L'Olanda saluta a testa alta i mondiali under 17. Contro il Messico arriva un'onorevole sconfitta.


L'Olanda si ferma ai gironi della Fifa World Cup under 17. Contro il Messico, padrone di casa e capolista, arriva una cocente sconfitta per 3-2 che lascia molto rammarico e non poche recriminazioni.

La partita
I risultati della seconda giornata degli altri raggruppamenti lasciavano poco spazio ai calcoli. Il pari con un risultato positivo tra Congo e Corea del Nord non sarebbe bastato: l'Olanda per superare il turno deve battere il Messico.
Per l'ultimo incontro del girone A i campioni d'Europa abbandonano Morelia e si trasferiscono a Monterrey, nelle alture del Messico nord-orientale.
All'Estadio Universitario Stuivenberg opta per l'11 visto finora. L'unico avvicendamento è rappresentato dal terzino destro Koch che prende il posto del capitano Daan Disveld, out per infortunio.
L'inizio dei tulipani è veemente. Al 5' Willems pesca con un lancio lungo Achahbar che viene incontro e libera dietro di sè con un tacco Depay. L'ala converge e calcia sul primo palo, attento Sanchez a contenere la conclusione.
Un minuto dopo è Ebecilio a combinare col numero 9, l'estremo difensore messicano è nuovamente pronto sulla botta mancina del centrocampista.
La spinta degli Oranje è incessante. Ci provano da fuori Achahbar e Trinade De Vilhena con scarsi esiti.
Al 19' Gravenberch si incunea centralmente liberandosi davanti a Sanchez, ma il tiro di esterno è troppo fiacco per risultare pericoloso.
Stuivenberg prova a dare maggiore peso all'attacco spostando Gravenberch al centro e allargando di conseguenza Achahbar a destra, mossa rivelatasi fruttuosa già con i coreani.
Tuttavia al 29' arriva la doccia gelata. Dalla destra un cross apparentemente innocuo di Fierro viene reso letale dall'intervento goffo di Koch: il terzino liscia in tuffo la sfera che termina sui piedi di Casillas il quale di precisione batte De Jong.
Pochi minuti dopo Gravenberch accusa un dolore alla caviglia su uno scatto ed è costretto ad uscire, al suo posto entra Bitter. Piove sul bagnato.
La sterile reazione di una scossa Olanda è racchiusa da un mancino di Ayoub da fuori che termina di poco a lato.
Dall'altra parte il Messico non spreca alcunchè. Al 42' giunge fisiologico l'incredibile gol del 2-0. Su una rimessa laterale il mancato pressing agevola Casillas che può crossare indisturbato. Rekik va sicuro di testa, ma manca il pallone: Fierro ringrazia e insacca. Ora servono tre reti per passare.

Si potrebbe pensare ad un'Olanda sfiduciata nella ripresa e invece torna in campo una squadra vogliosa, consapevole di non aver più nulla da perdere.
Al 47' Depay accorcia le distanze su punizione. L'attaccante del Jong PSV A1 calcia alla sua maniera, con l'interno del collo piede. La palla beffarda attraversa senza deviazioni l'intera area di rigore, incocciando il palo e finendo alle spalle di un sorpreso Sanchez.
Dieci minuti più tardi l'Olanda ha la possibilità di riequilibrare il risultato grazie ad un calcio di rigore conquistato da Achahbar (Guzman ferma di braccio un suo passaggio). E' lo stesso attaccante del Feyenoord ad andare sul dischetto, il suo tiro piuttosto centrale è però intuito da Sanchez che sventa l'ennesima minaccia.
Achahbar si fa perdonare subito dopo. Al 62' recupera un pallone sulla trequarti, trova nel corridoio l'inserimento di Ebecilio che incrocia il destro nell'angolino. Un solo gol separa l'Olanda dagli ottavi.
Al 73' Kongolo legge alla perfezione un passaggio orizzontale, va in anticipo sul pallone e si fionda nella metà campo avversaria scambiando con de Vilhena. Il centrale difensivo inarrestabile conclude la propria corsa davanti a Sanchez, ma il tiro viene fortunosamente deviato in angolo dal portiere di tacco.
Le ormai residue speranze vengono affidate a lanci nell'area avversaria. L'azione degli Oranje è confusa e controproducente. I ragazzi di Stuivenberg avanzano in massa scoprendosi pericolosamente. Al 91' in contropiede arriva come una sentenza il gol del Messico. Ripartenza tre contro uno finalizzata da Gonzalez nella porta sguarnita a causa di un'incomprensione tra De Jong e l'insospettabile Koch, sciagura quest'oggi.

