Per il derby del Noord-Braabant,la partita che, nella recente storia dell'Eredivisie, sembra essere una trasferta impossibile per il PSV (mai vincente nelle ultime cinque stagioni), Fred Rutten decide di proporre tra i pali Primoslaw Tyton, finalmente titolare dal primo minuto dopo l'infortunio patito nella gara contro l'Ajax del 18 settembre 2011. La scelta non è casuale: i 10 goal concessi da Isaksson suonano come un campanello d'allarme ma, come vedremo, la responsabilità della fragilità difensiva e del gran numero di reti subite dal PSV non è tutta del 30enne estremo difensore svedese. Rispetto alla gara persa in casa contro il Twente, in difesa si rivede dal primo minuto Pieters, con Willems che si accomoda in panchina.
Strootman non è al meglio per via di un leggero infortunio al ginocchio patito contro il Valencia nella trasferta di Europa League al Mestalla, ma Rutten decide comunque di affidarsi a lui, appoggiato in mediana da Wijnaldum: Hutchinson ed Engelaar rimangono in panchina. L'allenatore del PSV ha parlato di "spada di Damocle che pende sulla sua testa" e di "vittoria necessaria", ma sembra aver perso le redini dell squadra. Dopo la sconfitta di oggi, la terza consecutiva e la quarta nelle ultime sei gara, Tiny Sanders e Marcel Brands, rispettivamente presidente e direttore generale del club di Eindhoven, sono chiamati a prendere dei provvedimenti seri, per dare una sferzata all'attuale andamento della stagione ed un chiaro segnale di presenza nel club.
La gara, a dispetto del risultato finale, sembra mettersi bene per gli ospiti, che si portano in vantaggio al 4'. Wijnaldum sfrutta un pasticcio della retroguardia giallonera, marcando la rete che sblocca il risultato. Per il ventunenne ex Feyenoord si tratta del goal numero sette in questa stagione. Il vantaggio del PSV, però, dura non più di 400 secondi, perchè Santi Kolk indovina un tiro sul palo più lontano sul quale Tyton nulla può. La gara è apertissima, perchè pochi minuti dopo il pareggio del NAC, Toivonen fa tremare il Rat Verlegh Stadion con una conclusione dalla distanza che scheggia la traversa. Proprio in virtù degli ampi spazi concessi da entrambe le squadre, i gialloneri padroni di casa trovano il vantaggio al quarto d'ora, quando Lurling, ben servito da El Akchaoui, sfrutta l'impreparata retroguardia del PSV e batte Tyton per la seconda volta in quattro minuti.
Il consistente peso specifico del PSV, sbilanciatissimo in avanti per predisposizione, con cinque giocatori offensivi schierati dal primo minuto, si fa sentire: Wijnaldum, al 26' ha l'occasione per raddoppiare il proprio bottino personale e ristabilire la parità, ma vede il suo tiro venire salvato sulla linea da un intervento in extremis di Eric Botteghin.
Pochi minuti prima dell'intervallo, avviene l'episodio che, forse, possiamo definire come la chiave di volta della partita: il terzino destro bulgaro, Stanislav Manolev, già ammonito al 19',durante tutto il primo tempo ha abusato della clemenza del signor Makkelie, finendo con il ricevere il secondo cartellino giallo tre minuti prima della scadenza del tempo regolamentare. Già sotto di un goal, l'espulsione del proprio numero 2 diventa un vero e proprio macigno per gli ospiti, che rientrano negli spogliatoi con il morale sotto i tacchi.
Rutten prova a cambiare qualcosa sfruttando gli uomini in panchina. Dal primo minuto del secondo tempo, fuori un impalpabile Matavz e dentro Hutchinson, con il conseguente spostamento in avanti di Wijnaldum e Toivonen. Il cambio, però, non porta gli effetti desiderati, perchè al 54' Kolk raddoppia il proprio bottino personale, sfruttando ancora l'indecisione della svagata retroguardia del PSV.
Uno spiraglio di luce per la rimonta del PSV arriva quando scocca l'ora di gioco. Una sciocchezza di Schilder costringe l'arbitro a mostrare al mediano ex Ajax il cartellino rosso. Ristabilita la parità numerica, Rutten decide di cambiare nuovamente la disposizione dei suoi uomini, sostituendo Bouma, un difensore centrale, con Lens, un attaccante e mandando, così, l'equilibrio della squadra di nuovo a farsi benedire. Karelse fiuta la possibilità del colpaccio e chiede ai suoi maggiore possesso palla, quasi rinunciando alla fase offensiva. L'allenatore del NAC toglie Boukhari e Lurling, inserendo Schalk e l'austriaco ex Willem II, Andreas Lasnik.
In totale confusione, il PSV prova a gettarsi in avanti alla cieca: ne consegue un colpo di testa mal calibrato di Lens, servito da un mediocre Mertens, che si spegne sul fondo, ed un tiro ciccato da Wijnaldum, ben servito in profondità ma in leggero ritardo nell'inserimento. L'ingresso del redivivo Vennegor of Hesselink, al minuto 82, al posto di Dries Mertens, sà molto di spugna gettata da parte di Rutten, che prova a sfruttare le spizzate dell'alto centravanti, nell'impossibilità di riuscire a dare ai suoi uomini un gioco. Il definitivo 3 a 1, che conferma l'impossibilità del PSV ad imporsi al Rat Verlegh, potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso. La pazienza della dirigenza del PSV potrebbe essere finita. Nel caso fosse così, Rutten lascerebbe la squadra prima di quattro gare che possono dare un senso alla stagione: il ritorno di Europa League contro il Valencia, la doppia sfida (campionato e Coppa d'Olanda) con l'Heerenveen ed il sentitissimo match contro l'Ajax, potrebbero essere disputati sotto la guida di Philip Cocu, secondo di Rutten ma primo candidato a sostituirlo sulla panchina del PSV Eindhoven.
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