Guida all'Eredivisie 2017/18 - Roda JC



I 7 GIORNI DI KOROTAEV A KERKRADE

C’era una volta uno svizzero, con forti interessi in una squadra olandese, che viene arrestato a Dubai. Non è l’inizio di una barzelletta, ma della triste realtà che da mesi tiene con il fiato sospeso il Roda JC, club che, dopo ADO Den Haag e Vitesse, doveva vedere banconote straniere circolare nelle proprie casse. E, proprio come a L’Aia e ad Arnhem, anche a Kerkrade sembra essere un personaggio che, per ora, possiamo definire tra il losco e l’ambiguo, a tirare i fili del club giallonero. 


Aleksei Korotaev (a destra) insieme a Frits Schrouff,
che ancora detiene il 99,8% delle azioni del Roda JC.
Ma andiamo per ordine: il 3 febbraio 2017 l’imprenditore svizzero, ma nato a Mosca, Aleksei Korotaev viene presentato alla stampa dalla società del Roda JC (tutto questo venne annunciato dal club già il 24 gennaio con una nota sul proprio sito) come nuovo proprietario di una quota di minoranza del club, avendo già investito 1 milione di euro per il mercato invernale, dove sono stati acquistati 9 giocatori per rinforzare la rosa di allora. In conferenza stampa, il miliardario di origine russa spende tante belle parole per i tifosi e per il progetto-Roda JC: “È un sogno che si avversa. Spero di far parte di questo club per i prossimi 50 anni. Voglio sviluppare un progetto a lungo termine, non per due o tre anni. Sono ambizioso, spero di investire nel Real Madrid in futuro, nel giro di 5 anni vorrei giocare la Champions League con il Roda JC.” Ma, visti i precedenti con il cinese Wang Hui all’ADO Den Haag, qualcuno nel Limburgo non ha paura di finire nello stesso modo? Il direttore del club, Wim Collard, ha una voce ferma e sicura ai microfoni della NOS: “Abbiamo controllato quest’uomo molto bene. Lui ci ha contattato tramite un avvocato fiscale del Limburgo, che lavora a Dubai, proprio come Korotaev, ed è tifoso del Roda JC. Lui ha già trasferito i soldi e siamo convinti delle sue buone intenzioni.” Scongiurato il pericolo di ritrovarsi nella stessa situazione dell’ADO, i tifosi del Roda JC si tranquillizzano ed iniziano a pensare in grande. 

Passano sette giorni e Korotaev riesce a fare peggio del cinese Wang: il 10 febbraio giunge la notizia da Dubai che Aleksei Korotaev viene arrestato all’aeroporto per l’emissione di un assegno bancario scoperto di 17,7 milioni di euro, che negli Emirati Arabi Uniti, Paese che fonda la propria economia sulla massiccia circolazione di denaro, è considerato un reato penale e passibile di condanna fino a 3 anni di carcere. Morale della favola: Korotaev finisce in un carcere emiratino, dove gli viene negata la libertà su cauzione a causa del rischio concreto di espatrio all’estero. 

Il sangue dei tifosi inizia a gelarsi nelle vene, mentre il club emette un comunicato in cui si dice “sorpreso” e scrive che “il Roda JC ha messo temporaneamente in attesa il progetto di acquisizione del club del sig. Korataev”. Korataev, infatti, ha adempiuto tutti gli obblighi finanziari, ma il trasferimento delle azioni non ha ancora avuto luogo: questo significa che il vecchio proprietario, il 77enne Frits Schrouff, ha ancora in suo possesso il 99,8% delle azioni del club. E, mentre Korataev grida la sua innocenza da una prigione di Dubai, sostenendo di essere vittima di “un errore, un equivoco”, il futuro del Roda JC rimane nelle mani dell’anziano Schrouff. 


Il trequartista Gustafson, in prestito dal Feyenoord.
Salutati il portiere Benjamin van Leer (farà il secondo all’Ajax), Tom Van Hyfte (ceduto al Beerschot Wilrijk), ma anche Abdul Ajagun, Athanasios Papazoglou, Beni Badibanga (tutti ritornati a casa dai rispettivi prestiti, al Panathinaikos il nigeriano, al Kortrijk il greco e allo Standard Liegi il belga), la dirigenza ha portato a Kerkrade alcuni giocatori di qualità, come i due portieri Hidde Jurjus (in prestito annuale dal PSV Eindhoven) e Filip Kurto (acquistato dall’Excelsior), l’ala destra tedesca Mario Engels (dallo Slask Wroclaw) e il talentuoso trequartista Simon Gustafson (in prestito dal Feyenoord). Per quanto riguarda la panchina, esonerato il greco Yannis Anastasiou nel bel mezzo dei Play-Out della Nacompetitie, il nuovo tecnico è Robert Molenaar, lo scorso anno sulla panchina del Volendam, club di Jupiler League, condotto fino ai Play-Off, che avrà il compito non facile di far ritrovare quella tranquillità a livello di spogliatoio e di opinione pubblica persa durante.. i 7 giorni di Korataev a Kerkrade.


Le due pagine dedicate ad Aleksei Korotaev dal quotidiano De Telegraaf (all'interno della sezione sportiva Telesport), a fine gennaio, quando sbarcò in Olanda in pompa magna.

L'ALLENATORE: 
ROBERT MOLENAAR 
48 anni









LA FORMAZIONE

Robert Molenaar schiererà una formazione decisamente di esperienza, con almeno quattro uomini, tra difesa e centrocampo, che superano i 30 anni. Il suo sarà molto probabilmente un 4-3-3 classico, con lo svedese Gustafson che agirà da trequartista alle spalle del tridente d’attacco. In porta troveremo Jurjus, il difesa Kum e Werker agiranno da difensore centrali, mentre i due terzini saranno Dijkhuizen a destra e Van Peppen a sinistra. A centrocampo spazio a El Makrini in linea mediana ed Auassar come centrale, mentre il già citato Gustafson sarà il trequartista dietro al tridente offensivo formato dall’ucraino Schanin punta centrale, Rosheuvel ala destra e Paulissen adattato ad ala sinistra (in quanto egli nasce come trequartista). A destra pronto a subentrare anche il tedesco Engels.

OBIETTIVO: Salvezza

LO STADIO: PARKSTAD LIMBURG STADION

Situato a Locht, una quartiere di Kerkrade, a 2 km dal confine tedesco, il Parkstad Limburg Stadion fu progettato fin dal 1993, ma la sua costruzione fu ritardata per anni da alcuni problemi. Inaugurato il 15 agosto 2000, l’impianto è stato tutto esaurito finora per 4 volte (gli avversari furono l’Ajax, il Milan in Coppa UEFA nel 2002, l’Heerenveen e, nel derby del Limburgo, i cugini del VVV-Venlo). Simbolo della ricca architettura limburghese, può ospitare 19.979 spettatori. Il suo nome, Parkstad Limburg, deriva dall’omonima plusregio (“regione metropolitana”) di cui fa parte Kerkrade, formata da 13 Comuni e 250mila abitanti; il nome Parkstad (“parco cittadino”) si riferisce alla caratteristica disposizione dei centri abitati, separati da zone naturali.




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