Europa League - Vittoria risicata per l'AZ in casa contro l'Anderlecht

L'AZ Alkmaar vince di misura la sfida la partita dei sedicesimi di finale di Europa League con l'Anderlecht grazie ad un goal, arrivato nel primo tempo, di Adam Maher. Il risultato, però, è bugiardo, perchè la squadra di Verbeek, sicuramente la più in palla tra le due, crea una caterva di occasioni, capitalizzandone, però, solo una. Come già osservato in passato, la rosa dell'AZ Alkmaar difetta in attacco, là dove Benschop o Altidore si sono dimostrati incapaci di garantire un congruo numero di reti. Verbeek, per la partita contro l'Anderlecht, decide di lasciare in panchina lo statunitense, lanciando dal primo minuto Benschop, appoggiato da Beerens ed Holman posizionati sugli esterni.
I padroni di casa iniziano la partita nel modo giusto, aggredendo l'Anderlecht per cercare subito il vantaggio. Come già detto, però, gli avanti dell'AZ mancano di quel "killer instinct" necessario per buttare la palla dentro: prima Holman, impreciso, e poi Benschop, fermato per fuorigioco, però, non trovano la rete e così l'iniziale aggressività dell'AZ va man mano affievolendosi. Nel momento meno atteso, ovvero la fase centrale del primo tempo, quando le partita sembrava giocarsi soprattutto sulla linea mediana del campo, arriva il meritato vantaggio dei padroni di casa: l'azione si sviluppa sulla fascia sinistra, dove Simon Poulsen riesce a scodellare un buon pallone al centro dell'area. La difesa ospite si fa sorprendere e per Maher, da distanza ravvicinata, segnare è un gioco da ragazzi. Pochi minuti dopo, l'Anderlecht rischia di capitolare: ancora un buco sulla sinistra favorisce l'avanzare di Poulsen, che serve Holman all'interno dell'area. L'australiano ci prova, ma la sua conclusione, non perfetta a dirla tutta, finisce al lato. Stessa sorte, poco più tardi, anche per Roy Beerens, impreciso al momento di concludere. L'Anderlecht risponde solo con delle sporadiche sortite offensive, affidandosi alle conclusioni dalla lunga distanza.
Nel secondo tempo
Ariël Jacobs, allenatore dei bianco-malva, inserisce Olivier Deschacht ed il capocannoniere del torneo, il ventitreenne argentino Matías Suárez nel tentativo di far uscire i suoi uomini dal torpore che sembra averli colpiti all'AFAS Stadion. Quella belga, va ricordato, con 18 reti, è stata la squadra più prolifica nella fase a gironi, ma al cospetto dell'AZ, per oltre 70 minuti, ha rischiato più volte l'imbarcata.

Oltre all'imprecisione degli olandesi, i paars-wit devono ringraziare anche il portiere Silvio Proto, pronto e reattivo quando impegnato, ma incolpevole sull'azione del goal di Maher.
Le troppe palle sprecate e l'incapacità dell'AZ di chiudere la partita danno coraggio all'Anderlecht, che nel finale si affaccia in avanti sempre con più insisenza. La prima vera occasione per gli ospiti, arriva nella fase finale della partita, quando l'ungherese Juhasz, di testa, su calcio di punizione di Biglia, manda il pallone alto. Poco più tardi, Gillet, imbeccato da Mbokani, si fa anticipare da un Alvarado, attento anche se praticamente a riposo per gran parte della gara.
Al triplice fischio dell'arbitro tedesco Mayer, una magra soddisfazione per Verbeek ed i suoi uomini, che rischiano grosso nel match di ritorno allo stadio Constant Vanden Stock di Bruxelles.


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