Scandalo-Champions: l'Ajax è fuori dall'Europa che conta

Si chiude nel peggiore dei modi l'avventura dell'Ajax nell'Europa che conta.
Una fine scontata, se si pensa a quanto, in questo calcio, contino più i soldi e gli interessi extra-sportivi. "Bluff", "pagliacciata", "scandalo" sono solo tre dei termini per definire il sopruso operato dalla UEFA nei confronti dei Lancieri, letteralmente derubati in casa dalla terna arbitrale portoghese, guidata dal signor Manuel de Sousa, capace di annullare a Lodeiro e Sulejmani due reti perfettamente regolari, dopo che il Real si era portato in vantaggio con Callejon. Attenzione, però: una sconfitta contro il Real Madrid di Mourinho, arrivato ad Amsterdam con un impressionante ruolino di 14 vittorie consecutive, ci può stare. Pur senza Pepe, Cristiano Ronaldo, Casillas e Sergio Ramos, le Merengues possono schierare giocatori del calibro di Kakà, Higuain e Benzema. La qualificazione al prossimo turno degli olandesi dipende anche dal risultato di Dinamo Zagabria - Lione, impegnate nel contempo allo stadio Maksimir di Zagabria, dove va di scena la mortificazione del calcio giocato. L'unica speranza per i francesi di passare il turno al posto dell'Ajax è che gli olandesi perdano con tre gol di scarto e loro vincano con un divario di 5 gol. Chiuso il primo tempo sull'1 a 1 e con un uomo in più, gli uomini di Rèmi Garde "capovolgono" a loro favore il risultato, vincendo la partita per ben 7 reti ad 1. L'occhiolino di Domagoj Vida, difensore della Dinamo Zagabria, rivolto a Gomis,attaccante del Lione, mostrato ieri da tutte le televisioni ed i giornali, è sconcertante quanto la risposta della UEFA alla dirigenza dell'Ajax dopo le proteste e la richiesta di aprire un indagine sui fatti di mercoledì sera."Non c'è stata nessuna irregolarità nel flusso delle scommesse. Aspettiamo il rapporto degli arbitri per aprire un'eventuale inchiesta", ha commentato sinteticamente Gianni Infantino, segretario generale del massimo organo calcistico europeo, mentre Platini ha laconicamente sottolineato come la difesa della Dinamo Zagabria  sia una delle più perforate della Champions.
"Non voglio parlare troppo del risultato del Lione, posso solo dire che e' sorprendente. Ma se ci sono cose strane bisognera' provarlo. Per questa ragione preferisco concentrarmi sulla prossima partita", ha detto De Boer, che mercoledì sera, in un Amsterdam Arena gremita in ogni ordine di posti, ha dovuto inventare l'undici da mettere in campo per affrontare il Real nel migliore dei modi. Sin dall'inizio si avverte che il divario tra le due squadre in campo è manifesto, ma l'Ajax prova a giocarsi la partita attaccando gli uomini di Mourinho, imbattuti nel girone. Davanti a Vermeer, in assenza di Alderweireld, viene schierato Daley Blind al fianco di Vertonghen. Il difensore, figlio dell'ex capitano Danny Blind, più volte dimostratosi inadeguato ai palcoscenici più importanti, si fa sorprendere sull'inserimento di Callejon, che dopo un quarto d'ora di gioco porta in vantaggio il Real, trafiggendo un Vermeer non irreprensibile, il quale saprà riscattarsi poco dopo su Benzema.
La reazione degli Ajacied è immediata: prima è bravo il portiere madridista ad opporsi ad un tiro dalla distanza di Eriksen, poi è l'arbitro a fermare il gioco, annullando due goal ai padroni di casa. Nel giro di cinque minuti, infatti, il segnalinee alza due volte la bandierina per segnalare prima l'inesistente fuorigioco di Lodeiro, bravo di testaa correggere una respinta della retroguardia del Real su destro di Van der Wiel, e poi di Sulejmani, che devia inconsapevolmente in rete un potente tiro di Anita.
Le proteste dei giocatori dell'Ajax, derubati di un possibile pareggio e/o vantaggio, sono vibranti, ma l'arbitro è irremovibile e, così, il risultato rimane sull'1 a 0 per il Real Madrid fino a pochi minuti prima del 45', quando Higuain, a tu per tu con Vermeer, raddoppia il vantaggio del Real, ancora su disattenzione della retroguardia Ajacide. Il secondo tempo, non fosse per la traversa colta da Sulejmani ed il terzo goal del Real, in pieno recupero ancora con Callejon, non passerà alla storia per essere stato tra i più intensi, perchè tutta l'attenzione era rivolta a ciò che accadeva in Croazia, al Maksimir di Zagabria, dove il Lione passeggiava tranquillamente nella metà campo della Dinamo, segnando (guarda caso) proprio le sei reti necessarie a qualificarsi. Poco spazio a dietrologie, sospetti o illazioni. Martin Sturkenboom, direttore sportivo dell'Ajax, è sbottato: «Vogliamo che la Uefa reagisca, pretendiamo sia fatta chiarezza. Può darsi che non emerga nulla, ma almeno si sarà fatto qualcosa. Diversamente sarebbe un errore».
Parole, ma solo quelle. Anche di un distrutto Frank de Boer, che alla fine non ha potuto che ringraziare i suoi fan per il supporto. Di fatto, è il Lione la squadra a qualificarsi agli ottavi di finale di Champions League, mentre l'Ajax dovrà accontentarsi, ancora una volta, dell'Europa League.
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