Le promesse (non mantenute) dell'Olanda Under 21 - Parte I

Con l'inizio dei Campionati Europei Under 21, ai quali la selezione olandese non parteciperà, tornano alla mente diversi giocatori, frettolosamente etichettati come gioielli e futuri campioni, incapaci di confermarsi, vuoi per la scarsa dedizione al sacrificio, vuoi per il mancato sorriso della dea bendata.
Under 21: rampa di lancio per i talenti del domani o clamoroso salto nel vuoto? Leggendo questa lista di nomi, l'idea è che la risposta giusta sia la seconda...



1- Royston Drenthe

Presentato a Madrid come l'erede di Roberto Carlos, il talento scuola Feyenoord, dopo aver stupito tutti con le sue sgroppate all'edizione 2007 dell'Europeo tenutosi in Olanda, alla fine del quale è stato premiato come miglior calciatore della competizione, non ha mai mantenuto le promesse, probabilmente per i forti limiti caratteriali.
Nonostante un carattere difficile ed un periodo di "punizione" all'Excelsior, il Feyenoord si accorge dei suoi numeri e decide di riportarlo a casa, affidandogli una maglia da titolare e fregandosi le mani per la futura, certa, remunerativa cessione.
Rottamato da Mourinho dopo una discreta prima stagione alla Casa Blanca, ha provato a rilanciarsi all'Hercules, prima di improbabili avventure in Russia (Alania) e nella Championship inglese (con il Reading e lo Sheffield Wednesday), senza mai far rivedere quanto di buono mostrato al famoso Europeo vinto dall'Olanda.


 2- Julian Jenner



"Come calciatore sono un artista". Pare che Julian Jenner, a soli 21 anni, si sia presentato così alla stampa, che iniziava ad interessarsi a lui sperando di aver individuato il nuovo fenomeno in salsa oranje. Dopo un promettente inizio di carriera tra le fila del NAC Breda, arriva il trasferimento all'AZ Alkmaar e, quasi contestualmente, le prime convocazioni con la selezione Under 21, di cui Jenner diventa titolare fisso nell'edizione 2007, vinta in casa dall'Olanda ai danni della Serbia.
"Suonerò arrogante", disse poi l'attaccante classe '84, "ma ho la tecnica di Van Nistelrooy e la prestanza di Van Persie". Sembrano non essersene accorti gli addetti ai lavori, tanto che dopo quattro stagioni ed una cinquantina di presenze tra Vitesse, NAC Breda ed i tedeschi del Rot Weiss Ahlen, finisce in Ungheria, al Ferencvàros, prima di chiudere la carriera al
Diósgyőr e tornare al Vitesse in qualità di preparatore.

 3- Maceo Rigters


Insieme a Drenthe, ha rappresentato il più grande flop degli Jong Oranje del 2007. Capocannoniere del torneo con quattro reti, Rigters non è mai stato un bomber di razza, ma ha saputo conquistarsi la fiducia del c.t. Foppe De Haan, scalando rapidamente le gerarchie della squadra. Alla prima offerta valida, il NAC Breda, suo club di appartenenza, con il quale non ha mai brillato (61 presenze e 5 goal in due anni), l'ha ceduto ai Blackburn Rovers. Ad Edwood Park non ha mai realmente l'occasione di mettersi in mostra, venendo ceduto in prestito al Norwich City, prima, ed al Barnsley, poi.
In due anni non segna neanche un goal, e così diventa inevitabile per lui il ritorno in Olanda. Al Willem II ottiene più spazio, anche se l'attaccante classe 84 continua a non convincere e, al termine della stagione, resta senza contratto, scegliendo di cambiare aria e trasferirsi in Australia, al Goal Coast United, prima di lasciare definitivamente il calcio nel 2012, a 28 anni.



 4- Nicky Hofs


Anno 1995. Un ragazzino di dodici anni fa impazzire gli scout di tutta Olanda. L'Ajax, potenza del calcio europeo in quegli anni, fa di tutto per strappare quel diamante grezzo agli Arnhemse Boys, piccolo club amatoriale della città di Arnhem. Nicky, però, preferisce andare a giocare nel Vitesse, il club del suo cuore e con i gialloneri esordisce a 18 anni in Eredivisie, arrivando a raccogliere, in tre anni, quasi 70 presenze, condite da 15 goal.
Nel 2004 arriva la chiamata del Feyenoord ma, complice un brutto infortunio, la carriera del trequartista non decolla e, per trovare spazio, Hofs decide di tornare nella sua Arnhem, dopo aver giocato un Europeo Under 21 da protagonista. In Portogallo, infatti, segna due goal in semifinale alla Francia ed uno in finale all'Ucraina, creando un duo temibile con Klaas-Jan Huntelaar.
Nonostante un grande bagaglio tecnico, Hofs ha sempre faticato a trovare spazio al di fuori di Arnhem e quando ha lasciato nuovamente la Gheldria, stavolta per problemi finanziari del club, l'avventura a Cipro, tra le fila dell'AEL Limassol, non è andata a buon fine, tanto da spingerlo a tornare sui suoi passi, per l'ennesima volta, dopo due infruttuose stagioni ed a concludere anticipatamente, per problemi fisici, la sua carriera.



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