Europa League. AZ ai play-off, all'ADO non riesce l'impresa.


Tutto come da pronostico. L'AZ archivia la pratica ceca con un pareggio per 1-1 al termine di una gara piuttosto pigra e si qualifica ai play-off di Europa League. L'ADO, atteso da una rimonta improba, dà fondo a tutte le proprie energie fino al 90', ma l'1-0 del Kyocera Stadion non è sufficiente per ribaltare il pesante 0-3 di Nicosia. Il sogno europeo dei ragazzi di Steijn si ferma qui.

AZ col pilota automatico

Nessun problema per l'AZ contro il modesto Jablonec. Dopo il convincente 2-0 di Alkmaar, la squadra guidata da Gertjan Verbeek deve accontentarsi di un 1-1, con gli avversari che non hanno mai dato la sensazione di poter riaprire il discorso qualificazione.
L'ex allenatore dell'Heracles conferma in toto l'11 visto una settimana fa in Olanda. Solo panchina per Gudmundsson, man of the match all'AFAS Stadion, fiducia a Benschop.

La prima frazione di gioco vede due squadre affrontarsi a ritmi piuttosto blandi. Nonostante questo sono svariate le occasioni create dagli ospiti.
Al 15' Holman converge da sinistra, trovando un corridoio invitante per Boymans, l'ex attaccante del VVV è poco celere nel scartare il portiere e vanifica una preziosa chance.
Al 34' Wernbloom pesca tra le linee Martens, verticalizzazione per Boymans che in scivolata non riesce ad indirizzare il pallone tra i legni.
Simon Poulsen sulla sinistra è un motorino inesauribile,purtroppo i suoi cross non vengono sfruttati a dovere dai compagni. Al 42' decide di fare tutto da solo: avanza centralmente, duetta con Martens e scarica il destro da fuori, a lato di un metro.
Trascorrono appena 2 minuti e l'AZ si porta finalmente in vantaggio. Holman cerca il triangolo stretto con Boymans che è in ritardo sul pallone e lascia sfilare per l'accorrente Benschop: piatto all'angolino, non c'è scampo per Spit.
Nel secondo tempo l'AZ gestisce il possesso palla senza grossi affanni, anche se le insicurezze difensive dei due centrali (Viergever su tutti) lasciano sempre piuttosto perplessi, anche di fronte ad avversari non esaltanti. Si segnala qualche buona iniziativa di Ortiz sulla sinistra, subentrato ad Holman nel corso della ripresa ed un paio di ottime occasioni rifornite da Gudumdsson (anche
lui entrato nei secondi 45 minuti al posto dello spento Boymans), ma sprecate dai propri compagni. Come dice la più antica regola del calcio, dopo i vari gol sbagliati, arriva la rete degli avversari: su schema da calcio d'angolo, la palla perviene fuori dall'area a Loucka che sfonda letteralmente la porta con un tiro potentissimo che Alvarado non riesce a vedere nella selva di gambe dell'area piccola. Lo Jablonec ci riprova 3 minuti più tardi con il medesimo schema. Dalla bandierina palla al limite dell'area, conclusione di prima, ma stavolta l'estremo difensore costaricense non si fa sorprendere.
L'AZ stacca il biglietto per gli spareggi di Europa League, nei quali entrerà in gioco anche il PSV. Domani alle 13:30 dal sorteggio di Nyon scopriremo quali avversarie separeranno le due olandesi dall'approdo alla fase a gironi.

Pagelle

AZ (4-2-3-1): Alvarado 6; Marcellis 6, Moisander 6, Viergever 5.5, Poulsen 6.5; Elm 6, Wernbloom 6.5; Benschop 6.5, Martens 6, Holman 6.5; Boymans 5.
Subs: Ortiz 6, Gudmundsson 6.5. Coach Verbeek 6



Rabbia ADO. L'1-0 di Den Haag vuol dire eliminazione

L'ADO non riesce ad andare oltre l'1-0 in casa contro l'Omonia Nicosia. Dopo il gol di Derijk si era aperto uno spiraglio per la qualificazione (decisamente compromessa all'andata), ma il forcing finale non ha regalato ulteriori segnature, solo tante recriminazioni.

