Nuovo passo falso per l'Olanda ai campionati mondiali under 17. Nella seconda giornata arriva l'inatteso pareggio con la Corea del Nord che potrebbe seriamente minare le speranze di qualificazione dei tulipani.
Dopo la sconfitta nel primo incontro contro il Congo, era doveroso per i ragazzi di Stuivenberg raccogliere i primi 3 punti del torneo e rimettersi in carreggiata. L'1-1 frustra le aspirazioni di un'Olanda ancora una volta poco brillante e sprecona, rendendo ora quasi necessario battere i padroni di casa del Messico nell'ultima giornata della fase a gironi.
La partita
Stuivenberg conferma il 4-2-3-1 visto con il Congo, con Gravenberch nuovamente sulla destra al posto dell'infortunato Bondt ed Achahbar falsa prima punta come riferimento offensivo "fantasma".
Il primo tempo è lo spot perfetto per disinnamorarsi del calcio. Come già era capitato sabato, l'Olanda nella prima frazione è lenta, timorosa, insolitamente fiacca sulle gambe. La Corea del Nord non è da meno, seppur con la giustificazione di un tasso tecnico decisamente inferiore agli europei.
Nella prima mezz'ora si conta un numero record di rimesse laterali invertite: ben 5 (di cui 3 dell'Olanda). Di solito è complicato vederne già soltanto una nei 90'. Ciò testimonia il nervosismo che attanaglia i campioni d'Europa, assolutamente senza mordente ed incapaci di imbastire un'azione degna di nota. La manovra scorre farraginosa fatta di passaggi scontati e spesso imprecisi. La mancanza di una trama di gioco apprezzabile viene evidenziata dal poco movimento senza palla, con conseguenti difficoltà nel reperire vie d'uscita una volta creata la superiorità numerica saltando l'uomo. Questo si traduce in un'offensiva scarsamente ragionata ed affidata alle giocate del singolo o all'impeto del momento. Spesso sono i tagli di Kyle Ebecilio ad aprire la retroguardia avversaria trovando interessanti varchi centrali. Ma può una squadra che schiera 4 calciatori dediti quasi esclusivamente alla fase offensiva affidarsi principalmente alle sgroppate di un centrocampista centrale?
Fino al 42' segniamo sul taccuino una sola conclusione verso la porta, trattasi della solita punizione alla Juninho Pernambucano battuta da Depay da casa sua (purtroppo per Depay i piedi e gli esiti dei suoi tiri non sono accostabili a quelli del campione brasiliano).
Al 43' gli Oranje sembrano destarsi dal torpore. Achahbar dà saggio delle sue doti uscendo dai blocchi. Il difensore centrale coreano lo segue sbagliando i tempi dell'anticipo, aprendo un'autostrada alle sue spalle in cui si infila Kyle Ebecilio servito di prima dal numero 9. La conclusione di Ebecilio sul primo palo è destinata all'angolino ma viene sventata da Kang Chol.
L'occasione sembra aver dato vigore all'Olanda che continua a spingere. Su un campanile alzato dalla difesa asiatica, la palla finisce nei piedi di Achahbar, slalom centrale inarrestabile e botta di sinistro dai 16 metri: palla alta di un palmo con Chol immobile.
Il finale del primo tempo rende ottimisti in vista della ripresa, che purtroppo inizia nel peggiore dei modi. Al 48' Jong Chol vince un contrasto in mezzo al campo ed effettua un lungo lancio apparentemente innocuo. Rekik respinge maldestramente di testa in zona centrale, Kongolo completa la frittata con uno scivolone che spiana la strada a Nam Gwon: piatto mancino di prima intenzione che si insacca alle spalle De Jong.
Stuivenberg comprende che è inutile giocarsela con le veloci combinazioni tra i trequartisti ed Achahbar, vista la vena dei suoi uomini di maggiore qualità (Trindade su tutti, uno zombie in campo. Ci chiediamo se gode di una sorta di immunità al cambio), quindi allarga il centravanti mingherlino sulla destra, accentrando il colosso Gravenberch.
