L’attesa è terminata e, in questo
afoso venerdì estivo, gli appassionati del calcio a tinte arancioni
riabbracciano l’agognata Eredivisie. Le prime selezioni ad affrontarsi sono ADO
Den Haag e Utrecht, mentre nel fine settimana le altre compagini completeranno
il primo turno di Eredivisie. Il campionato olandese suscita sempre enorme
interesse, poiché si rivela, il più delle volte, una competizione combattuta e
tutt’altro che scontata. Inoltre, la massima serie dei Paesi Bassi, è ben
scandagliata dagli appassionati di tutto il mondo e numerosi talent scout
pronti e reattivi a sondare la nuova stella che illuminerà il calcio europeo.
Ci troviamo dunque alle previsioni della stagione ventura: quale sarà la
squadra a conquistare il titolo, chi vincerà la classifica capocannoniere e via
dicendo. Abbiamo provato a formulare delle ipotesi per l’Eredivisie che verrà.
Il capocannoniere: Nicolai Jørgensen (Feyenoord)
Il centravanti del Feyenoord si è rivelato un elemento dotato di un fiuto
del goal infallibile nella passata stagione, dimostrandosi uno degli elementi
di spicco della rosa di Giovanni van Bronckhorst. L’esperienza dell’attaccante
danese gli permette di interpretare al meglio i palloni che pervengono in area
di rigore e di scaraventarli con enorme facilità in rete. È un vero e proprio
finalizzatore, perciò si candida a riconquistare il titolo di capocannoniere.
Nello scorso campionato ha totalizzato ventuno reti ed è destinato a migliorar
il proprio bottino in questa stagione.
Il talento emergente: Calvin Stengs (AZ Alkmaar)
L’ala destra dell’AZ Alkmaar è uno dei giovani più attesi del panorama
calcistico olandese. Stengs è un esterno d’attacco dotato di una prepotente
velocità individuale ed una pregevole predisposizione a saltare l’uomo. È
dotato di un’ottima tecnica individuale che gli permette di vincere l’uno
contro uno con irrisoria facilità. Stengs è un classe 1998 e, nonostante la
giovane età, John van den Brom gli darà il giusto spazio per poter esplodere.
Stengs sarà molto probabilmente il titolare a destra nel tridente dell’AZ e
questa chance di confrontarsi con il panorama dell’Eredivisie gli permetterà di
crescere calcisticamente, affermandosi come stella dei Formaggiai.
La sorpresa: Manu García (NAC Breda)
Il ragazzo di Oviedo è quello che si definirebbe un eletto dalle
divinità del calcio. Manu García è dotato di una tecnica individuale eccellente
ed una visione di gioco superiore: è in tutto e per tutto uno dei migliori
trequartisti di questa Eredivisie. Nella passata stagione, il suo approdo ha
cambiato le sorte dei Rats di Breda
ed è immediatamente divenuto un uomo di fiducia del tecnico Stijn Vreven. Lo
spagnolo ha diciannove anni ed è in prestito dal Manchester City, il NAC Breda
ha fatto carte false per riabbracciarlo in Eredivie: è lui la luce dei
gialloneri. Le sue geometrie e la gestione dei palloni nello stretto stupiranno
gli addetti ai lavori.
L’ennesimo prodotto del vivaio dei Lancieri
ha conquistato i cuori di ogni tifoso dell’Ajax. Van de Beek è un calciatore
totale: abbina una spiccata fase d’interdizione ad una buona fase di
costruzione. Inoltre la sua capacità d’inserimento è strabiliante. Nei
preliminari di Champions League contro il Nizza si è rivelato il migliore in
campo sia all’andata che al ritorno, andando a segno in due occasioni. Van de
Beek prenderà in mano l’eredità lasciata da Davy Klaassen, rivelandosi il
centrocampista dal rendimento più alto in Eredivisie e divendo un vero “Cult
Hero”. L’esordio nella nazionale maggiore è ad un passo.