Pagelle
De Jong 5.5; Koch 3, Kongolo 6.5, Rekik 4.5, Willems 5; Ebecilio 7.5, Ayoub 5.5; Gravenberch 5, de Vilhena 5.5, Depay 5.5; Achahbar 7.5.Subs: Bitter 5 (dal 32'), Ake 5.5 (dal 46'), Haye sv (dall'82'). Stuivenberg 5
Conclusioni

I campioni d'Europa escono quindi di scena dalla competizione. Torneo affrontato con troppa leggerezza nelle prime due gare, probabilmente sottovalutate. Contro il Messico si è vista la vera Olanda, ma ciò non è bastato a causa di tremendi errori difensivi e tanta sfortuna.
Visione condivisa da coach Stuivenberg. "Abbiamo giocato una grande partita oggi. Abbiamo avuto molte occasioni, ma sfortunatamente le abbiamo sprecate ed è colpa nostra. Nel secondo tempo abbiamo mancato 9 opportunità. Dopo il calcio di rigore fallito, abbiamo fatto bene, ciò nonostante non siamo riusciti ad ottenere le reti di cui avevamo bisogno. Semplicemente questo non era il nostro torneo, davvero troppo sfortunati. Il match di oggi rappresenta pienamente ciò che è stata per noi l'intera competizione. Siamo ovviamente dispiaciuti e delusi di tornarcene già a casa, meritavamo di andare avanti. Dobbiamo essere fieri di quanto fatto oggi contro i padroni di casa".

Tuttavia è ingiusto ridurre le motivazioni di tale insuccesso ad una sequela di episodi sfortunati. Stuivenberg fa bene a biasimare la sorte, ma dimentica la facilità con cui la retroguardia ha concesso i gol agli avversari, alcuni letteralmente regalati. Cinque reti subite in un girone con nazionali non di primo livello sono sembrati davvero troppi. Peggio hanno fatto solo Danimarca, Ecuador e Argentina (con 7 gol subiti, ma in gironi ben più competitivi).
Se da una parte hanno pesato le gravi responsabilità individuali su alcuni errori, dall'altra è indubbio come l'intera fase difensiva abbia difettato. La nazionale olandese è sembrata facilmente attaccabile sulle corsie laterali. Disveld (Koch contro il Messico) e soprattutto Willems hanno prestato continuamente il fianco all'avanzata degli attaccanti avversari, anche perchè mal supportati da Depay e Gravenberch allergici al ripiego difensivo.
La stessa manovra offensiva è stata meno fluida rispetto agli Europei vinti appena un mese fa. Si è creato (e sprecato) molto, è vero, ma le azioni provenivano sempre da iniziative individuali dei due uomini di maggiore qualità: Achahbar ed Ebecilio. Il gioiellino dell'Arsenal è stato costretto ad un lavoro massacrante nelle molteplici vesti di incontrista, regista, rifinitore e finalizzatore. Senza gli inserimenti di Ebecilio e il lavoro di sponda del nuovo Van Persie, viene a mancare un piano alternativo di gioco.

Nonostante la parentesi mondiale negativa, la stagione per l'Olanda under 17 può dirsi positiva. Il conseguimento del titolo europeo lascia ben sperare per il futuro. Dopo il doppio trionfo negli Europei under 21 nel 2006 e nel 2007, la nazionale ha mancato la qualificazione alla fase finale sia nel 2009 che nel 2011. La stessa under 19 di Castaignos, Lorenzo Ebecilio e del blocco Feyenoord ha fortemente deluso le aspettative la scorsa estate negli Europei di categoria. Sapranno fare meglio Kyle Ebecilio e compagni?

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