Verbeek, sempre molto realista, aveva pronosticato il passaggio del turno del Valencia, squadra di grande esperienza internazionale rispetto ai suoi ragazzi. In conferenza stampa, l'allenatore dell'AZ ha dichiarato di aspettarsi una partenza molto aggressiva dei padroni di casa. Mai previsione fu più esatta: gli "avanti" del Valencia riescono subito a non farsi imbrigliare da Moisander e dal rientrante Viergever, andando subito al tiro con Tino Costa, bravo a concludere di prima sugli sviluppi di un calcio d'angolo. La conclusione del numero 24 argentino, però, è fuori misura e si spegne sul fondo.
Spinge forte il Valencia, che intorno al decimo minuto vede negarsi da Alvarado il goal del vantaggio. Il portiere costaricano è bravissimo a ribattere la girata di Soldado, attivissimo nello svariare su tutto il fronte d'attacco. Al quarto d'ora, il risultato si sblocca: Sofiane Feghouli ha il tempo e lo spazio per crossare dalla destra al centro dell'area, dove è appostato Rami, che beffa sul tempo un disattento Moisander ed anticipa Esteban. Fomentato dal vantaggio, il Valencia trova subito il raddoppio. Passano due minuti e Tino Costa, lasciato libero di crossare sempre dalla fascia destra, trova al centro dell'area Soldado, la cui sponda libera l'accorrente Rami che, in salto, trova la sua personale doppietta.
Gli ampi spazi lasciati dalla retroguardia dell'AZ sono una manna dal cielo per il Valencia: il movimento a rientrare di Soldado consente, infatti, ai suoi compagni di infilare la difesa avversaria con estrema facilità. Tra i più pericolosi nella squadra iberica si segnala Alba, il cui compito affidatogli da Unai Emery è quello di spingere maggiormente rispetto alla partita di andata, avendo individuato in Marcellis uno dei punti deboli dell'AZ. Il terzino di Hoorst aan de Maas, infatti, viene puntato costantemente dal diretto avversario ed è costretto a soffrire per gran parte della prima frazione di gioco.
Un accenno di reazione da parte dell'AZ si vede al 24', quando Adam Maher, al volo, lascia partire un missile destinato ad insaccarsi sotto la traversa della porta difesa da Diego Alves. L'estremo difensore brasiliano, però, non si lascia sorprendere e devia il pallone in angolo con un intervento plastico.
La prima frazione di gioco si chiude con il Valencia che sfiora il terzo gol. I padroni di casa, infatti, riescono a rendersi ancora pericolosi, a quattro minuti dall'intervallo, con il solito cross dalla destra. Sul pallone tagliato in area, stavolta, arriva Jonas, il cui colpo di testa non è ben calibrato.
Al rientro dagli spogliatoi, l'AZ si presenta in campo con la novità Gudmundsson. L'islandese, che ha ben figurato nelle ultime uscite, quando è stato impiegato al posto dell'infortunato Beerens, viene chiamato in causa al posto di uno spento Holman, nel tentativo di arginare le iniziative del Valencia ed, al contempo, garantire quel dinamismo in avanti che, con l'australiano in campo, era mancato del tutto.
Nonostante il cambio tattico, l'andamento della partita non cambia. Poulsen, sulla sinistra, viene superato con regolarità dagli avversari. Roberto Soldado, in versione assist-man, al 55' serve ad Alba la palla del 3-0 che chiude, di fatto, il match.
Sotto di tre goal, l'AZ Alkmaar prova disperatamente a segnare la rete che riaprirebbe le speranze di una qualificazione. Pur perdendo 3 a 2, la squadra di Verbeek, in virtù del risultato d'andata, potrebbe ottenere il passaggio in semifinale. Così gli ospiti provano il tutto per tutto: dentro, in pochi minuti, Benschop per Altidore e Falkenburg per Beerens. I risultati sperati, però, non arrivano, se si eccettua una conclusione sporca di Martens, che impegna Diego Alves nella fase finale di un bel contropiede orchestrato da Benschop.
A dieci minuti dalla fine, il Valencia sigilla la propria qualificazione con la rete del 4-0, firmata da Pablo Hernandez, subentrato a Feghouli pochi minuti prima: Soldado, largo sulla sinistra, serve in profondità Alba, il quale, in caduta, riesce a crossare prima che il pallone oltrepassi la linea di fondo. Ne esce fuori un pallone che Hernandez addomestica in area e spedisce, con un vellutato interno destro, sotto l'incrocio dei pali più lontano.
"Non abbiamo mai avuto la possibilità di uscire dal campo con un buon risultato", ha ammesso, poi, Verbeek. "Sapevamo che ci sarebbe voluta una super-prestazione, ma non siamo riusciti a giocare come avremmo voluti. Ci abbiamo provato, ma semplicemente il Valencia è stato un avversario più forte di noi. