, insacca di testa un cross di van Rhijn, tenace e bravo a recuperare un pallone che sembrava oramai perso.
La buona sorte non sorride a van Basten, che dopo aver subito un goal in maniera molto stupida, perde uno dei suoi giocatori più importanti. E' solo il 30' quando Rajiv van la Parra sostituisce Filip Djiuriric, uscito per un problema fisico.
La prima frazione di gara si chiude, così, sull'1 a 0 per i padroni di casa, meritatamente in vantaggio e vicini più volte (specie con Van Rhijn, che di destro sfiora il palo alla destra di Nordfeldt) al raddoppio.


Nella ripresa, dopo una probabile lavata di testa da parte del proprio mister, apparso infuriato per il modo in cui i suoi ragazzi hanno subito il goal, l'Heerenveen trova quasi immediatamente il pareggio. La firma del goal è, manco a dirla, di Alfred Finnbogason, arrivato a 24 segnature in 28 gare in Eredivisie. La rete è il chiaro segnale di come, durante gran parte del match, gli esterni offensivi ospiti abbiano surclassato i terzini dell'Ajax: pur senza Djuricic, il tridente di van Basten punge tra le maglie di 5 avversari, permettendo a Finnbogason, appostato tra Moisander ed Alderweireld, di anticipare Cillesen con un tocco di punta su assist di Kums.
Frank de Boer non ci sta e prova a vincere la partita avanzando il baricentro della squadra: dentro Babel, in luogo di Poulsen, con il conseguente abbassamento di Schone, partito a destra nel tridente.
La grande occasione, però, arriva sugli sviluppi di un calcio piazzato. Al 70', su calcio di punizione di Eriksen, dal lato sinistro dell'area di rigore, spunta Moisander, che spizza di testa e coglie il palo, graziando Nordfeldt.
Gli ultimi venti minuti di gara dei padroni di casa, però, sono piuttosto confusi. L'Ajax visto nel finale di gara, forse sentitosi privato di una vittoria che credeva di avere già in tasca, va in confusione: manca la luce accesa da Siem de Jong, praticamente invisibile per tutto l'arco della gara.
Paradossalmente, essendo totalmente riversato in avanti, l'Ajax rischia addirittura di perdere, quando all'82' El Ghanassy, partito dalla fascia sinistra, si accentra, sfrutta uno splendido assist di tacco di Finnbogason e si trova solo in area di rigore. L'esterno offensivo, arrivato nel mercato invernale e subito quasi imprescindibile per Van Basten, non riesce a battere Cillesen, bravo ad anticiparlo ed a salvare il risultato.


Il pareggio finale restituisce verve alla corsa finale per il titolo. Corsa, ad ogni modo, che vede sempre favoritissima la truppa biancorossa di De Boer, ora con 4 punti di vantaggio sul PSV Eindhoven, vincente ad Alkmaar.
Prestazione opaca, da parte dell'Ajax, che pur disponendo di un organico superiore, mostra i consueti limiti caratteriali di fronte ad un avversario in forma smagliante. Con Siem de Jong in ombra, con un Sigthorsson decisamente non convincente e con Fischer, al di là del goal, troppo immaturo, manca l'uomo che possa concretizzare le occasioni avute.
Sull'altro fronte, buone conferme per l'Heerenveen: i frisoni di van Basten, pur avendo giocato per oltre un ora senza Filip Djuricic, hanno in Finnbogason un incredibile terminale offensivo, capace di trasformare in rete ogni pallone che gli capita tra i piedi. Continuando così, non è da escludere una qualificazione all'Europa League tramite i play-off.

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