Europa League - Il Twente si accontenta di battere 1 a 0 lo Schalke 04

Data la vicinanza tra Enschede e Gelsenkirchen, al De Grolsch Veste è nutrita presenza dei tifosi dello Schalke, incessanti nel supportare la loro squadra dal settore ospiti dello stadio, che appare come un trionfo di bandiere biancoblu. Nello Schalke non c'è Huntelaar, ancora non al meglio dopo l'infortunio patito in nazionale nella partita contro l'Inghilterra. Stevens sceglie di schierare Marica centravanti, con Obasi e Raul in appoggio. McClaren, dal canto suo, opta per il classico 4-3-3, con Cornelisse sulla destra a difesa e Rosales schierato a sinistra di Wisgerhof e Douglas.
Subito dopo il fischio d'inizio, lo Schalke prova ad aggredire il Twente, sfruttando il pressing dei suoi uomini. La squadra di Stevens, pressa mediani e difensori del Twente, costringendoli all'errore in più di un occasione. Dopo neanche sessanta secondi dall'inizio, gli ospiti possono usufruire di un calcio di punizione dal limite del lato corto dell'area di rigore. Sul pallone si presenta l'austriaco Fuchs, che prova la conclusione diretta verso la porta di Mihaylov, senza fortuna.
Scampato il primo pericolo, il Twente inizia a far girare il pallone con molta calma, quasi studiando gli avversari, in attesa di cogliere qualche falla nello schieramento scelto da Stevens. La partita, nei primi minuti, si gioca soprattutto a centrocampo, con le uniche eccezioni delle giocate di Ola John, salutate puntualmente con un applauso del pubblico.
Al 9' prima conclusione a rete dei Tukkers: cross a campanile dalla destra, sul quale si avventa Luuk de Jong, che colpisce da circa 11 metri e per poco non beffa Hildebrand, bravo a bloccare un lob insidioso.
Sospinto dal tifo incessante che arriva dagli spalti, tre minuti dopo il Twente sfiora la rete: stavolta il cross, che arriva dalla sinistra, è destinato a Chadli che, forse non aspettandosi il pallone, lo colpisce di testa con poca convinzione, facendolo terminare tra le braccia di Hildebrand.
Lo Schalke, però non sta a guardare ed iniza a rendersi pericoloso anche grazie all'arretrare del Twente. Al 23' i tedeschi rubano palla a Brama sulla propria trequarti con Jones, che triangola con il nigeriano Obasi, saltando Wiesgerhof, e a tu per tu con Mihaylov, conclude alto per il sollievo dei più di ventimila tifosi accorsi allo stadio. La reazione del Twente è immediata: Chadli, con un gran tocco in diagonale, taglia la difesa, piuttosto alta, dello Schalke, servendo Leroy Fer. Il centrocampista ex Feyenoord si invola verso la porta, ma controlla in maniera non perfetta, allungandosi il pallone e favorendo l'intervento di Hildebrand, che così salva il risultato. Alla mezz'ora è ancora Fer ad andare vicino alla rete: il numero 8 dei Tukkers colpendo, sporco, ma di prima intenzione, un pallone calciato da Ola John, impegna ancora l'esperto estremo difensore dello Schalke. Ora il Twente si rende sempre più pericoloso, approfittando dell'entusiasmo dei suoi uomini. Al 35' Buco di Fuchs, che liscia un pallone e favorisce l'intervento di John. L'esterno, ispiratissimo, si invola in area dalla destra, crossa sul secondo palo per l'accorrente Chadli, la cui conclusione al volo regala l'illusione del goal. Il pallone, in realtà, colpisce l'esterno della rete e si deposita sul fondo.
Prezioso il lavoro che Chadli e John svolgono sugli esterni, mettendo in difficoltà la retroguardia dello Schalke, piuttosto in confusione nella fase finale del primo tempo. Al 39' c'è ancora tempo per una giocata di John, che si libera di due difensori e crossa al centro dell'area, dove Luuk de Jong, distubrato dal diretto marcatore, non riesce a concludere in maniera convincente. Dopo un inizio un pò timido, il finale di primo tempo dei Tukkers è in crescendo.
La ripresa sembra iniziare sulla falsa-riga del primo tempo. Il Twente gioca con un ritmo compassato, rischiando di farsi aggredire dai tedeschi. Dopo cinque minuti di gioco, Chadli rischia grosso quando, con un incauto appoggio all'indietro verso Mihaylov, innesca Raul, il quale si avventa in area di rigore ma viene anticipato da Mihaylov.
Ora lo Schalke sembra accellerare un pò il ritmo. Il Twente si adegua, evitando ogni tipo di rischio, ma rinuncia, quanto meno nei primi 10 minuti della ripresa, ad attaccare.
Proprio in una fase di stanca del match, arriva l'episodio che segna la partita. Luuk de Jong, diretto verso la porta di Hildebrand, frana al primo accenno di contatto con Matip, che lo inseguiva. L'arbitro fischia il calcio di rigore e, come da regolamento, espelle il camerunense dello Schalke. A ben vedere, però, il direttore di gara, lo scozzese Thomson, ha preso un doppio abbaglio: il fallo, innanzitutto, non esiste, in quanto de Jong inciampa sul suo piede e, comunque, ipotizzando un tocco da parte di Matip,questo sarebbe avvenuto fuori area di rigore. Inutili le proteste di Huub Stevens e dei suoi uomini. Sul dischetto si presenta lo stesso Luuk de Jong, che calcia un rigore perfetto, spiazzando Hildebrand.
La superiorità numerica permette, ora, al Twente di far girare il pallone, chiamando, spesso, in causa la retroguardia. McClaren non ha alcuna intenzione di correre rischi, come evidenzia, a favor di telecamera, in più di un occasione, invitando i suoi a rallentare i ritimi.
Stevens cerca di regalare alla sua squadra un pizzico di imprevidibilità nella manovra, inserendo Julian Draxler, enfant prodige del calcio teutonico, al posto di Obasi. Troppo isolati i tre davanti nello Schalke, praticamente mai pericolosi. Il cambio, però, non giova allo Schalke, che cade nella tela tessuta dal Twente. I Tukkers, prima del triplice fischio dell'arbitro, riescono ancora a rendersi pericolosi in un paio di occasioni.
All'83' Chadli e Fer combinano, entrando in area di rigore. Nessuno dei due calciatori, però, va alla conclusione, finendo col consegnare la sfera al portiere tedesco. Al primo dei tre minuti di recupero concessi dall'arbitro, Ola John semina il panico sulla sinistra, alzando con un elegante colpo sotto un pallone che, però, non viene raggiunto da nessun giocatore del Twente. Dopo quasi 4 minuti, il triplice fischio dell'arbitro Thomson chiude le ostilità. La vittoria del Twente è, ovviamente, un buon risultato, ma McClaren rischia di dove pagare caro, nella gara di ritorno, in Germania, il suo atteggiamento conservativo. Con quasi mezz'ora di gioco da disputare con un uomo in più, contro una squadra orfana del suo bomber principe, ci si aspettava qualcosa in più.


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