Al 56' è ancora Achahbar ad ispirare la manovra con un delizioso palleggio ed un preciso passaggio che libera Gravenberch al tiro. La conclusione smorzata arriva casualmente sul dischetto di rigore accomodandosi sui piedi dell'accorrente Ebecilio, il quale clamorosamente non riesce a battere Kang Chol ormai già a terra e che viene letteralmente colpito dalla sfera.
Al 67' l'Olanda pareggia, ma a gioco fermo. Sulla punizione di Depay è irregolare la posizione di Achahbar che mette dentro di testa.
Girandola di cambi con Bajic e Bitter che prendono il posto dei deludenti Ayoub e Depay. Bitter si sistema sulla destra con Trindade che si allarga sull'altra fascia.
Al 74' finalmente arriva il gol dell'1-1. Lungo lancio di Willems che trova la difesa coreana fuori posizione; Gravenberch brucia in velocità il diretto marcatore Chung Hyok, supera anche il portiere e deposita in rete vanificando l'estremo tentativo di un difensore avversario sulla linea di porta.
Di fatti la gara termina qui, visto che l'atteggiamento poco sportivo dei coreani rende impossibile qualsiasi contrattacco. A partire dal 60' ad ogni minimo contatto gli avversari stramazzano a terra in preda a terribili convulsioni tradendo indicibili sofferenze fisiche. Il modus agendi degno di disapprovazione dei coreani si intensifica dopo il gol del pari Olanda.
L'ultima occasione capita a Gravenberch che riceve palla su corner a favore nella stessa posizione in cui aveva dato, suo malgrado, il via al contropiede del Congo. Questa volta il numero 12 si disfa celermente della sfera facendo partire un tiro senza pretese su cui Kang Chol compie un volo prodigioso, per poi cascare a terra lamentando non si sa bene quale malessero fisico.
Visibilmente deluso, ancora una volta, coach Stuivenberg al termine dei 90 minuti.
"Anche stavolta credevo fossimo la squadra più forte, ma questo non sempre equivale a vincere. Quella vecchia regola del calcio ci ha fatto ancora male "se non sfrutti le tue occasioni, lo faranno i tuoi avversari". Ancora una volta siamo andati sotto, ma fortunatamente gli sforzi profusi dai miei ragazzi alla fine sono stati ricompensati e ci siamo assicurati per lo meno un pareggio. So nel mio cuore che siamo una buona squadra, ma sono anche consapevole che avremmo dovuto ottenere più punti di quelli che abbiamo."
Capitan Disveld alla vigilia di questa partita aveva chiamato i suoi ad una pronta reazione, ricordando illustri precedenti (Euro 1988), di trionfi venuti dopo una sconfitta nella prima partita.
In realtà la formula dei mondiali favorisce i recuperi delle big, visto che non si qualificano soltanto le 12 squadre classificatesi nelle prime due posizioni nei 6 gruppi, ma anche le quattro migliori terze. Al momento l'Olanda è terza nel proprio girone con un solo punto, insieme alla Corea (ma beneficia di una migliore differenza reti). Davanti il Congo è secondo con tre punti e il Messico, che stanotte ha battuto 2-1 gli africani, è solido al primo posto con 6 punti. Una vittoria contro i centro-americani venerdì assicurerebbe il passaggio del turno (se da secondi o da migliore terza dipenderebbe dal risultato dell'altro incontro). A dire il vero all'Olanda potrebbe bastare anche un pareggio, qualora la Corea del Nord non riuscisse a battere Congo e negli altri gironi almeno due squadre giunte terze ottenessero meno di due punti (in questo momento l'Olanda è seconda nella classifica delle migliori terze, ma devono scendere in campo ancora due raggruppamenti).
Insomma, non è tutto perduto. Occorrerà però un'inversione di tendenza sul piano delle prestazioni. Ora sbagliare non è più ammesso.
Pagelle:
Olanda (4-2-3-1): De Jong 6; Disveld 5.5, Kongolo 4.5, Rekik 5, Willems 4; Ebecilio 5.5, Ayoub 5; Gravenberch 5.5, Trindade 4, Depay 5; Achahbar 6.5.
Subs: Bajic (dal 59') 5, Bitter (dal 69') 5, Ake (dall'89') sv.
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