LA SQUADRA |
Club molto popolare in Olanda ma mai al vertice delle
classifiche dell’Eredivisie, il De Graafschap in verità è una piccola squadra
di provincia (non a caso il soprannome è Superboeren, "Supercontadini" in olandese) che da almeno vent’anni fa la spola continua tra la massima serie
e l’Eerste Divisie, avendo collezionato dal 1990 ben 6 promozioni e 5
retrocessioni, e non ci sono indizi che ci facciano pensare ad un cambio di
rotta nelle prossime stagioni.
Mantenuta inalterata l’ossatura della squadra della scorsa stagione, che ha vinto uno dei play-off ed ha conquistato con pieno merito la promozione in Eredivisie, la dirigenza di Doetinchem ha concluso alcuni colpi che hanno potenziato il valore della squadra (primi fra tutti il trequartista Bannink dall’Emmen, l’attaccante Quekel dal Den Bosch, ma soprattutto il centrocampista Driver dall'Aberdeen e l'attaccante Kabasele in prestito dall'Anderlecht), che però rimane al di sotto degli standard medi degli altri club. Questo significa una sola cosa: il De Graafschap dovrà sudare fino alla fine per agguantare la salvezza, cercando di raccogliere il maggior numero di punti tra le mura amiche dello Stadion De Vijverberg. Staremo a vedere cosa riuscirà a concludere l’allenatore Vreman, ma le sensazioni, al momento, non sono molto positive, ma attenzione a Nathan Kabasele, che in Eredivisie potrebbe fare davvero la differenza..
Mantenuta inalterata l’ossatura della squadra della scorsa stagione, che ha vinto uno dei play-off ed ha conquistato con pieno merito la promozione in Eredivisie, la dirigenza di Doetinchem ha concluso alcuni colpi che hanno potenziato il valore della squadra (primi fra tutti il trequartista Bannink dall’Emmen, l’attaccante Quekel dal Den Bosch, ma soprattutto il centrocampista Driver dall'Aberdeen e l'attaccante Kabasele in prestito dall'Anderlecht), che però rimane al di sotto degli standard medi degli altri club. Questo significa una sola cosa: il De Graafschap dovrà sudare fino alla fine per agguantare la salvezza, cercando di raccogliere il maggior numero di punti tra le mura amiche dello Stadion De Vijverberg. Staremo a vedere cosa riuscirà a concludere l’allenatore Vreman, ma le sensazioni, al momento, non sono molto positive, ma attenzione a Nathan Kabasele, che in Eredivisie potrebbe fare davvero la differenza..
Probabile formazione titolare (4-4-2): Jurjus; Straalman, Van de Pavert, Propper, Cicek; Tarfi, Koolhof, Bannink, Driver; Vermeij, Kabasele.
Obiettivo: salvezza
LA CITTA' |
Città di 56.000 abitanti della Gheldria lungo il fiume Oude
IJssel (vecchio IJssel), Doetinchem è stata abitata per la prima volta 11.000
anni fa, come testimoniano alcuni reperti archeologici trovati, come teschi,
cocci di ceramica e punte di frecce di selce. Il primo riferimento al suo nome
risale ad un documento del 838, dove si menziona una “villa Duetinghem”, un
insediamento con una piccola chiesa. Rimasto un piccolo centro contadino per
molto tempo, attorno al 1100 ha iniziato a crescere e, dopo aver subito diversi
tentativi di saccheggio, si è deciso di costruire un muro di cinta, alzato di
un metro nel 1226 e infine abbattuto nel 1672. Mercato importante per la
regione, Doetinchem ha avuto diversi disastri, come un grande incendio che distrusse
gran parte della città, una terribile epidemia di peste, diverse inondazioni e
il bombardamento degli Alleati che mando in cenere il centro storico nel
marzo-aprile 1945. Oggi è una vivace cittadina in crescita rispetto ai centri
limitrofi.
LO STADIO |
Dotato del caratteristico e riconoscibile tetto bianco e
azzurro, lo Stadion De Vijverberg ha una capienza di 12.600 posti ed è stato
costruito nel 1954, in tutta fretta in soli cinque mesi in quanto il club
doveva avere un campo su cui disputare il campionato successivo. Livellato il
campo e aggiunte delle tribune in legno, finanziate anche da società
dilettantistiche della zona, l’impianto fu inaugurato il 4 settembre dello
stesso anno, con ben 12.000 spettatori che assistettero al pareggio per 1-1 con
il Fortuna ’54. Rinnovato successivamente nel 1970, quando venne installato un
sistema di luci e vennero costruite delle tribune in muratura, alla fine degli
anni ’80 l’impianto vide la realizzazione dei tetti sopra di esse, mentre nell’estate
1998 inizia una ristrutturazione totale che porta alla demolizione completa
delle tribune e la loro sostituzione con edifici più moderni, compresi gli “angoli”
tra di essi, creando l’atmosfera tipica degli stadi inglesi: il “nuovo” stadio
venne aperto il 12 agosto 2000 con un’amichevole contro gli spagnoli del Deportivo
Alavés, terminata 0-0.
LA ROSA |
NOME | RUOLO | NAZIONALITA' |
Hidde JURJUS | Portiere | Olandese |
Jasper HEUSINKVELD | Portiere | Olandese |
Eric VERSTAPPEN | Portiere | Olandese |
Robin PROPPER | Difensore | Olandese |
Ted VAN DE PAVERT | Difensore | Olandese |
Bart STRAALMAN | Difensore | Olandese |
Jan LAMMERS | Difensore | Olandese |
Tim LINTHORST | Difensore | Olandese |
Tolgahan CICEK | Difensore | Turco/olandese |
Thijs BOUMA | Difensore | Olandese |
Nathaniel WILL | Difensore | Olandese |
Mart DE JONG | Centrocampista | Olandese |
Lion KAAK | Centrocampista | Olandese |
Tom MENTING | Centrocampista | Olandese |
Alexander BANNINK | Centrocampista | Olandese |
Andy DRIVER | Centrocampista | Scozzese/inglese |
Dean KOOLHOF | Centrocampista | Olandese |
Bryan SMEETS | Centrocampista | Olandese |
Karim TARFI | Centrocampista | Belga/marocchino |
Youssef EL JEBLI | Attaccante | Olandese |
Vincent VERMEIJ | Attaccante | Olandese |
Erik QUEKEL | Attaccante | Olandese |
Kristopher VIDA | Attaccante | Ungherese |
Shant BEDROSIAN | Attaccante | Armeno/olandese |
Nathan KABASELE | Attaccante | Belga/congolese |
Jeroen MEURS | Attaccante | Olandese |
CURIOSITA' |
Il tipico soprannome della squadra, Superboeren ("Supercontadini" in olandese), è stato coniato da un tifoso sconosciuto della tribuna nei primi anno '90 e non, come viene spesso detto erroneamente, dall'ex calciatore ed ora conduttore televisivo Hans Kraay jr. che fu però il primo ad usarlo nei media olandesi. Questo termine richiama alla mente il più famoso ed usato epiteto per descrivere i giocatori del PSV (Boeren, "Contadini" in olandese), che testimonia come entrambi i club si sono sviluppato, almeno in origine, in un ambiente rurale e non industriale.
(Fonte foto: Voetbal Poule, Telegraaf, Voetbal International)
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