Champions League - L'Ajax spreca a Cipro e rimedia solo un pareggio contro l'Apoel


Era la gara da vincere, quella disputata ieri sera al GSP Stadium, se si voleva sperare in una, certo, improbabile qualificazione. 
Dopo il buon pareggio ottenuto contro i milionari parigini e rinfrancati dalle tre vittorie consecutive nel klassieker, in coppa d'Olanda e contro il NAC Breda, utili per spazzare via le nubi addensatesi dopo le mediocri prestazioni di inizio anno, gli ajacidi di Frank de Boer partono, nella gara contro l'APOEL, da favoriti nonostante giochino fuori casa.
L'allenatore biancorosso fa fuori El Ghazi (colpa del battibecco con Sigthòrsson in occasione della gara contro il NAC?) e ripropone l'acciaccato Schone, troppo importante per garantire un collante tra centrocampo ed attacco. Confermato, ancora una volta, Lucas Andersen, che insieme al sopracitato connazionale danese ed a Klaassen va a comporre un tridente in appoggio all'unica punta. 
Il biondo centrocampista offensivo olandese risulta essere il più in palla sin dai primi minuti. Dai suoi piedi, infatti, partono tutte le occasioni più ghiotte per l'Ajax, che sfiora il vantaggio in più di una occasione nel primo quarto d'ora. Il risultato si sbloccherà poco dopo, quando una bella iniziativa di Andersen, defilato sulla sinistra, si conclude con un furbo tocco in profondità per Schone. Utile, nell'occasione, il movimento ad uscire di Sigthòrsson, che porta via un difensore centrale e permette all'ex NEC di incunearsi nella difesa cipriota e di tentare il tiro con la punta del piede destro. Sulla ribattuta del portiere, il pallone arriva ad Andersen, che ribadisce in rete, firmando un meritatissimo 1 a 0. 

Pochi minuti dopo il vantaggio, però, l'Ajax paga una nuova (l'ennesima) decisione dubbia di un arbitro durante le competizioni europee: con la difesa olandese scoperta, l'APOEL prova ad affondare sulla sinistra e, in occasione di un rimpallo in area di rigore, Ricardo van Rhijn viene sanzionato per un tocco di mano da punire con il calcio di rigore. Decisione "fantasiosa" dell'arbitro Mazic, coadiuvato dal collaboratore di linea altrettanto sicuro del fallo del terzino olandese per quanto posizionato in maniera tale da non poter valutare al meglio l'azione incriminata. Dal dischetto, Manduca spiazza Cillessen ed appiana il risultato, annullando tutti gli sforzi compiuti dall'Ajax fino ad allora e restituendo fiducia alla squadra di casa, decisamente più in palla per tutto il resto del primo tempo.

Nella ripresa l'Ajax torna a proporsi in avanti con insistenza, ma paga la scarsa vena dell'islandese Sigthòrsson, impreciso in tutte le sue conclusioni. Il brivido più grande è quello provato dalla compagine olandese, che rischia di perdere Cillessen quando Mazic fischia un fallo del portiere, commesso fuori area, su Sheridan. L'estremo difensore oranje si vede sventolare davanti solo il giallo, tirando un sospiro di sollievo al pari di tutti i tifosi ajacidi.
Il doppio cambio, nel quarto d'ora finale, che consente ai giovani Kishna ed El Ghazi di aumentare il ritmo per l'assalto finale, non sortisce alcun effetto, perchè ancora una volta Sigthòrsson (che avrebbe avuto la chance di bissare la sua tripletta dopo quella segnata al Rat Verlegh Stadion contro il NAC, se non avesse sbagliato tutto davanti al portiere) fallisce le occasioni da rete avute.


L'attaccante islandese rischia di diventare un vero e proprio problema per l'Ajax. Generoso e bravo a regalare profondità ai compagni, risulta troppo spesso quasi inconsistente sotto porta e non può rappresentare un terminale offensivo di una squadra, come l'Ajax, propensa al gioco d'attacco. Viene da chiedersi, allora, se in un vivaio florido e rinomato come quello ajacide non esista qualcuno destinato a segnare valanghe di goal e, in caso di risposta negativa, a chi sia da imputare questa mancanza. La tendenza, negli ultimi anni, è stata quella di far esordire buoni prospetti che sanno impostare il gioco sin dalla retroguardia e trequartisti o ali, ma i centravanti puri sembrano, da qualche anno a questa parte, latitare al Toekomst, il centro di sviluppo giovanile dell'Ajax.


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