Serata agrodolce, quella di ieri, per le squadre olandesi impegnate in Europa League. Se l'Ajax, eliminato anzitempo dalla Champions League dopo una beffarda doppia sfida con il Rapid Vienna, riesce ad imporsi sullo Jablonec grazie ad un goal di Arek Milik su rigore, l'AZ è capace di fare di peggio, gettando al vento un vantaggio di due reti in casa dell'Astra Giurgiu, che finirà col vincere 3 a 2.
Messa per un attimo da parte l'idea del bel gioco, Frank de Boer ha chiesto ai suoi ragazzi di pensare solo a vincere contro un avversario modesto, arrivato ad Amsterdam con l'idea di subire il meno possibile. Come prevedibile, dall'atteggiamento tattico delle due squadre, ne scaturisce una partita a senso unico, in cui però vengono a galla i soliti problemi dell'Ajax: grande possesso palla che resta, però, sterile e fine a se stesso.
Non stupisce, allora, il fatto che il goal (ma anche l'occasione da rete più importante) sia arrivato da calcio piazzato. Preciso è stato Milik, a metà del secondo tempo, quando dagli undici metri ha battuto Hruby, un pò meno lo è stato Klaassen, che a tempo scaduto ha solo sfiorato la traversa su punizione. Nota di merito per Jairo Riedewald, non a caso paragonato a Frank Rijkaard: dal centro della difesa, il diciottenne ha amministrato a meraviglia ogni pallone che è passato per i suoi piedi, arrivando a totalizzare il 95% di passaggi andati a buon fine.
Decisamente più emozionante, anche se terminata con una sconfitta, la trasferta in Romania dell'AZ Alkmaar. I ragazzi di Van den Brom si presentano ai padroni di casa dell'Astra con uno score europeo invidiabile: quattro vittorie e tre pareggi nelle ultime sette gare giocate. L'inizio della partita sembra voler confermare questo trend, tanto che la compagine di Alkmaar si porta sul 2 a 0 dopo nemmeno un quarto d'ora grazie alle reti di Janssen ed Henriksen, autore di quattro reti e due assist nelle ultime partite giocate.
Peccato che la situazione si sia ribaltata nella successiva mezz'ora, grazie ai goal di Boldrin, della meteora Alibec (in Italia ha giocato con Inter e Bologna) e di Dandea, arrivate tutte sugli sviluppi di calci da fermo, su cui la retroguardia dell'AZ dovrà lavorare in settimana.
Entrambi i risultati lasciano aperte le speranze di qualificazione, anche se è preoccupante il livello del gioco messo in mostra sia dall'Ajax che dall'AZ. In attesa delle gare di ritorno della settimana prossima, al termine delle quali speriamo di poter festeggiare il passaggio del turno, sarebbe opportuna una riflessione sull'andamento, nell'ultimo decennio, delle squadre olandesi in Europa, sempre più relegate a meteore ed abbassatesi al livello di compagini modeste e senza alcuna tradizione.
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