I talenti del calcio olandese: Quincy Promes, l'attaccante del Twente che ha stregato Van Gaal


Quincy Promes è il prossimo giocatore destinato ad esplodere in Eredivisie. Classe 1992, il ragazzo cresciuto nel settore giovanile dell'Ajax è destinato ad prendersi sulle spalle il reparto offensivo del Twente dopo l'addio di Dusan Tadic, continuando la sua crescita esponenziale degli ultimi anni.
Scaricato a 16 anni dall'accademia dell'Ajax, perchè ritenuto ancora troppo poco maturo, impressiona nelle fila dell'Haarlem, società-satellite dell'Ajax, con la quale gioca finchè non viene dichiarata la bancarotta.
Rimasto senza contratto, viene ingaggiato dal Twente, con cui gioca, bene, con le selezioni giovanili, sotto la guida di Theo ten Caat e Cees Lok.
Nel giro di poco tempo diventa capitano dello Jong Twente, allenato da Patrick Kluivert, che gli insegna come muoversi nell'area di rigore, sfruttando le doti che madre natura gli ha donato. Promes, infatti, è alto 174 cm e pesa 65 kg, quindi si tratta di un attaccante molto rapido e non della classica punta di riferimento che sosta davanti alla porta avversaria.


Nel 2011 arriva il primo contratto da professionista con i Tukkers e pochi mesi dopo, con McClaren in panchina, inizia a circolare nell'orbita della prima squadra fino a debuttare in Eredivisie, nella sconfitta casalinga contro l'Heracles.

L'anno dopo viene mandato in prestito al Go Ahead Eagles per farsi le ossa e totalizzare più minuti da titolare: giocherà 32 partite con i giallorossi di Deventer, segnando 13 goal e conquistando il premio di miglior giocatore della stagione nella serie.
Il Twente si affretta a riportarlo a casa e diventa quasi subito titolare. Il suo valore di mercato aumenta a dismisura, man mano che tanti club europei iniziano a chiedere informazioni sul prezzo del suo cartellino.

Attaccante esterno che generalmente gioca sulla destra (ma se la cava bene anche sul lato opposto), Promes è un calciatore rapido e scattante, che apre gli spazi per i compagni e favorisce la sovrapposizione grazie a dei tagli che mandano in tilt le difese avversarie. Molto bravo senza palla, il suo movimento è risultato fondamentale anche per favorire i compagni di reparto del Twente.

Al suo primo anno da titolare ad Enschede ha raccolto 31 presenze, 11 goal e 8 assist, mettendo in luce anche una discreta capacità sotto porta che non è passata inosservata a Michel Jansen, fautore di un gioco offensivo che punta tutto sugli esterni d'attacco.

A dispetto della giovane età, però, Promes si rivela un ragazzo molto incline al sacrificio, ripiegando spesso per far rifiatare i compagni. Tecnicamente già molto bravo, ha margini di miglioramento ancora molto alti visto che si tratta, comunque, di un diamante grezzo, che deve affinare le sue doti e crescere sotto l'aspetto mentale: osservandolo a lungo, si nota la mancanza di esperienza, cosa che verrà solo con l'età, ma dovrebbe scegliere giocate più semplici e privilegiare il passaggio ai compagni rispetto alla giocata egoistica.
A soli 22 anni, però, è già molto interessante, tanto che Louis van Gaal lo aveva chiamato tra i pre-selezionati per il Mondiale in Brasile, prima di tagliarlo fuori dalla rosa dei 23 definitivi, con la conseguente convocazione con l'Under 21. Quasi a volersi rifare dopo la delusione, Promes ha segnato una tripletta nella gara contro i pari età della Scozia, battuti con un tennistico 6 a 1 alla fine dello scorso mese di maggio.

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