L’uomo
assist: Steven Berghuis (Feyenoord)
Berghuis è stato acquisito a titolo definitivo dal Feyenoord dal
Watford, certificando l’impatto avuto fra le fila dei Rotterdamers nella scorsa stagione. Berghuis è fondamentale con l’approccio
che utilizza come esterno alto: è un trequartista defilato che ama rientrare
sul proprio mancino, offrendo una serie di palloni interessanti sul primo e
secondo palo. Berghuis non è dotato di un dribbling stordente o una velocità
individuale in grado di rompere le difese, ma un piede educato ed un feeling
certificato con Nicolai Jørgensen lo porteranno ad essere l’uomo assist di
questa Eredivisie.
La saracinesca: Jorn Brondeel (Twente)
L’ex portiere del NAC Breda ha conquistato gli esperti del calcio
olandese nella scorsa stagione, rivelandosi uno dei migliori portieri dell’Eerste
Divisie. Il lavoro effettuato con Jelle ten Rouwelaar, vecchia volpe del calcio
olandese e miglior para rigori della storia del calcio oranje, ha dato dei
frutti insperati: il belga è cresciuto a dismisura. Il Twente ha deciso di
puntare fortemente su di lui ed il salto di categoria non verrà minimante
avvertito dall’estremo difensore belga. Brondeel è pronto per l’Eredivisie e si
rivelerà un fattore per i Tukkers.
Il muro: Eric Botteghin (Feyenoord)
Eric Botteghin non è certo il prototipo di difensore che il calcio olandese
è solito produrre, poiché di certo non eccelle nella fase di costruzione bassa.
Il difensore centrale del Feyenoord, nonostante carenze tecniche, è sicuro e
deciso in ogni intervento difensivo. Ha acquisito un timing perfetto in
chiusura e di testa è implacabile, tanto da essere una mina vagante sui calci d’angolo
a favore. Botteghin si è preso in mano il Feyenoord, in seguito ad una gavetta,
ed è pronto a riconfermarsi ai livelli della passata stagione. È risaputo che i
difensori centrali beneficino delle stagioni che si susseguono e la sicurezza
di chi ha vinto il titolo da protagonista possono garantire il giusto apporto
alla crescita del difensore italo-brasiliano. Il muro si è nuovamente
innalzato.
La speranza: Bart Ramselaar (PSV Eindhoven)
La stagione dei Boeren non è
incominciata nei migliori dei modi: l’eliminazione in Europa League è stata
bruciante ed ha demoralizzato il morale fra le fila del PSV Eindhoven. Philip
Cocu non sembra in grado di poter ripristinare velleità di successo per la
stagione che verrà e i giocatori appaiono svogliati ancor prima dell’inizio del
campionato. Bart Ramselaar rappresenta la speranza di questo PSV Eindhoven: il
suo dinamismo e qualità offensiva possono riaccendere l’animo e la speranza dei
Boeren. È probabilmente il talento
più fulgido in questo momento a vestire la casacca della compagine di
Eindhoven. Ramselaar è la speranza e la prossima risposta ad una grigia
depressione che avvolge Cocu e i suoi uomini.
La star: Kasper Dolberg (Ajax)
L’attaccante danese sarà la stella di questa Eredivisie: i riflettori
sono puntati su di lui ed è chiamato a non deludere le attese. È un ragazzo
che, nonostante la giovane età, si è rivelato in grado di gestire notevoli
carichi di pressione ed ha convinto con il suo approccio sobrio e mai sopra le
righe. È un divo di ghiaccio Kasper Dolberg: non tradisce emozioni e, a tratti,
appare irreale e divino. Un Achille reincarnatosi nelle fattezze nordiche di un
attaccante dell’Eredivisie. Dolberg si prenderà la scena con le sue giocate e
le sue reti, sarà fondamentale per un Ajax che ha fatto di tutto per tenerselo
stretto in questa sessione di mercato. Un’altra stagione ad alti livelli come
lo scorso campionato e Doberg sarà pronto a spiccare il volo per campionati più
quotati o prestigiosi.
