Viste da noi: Utrecht - PSV Eindhoven

Cari amici lettori del blog ed appassionati del calcio olandese. Inauguriamo oggi una nuova rubrica, dedicata a chi ha avuto la fortuna di assistere ad una gara di Eredivisie, Eerstedivisie, coppa d'Olanda o qualche gara europea riguardante una squadra olandese.
L'obiettivo è quello di cercare di trasmettere, a parole, l'emozione che solo andando allo stadio si può provare. Il taglio dell'articolo non è importante: un racconto di un tifoso entusiasta per una vittoria o giù di morale per una inattesa sconfitta, un resoconto di un distaccato osservatore oppure un elaborato in stile giornalistico vanno benissimo.
Cominciamo, oggi, con le parole di Michel Ponziani, che ci narra del recente pareggio tra Utrecht e PSV Eindhoven allo stadio Galgenwaard.
A presto!


In un ventoso pomeriggio dai colori autunnali, il Galgenwaard Stadion accoglie Utrecht e PSV per la prima uscita ufficiale del 2012. Grande atmosfera sugli spalti, con i calorosi tifosi del PSV che, sebbene relegati ad uno spicchio sulle tribune, spesso sovrastano i supporters locali. I beniamini di casa entrano in campo sotto le note di Eye of the Tiger dei Survivor (resa celebre dal film Rocky) accompagnati dagli applausi del pubblico. E’ la partita dei grandi ex, Mertens e Strootman, passati al PSV la scorsa estate. L’Utrecht presenta una formazione inedita, con l’esordio dal primo minuto dell’indonesiano Stefano Lilipaly e l’impiego di giocatori finora poco utilizzati come van der Hoorn e Boldewijn (entrambi classe 1992 e alla seconda presenza da titolari). Le assenza importanti di Bovenberg, Rodney Sneijder e Mulenga fanno presagire che sarà dura al cospetto di un PSV che si presenta, da centrocampo in su, con tutti i suoi uomini migliori.

Inizio partita a ritmi molto bassi, le squadre sembrano imballate dalla sosta invernale e il PSV brillante di dicembre sembra solo un ricordo. Nel primo tempo poco da segnalare, con il pubblico che si accende solo per un tiro di Lilipaly respinto col braccio da Marcelo ed un accenno di rissa a centrocampo tra Asare e Labyad, entrambi ammoniti. L’unico spunto degno di nota è un guizzo di Duplan, il cui diagonale sfila alto alla sinistra di Isaksson. La prima frazione si chiude senza altri sussulti, con il gioco che latita da entrambe le parti. L’Utrecht si affida a lanci lunghi, spesso imprecisi; la difesa non sembra solidissima, ma non viene quasi mai impensierita dagli avversari. Il PSV è poco coeso e si affida a giocate individali.

Nella ripresa il PSV capisce che, se vuole provare a vincere, deve osare di più e velocizzare il gioco. L’Utrecht però regge bene in difesa e a sorpresa sblocca il risultato al 65’: Wuytens vince un contrasto con Manolev e lancia lungo verso Gerndt; Marcelo rinvia goffamente e Duplan è bravo a servire Lilipaly che entra in area indisturbato e fulmina Isaksson con un diagonale preciso. Il Galgenwaard esplode in un urlo liberatorio per un gol inatteso che sblocca una partita che sembrava destinata a spegnersi con un nulla di fatto. Il PSV, scosso, si lancia in avanti e sembra finalmente poter affondare il colpo, grazie anche all’innesto di Lens. Al 69’ Mertens ha subito la palla del pareggio, ma spreca non inquadrando la porta da pochi passi. Passano due minuti e il PSV pareggia: corner di Mertens, Matavz prolunga di testa, Duplan non riesce a spazzare e Toivonen è lesto ad insaccare con un bell’esterno destro. L’Utrecht accusa il colpo e rischia di capitolare all’80’, quando van der Hoorn tergiversa troppo e si fa sfilare il pallone da Lens proprio al limite dell’area, ma il portiere Fernandez è bravissimo prima a respingere la conclusione di Lens e poi a compiere un prodigioso intervento sul colpo a botta sicura di Matavz. Il pubblico del Galgenwaard esulta come ad un gol per lo scampato pericolo. Gli ultimi dieci minuti sono tutti del PSV, ma due conclusioni dalla distanza di Labyad non sono sufficienti a guadagnare i tre punti. Finisce in parità, giusto così.

Nonostante una prestazione non esaltante, i giocatori dell’Utrecht escono tra gli applausi del pubblico. Si è capito chiaramente che questa squadra, viste anche le assenze pesanti, non poteva fare di più. I giovani hanno tradito un po` d’emozione, Asare non è stato il trascinatore che conosciamo, ma Lilipaly è stata la bella rivelazione di giornata, il cui gol è stato l’apice di una prestazione di quantità e qualità. Il PSV invece ha deluso le attese, risultando la brutta copia della squadra che prima della sosta demoliva l’Heerenveen in trasferta ed espugnava il terreno del Twente negli ottavi di coppa. Oltre ai disastri di Marcelo, è mancato il gioco: Strootman ha fatto un discreto lavoro di regia, ma la manovra era poco lucida e spesso affidata ai singoli. Non è un caso che tutte le principali occasioni del match siano nate più da errori individuali che da azioni corali. Per il PSV un’occasione persa per balzare in testa alla classifica. Servirà qualcosa in più per la lotta al titolo. La gente sfolla, inizia a piovere su Utrecht e c’è un pizzico di delusione. Il bel gioco sarà per la prossima volta.


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