Maurice Steijn, come già visto nel secondo turno col Tauras, a Den Haag opta per un 11 maggiormente offensivo. Leeuwin torna in difesa, con Kum sulla sinistra (Luksik siede in panchina), a centrocampo a sorpresa opera Immers accanto a Toornstra, mentre nel trio d'attacco è Vicento ad agire da prima punta, con Chery e Verhoek ai lati.
L'inizo dell'ADO è di grande spessore. Dopo un mancino di Chery che si spegne sul fondo, Immers va vicino al gol su indecisione della retroguardia avversaria che respinge centralmente un lungo cross di Verhoek. Il numero 9 però viene murato al momento del tiro.
Al 13' capita una di quelle occasioni da non fallire. Immers svetta in mezzo al campo, la difesa dell'Omonia si fa ingenuamente scavalcare dalla palla su cui si fonda Verhoek. Il numero 11 solo davanti al portiere tarda a concludere col sinistro, facendosi rimontare da Avraam.
Al 33' magia di Toornstra che si libera del marcatore con un elegante controllo di suola e scarica il destro dalla distanza, palla sulla traversa!
Non bastassero i legni, anche il guardalinee ci mette del suo. Tre minuti più tardi infatti sul cross di Verhoek è palese l'intervento scomposto col braccio di Leo in area di rigore. L'arbitro concede in un primo momento il penalty, ma torna sui suoi passi dopo un consulto col guardalinee.
Il primo tempo si chiude con un'altra grande occasione per Toornstra che su sponda di Vicento piazza il tiro all'angolino, ma la conclusione è sporcata di nuovo da un difensore cipriota.

Nonostante abbia speso molte energie nel primo tempo, nella ripresa il registro della gara rimane immutato, con l'ADO a fare la partita e l'Omonia a costruire barricate davanti alla propria porta.
Da segnalare l'importante cambio tattico avvenuto al 32' dopo l'ingresso di Mulders al posto di Ammi. Il giovane centrocampista offensivo si sistema a ridosso degli attaccanti, con Verhoek che fa il tornante lungo l'intera fascia destra in un inedito 3-4-3 asimmetrico.
L'ADO passa finalmente al 53'. Angolo di Chery, sul primo palo anticipa tutti Derijk e Georgallides questa volta nulla può.
Mancano 37 minuti più recupero per fare altri due gol e portare la gara ai supplementari, è lecito crederci. La manovra si sviluppa continuamente sulla destra. Verhoek è un rullo compressore sulla sua corsia, macina chilometri su chilometri crossando un'infinità di palloni dal fondo, non sempre con lucidità.
Al 60' l'errore di Vicento pesa come un macigno. Sulla pennellata di Toornstra, l'attaccante è liberissimo in area di rigore, ma manda clamorosamente fuori il colpo di testa.
Due minuti più tardi l'ultima opportunità per riaprire definitivamente la gara capita sui piedi di Verhoek. Su solito corner morbido di Chery, Immers buca il colpo di testa sul primo palo, alle sue spalle Verhoek non è ben coordinato e spara altissimo.
Steijn decide di giocarsi il tutto per tutto inserendo altri due attaccanti, Hocher e l'ex Liverpool Borouwer. Tuttavia lo strampalato 3-2-5 dell'ADO non ha alcun sostegno in mezzo al campo e probabilmente è troppo presto per provare il pallone lungo in area di rigore alla ricerca dell'episodio fortunato. La mossa di Steijn si rivela azzardata, il forcing finale è tanto confuso quanto sterile. E' un peccato perchè l'ADO aveva dimostrato fino alla sostituzione di Vicento di poter creare i presupposti per il 2-0. Discutibile anche la decisione di Steijn di affidarsi dal primo minuto a Vicento nel ruolo di centravanti, piuttosto che a Immers. L'oggetto del desiderio del Feyenoord assicura maggiore forza e corsa a centrocampo, è vero, ma forse sarebbe stato più utile in area di rigore. Non vogliamo però colpevolizzare oltre modo Maurice Steijn, che si trovava di fronte ad una vera e propria montagna da scalare. Nonostante l'eliminazione, può ritenersi assolutamente soddisfatto della prova dei suoi.

Pagelle

ADO Den Haag (4-3-3): Coutinho 6; Ammi sv, Derijk 8, Leeuwin 6, Kum 6; Radosavljevic 6, Toornstra 7, Immers 6; Verhoek 6.5, Vicento 5.5, Chery 5.5.
Subs: Mulders 6, Brouwer 6, Hocher sv. Coach Maurice Steijn 5.5










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