Lo stratega: Erik ten Hag (Utrecht)
Lo scenario degli allenatori olandesi latitava di talenti e, assieme a
Peter Bosz, nella scorsa Eredivisie, si è affermato Erik ten Hag. Il tecnico
dell’Utrecht ha costruito una squadra assai competitiva che è riuscita a
trionfare contro l’AZ Alkmaar per un posto in Europa League. Gli Utregs hanno eliminato il Lech Poznań e
la mano di ten Hag si è ben manifestata nella gestione della gara di ritorno,
dove la solidità dell’Utrecht ha costretto i polacchi ad un fatale 2-2
casalingo. Ten Hag ha le carte in regola per stupire in Eredivisie e sarà
chiamato ad un’impresa titanica in Europa: battere lo Zenit per accedere alla
fase a gironi. Un banco di prova che non fermerà l’esplosiva crescita di ten
Hag, ma anzi suggerirà al tecnico olandese nuove vie di progresso. Ten Hag sarà
la mente pensante più affascinante di questa Eredivisie.
L’outsider: Vitesse
La compagine di Henk Fraser ha perso lo Johan Cruijff Schaal contro il
Feyenoord ai calci di rigore, ma ha dimostrato di essere una squadra ostica e
mai doma. La società sembra aver operato bene sul mercato, assicurandosi due
centravanti di livello come Matavz e Castaignos. Inoltre la partnership con il
Chelsea offre la possibilità di ingaggiare in prestito numerosi calciatori
emergenti dal profilo interessante. Un parco di giocatori competitivo e una
direzione sapiente di Fraser porteranno il Vitesse ad un assetto insidioso per
le avversarie, inoltre l’apporto di un giocatore talentuoso come Milot Rashica
sarà la marcia in più per infrangere le difese avversarie. Chiunque affronterà
il Vitesse dovrà sudare e faticare per non ritrovarsi a mani vuote.
Il peso morto: Roda JC
La compagine di Kerkrade è destinata all’ultima posizione nella prossima
Eredivisie. Il penultimo posto della scorsa stagione rappresenta più di un
campanello d’allarme, poiché le neopromosse sono sensibilmente più competitive
di Go Ahead Eagles e N.E.C. Nijmegen. La società giallonera non ha offerto
spunti notevoli a Robert Molenaar, costretto a lavorare con il poco materiale a
disposizione. Non spiccano grandi individualità fra le fila del Roda ed il
gioco nella passata stagione è stato piuttosto deprimente. La seconda parte del
tabellone si è fatta sensibilmente più competitiva, questo porta il Roda ad una
quasi certa sentenza di prossima retrocessione in Eerste Divisie.
I Rotterdamers sono la squadra
più attrezzata per poter conquistare il titolo e non si pecca di poca
originalità nel ricandidarli come prossimi trionfatori della massima serie
olandese. Le motivazioni sono disparate: l’Ajax appare leggermente indebolito rispetto
alla passata stagione e può risentire del cambio di tecnico. Il PSV Eindhoven
appare intristito ed in preda ad una crisi esistenziale che preclude un
approccio determinato al campionato. Vitesse ed AZ Alkmaar non hanno lo
spessore necessario per reggere una cavalcata fino al termine del campionato. I
Rotterdamers hanno dovuto cedere
Kongolo ed Elia, ma si sono rifatti con gli ingaggi di Haps e Boëtius,
riempiendo brillantemente le caselle lasciate vuote dalle cessioni. Karsodorp è
una perdita importante, ma Kevin Diks rappresenta un terzino di sicuro avvenire
e rappresenta il sostituto ideale per il difensore della Roma. Il centrocampo
del Feyenoord è il punto di forza della squadra, poiché abbina esperienza e
dinamismo, con una pregevole capacità di interpretare le varie fasi della gara.
Van Bronckhorst ha bene in mente i pregi e i difetti dei propri uomini che
talvolta perdono la testa quando sono prossimi al traguardo. L’unico dubbio che
avvolge il Feyenoord è l’impegno nelle coppe europee: questo potrebbe
rappresentare un notevole dispendio di energie, ma le alternative in casa dei Rotterdamers sembrano esserci. Il Feyenoord
appare destinato a bissare il successo della passata stagione.
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