La Città Eterna, Roma, una delle capitali più amate e visitate dai turisti di tutto il mondo, culla della nostra civiltà, messa a ferro e fuoco da migliaia di tifosi, o almeno questo dovrebbero essere, del Feyenoord, molti di loro ubriachi e addirittura senza biglietto, andando contro a tutti i divieti, sia di utilizzo di alcolici che di stanza nella capitale per i senza tagliando dello Stadio Olimpico. Ma andiamo per ordine.
Decine di autobus danneggiati - Per evitare scontri nel tragitto verso lo Stadio Olimpico, le autorità italiane e olandesi hanno concordato la raccolta dei tifosi in piazza delle Canestre, al centro di Villa Borghese, trasportandoli tutti ai cancelli dell'impianto romano sui mezzi messi a disposizione dall'Atac, l'azienda di trasporti della capitale. I problemi sono iniziati a sorgere quando, verso le 15, migliaia di tifosi, molti dei quali anche senza biglietto, hanno asserragliato la piazza, circondati dalla Polizia, e hanno preso d'assalto i 26 autobus dell'Atac, devastandoli con bottiglie e spranghe, rompendo sedili, vetri e perfino il tettuccio di emergenza posto sulla sommità, lanciato in alcuni casi sulle teste delle forze dell'ordine, come accaduto in diretta televisiva intorno alle 17. In totale, 15 autobus su 26 sono gravemente danneggiati e sono stati riportati in deposito, risultando inutilizzabili per il servizio di trasporto pubblico.
Le reazioni, ovviamente, non sono tardate ad arrivare: il sindaco Marino chiede "giustizia" per lo scempio e le devastazioni subite in tutta la città, mentre un risarcimento dei danni sarà chiesto, come sottolineato dal primo cittadino, all'Ambasciata d'Olanda. E proprio l'addetto stampa di quest'ultima ha raccontato ai microfoni di Radio Roma Capitale: "La stragrande maggioranza dei tifosi arrivati a Roma sono tranquilli, purtroppo ce ne sono alcuni che hanno il Daspo nei Paesi Bassi. In questi casi però, se questi tifosi violenti partono con mezzi privati, il controllo preventivo diventa molto complicato". Ecco svelato quindi il motivo dei continui disordini a livello internazionale dei tifosi del Feyenoord: anche se colpiti da Daspo in patria, questi delinquenti hanno raggiunto comunque Roma con i mezzi propri, fuori quindi da ogni circuito controllabile. E, nonostante fossero senza biglietto, molti di loro sono stati fatti entrate allo stadio per evitare altri incidenti. Il Dipartimento di pubblica sicurezza ha scambiato negli ultimi due mesi 15 note informative con quella olandese, ma di questa possibile invasione di barbari senza tagliando non ce n'era alcuna traccia.
Marino, in contatto con il ministro dell'Interno, sta cercando di capire se ci sono stati dei flop nella sicurezza. Ma ai nostri occhi sembrano essercene, e anche parecchi. Le responsabilità della Questura e della Prefettura di Roma sono evidenti: possibile che nessuno, nei palazzi romani, abbia fiutato il pericolo per dei tifosi che già aveva provocato l'esclusione dalle competizioni europee della loro squadra nel gennaio 2006, dopo i gravi incidenti di Nancy, e disordini anche in questa edizione dell'Europa League a Rijeka?
Troppi pochi poliziotti schierati a protezione dei luoghi di assembramenti dei tifosi per poter tenere a bada i circa 6.000 supporter arrivati da Rotterdam. Ma non solo: dalle 20 di mercoledì alle 24 di giovedì nei municipi I, II e XV (zona centro storico e Stadio Olimpico) era scattata l'ordinanza di divieto di vendita e di somministrazione di alcolici da parte dei bar, emanata mercoledì sera dal prefetto Pecoraro, anche se Confesercenti protesta per la frettolosa comunicazione ai negozianti: "Molti operatori non ne sapevano nulla." Nel centro, però, i tifosi olandesi hanno bevuto fiumi di birra, approfittando dei molti venditori abusivi che hanno fatto fortuna a svendere la merce agli hooligans e facendo scorte nei supermercati del centro. Anche in questo caso, nessun controllo da parte delle forze dell'ordine.
La devastazione di piazza di Spagna era già stata annunciata in mattinata su Twitter, dove gli hooligans olandesi si davano appuntamento sotto Trinità dei Monti, in pieno centro storico per il pomeriggio, anziché a Villa Borghese. Nessuno ha controllato i social network per proteggere la piazza?
Un'ultima falla nel sistema di sicurezza arriva da Villa Borghese, dove le tantissime famiglie olandesi arrivate nella capitale (la grande maggioranza dei tifosi arrivati) si sono trovate obbligate a recarsi allo stadio sugli stessi autobus devastati dagli hooligans.
Eric Gudde, direttore generale del Feyenoord, si è dissociato completamente da quanto accaduto a Roma, ma le sue dichiarazione fanno già discutere: "Noi siamo responsabili diretti per i tifosi che sono sugli spalti, che sono registrati presso il club e si sono ben comportati allo stadio. Gli ufficiali della UEFA giudicano ciò che succede in campo e allo stadio, e tutti hanno potuto vedere che non ci sono stati problemi. Semmai la Roma rischia sanzioni per i razzi." La patata bollente bassa quindi alla UEFA, che probabilmente non punirà quanto avvenuto in città, in quanto lontano dallo stadio, dove invece rischia una multa la squadra di Garcia. E qui si rasenterebbe l'assurdo. La priorità è dunque quella di rivedere il concetto di "responsabilità oggettiva" della UEFA, che, nel campo facesse disputare le prossime partite al De Kuip a porte chiuse o vietasse le trasferte dei Rotterdammers, farebbe giustizia solo a metà, punendo anche le migliaia di tifosi olandesi pacifici. Anche se al momento rimane l'unico provvedimento utilizzabile.
(Fonte foto: account Twitter @repubblicait, @la_stampa, @ROBZIK)
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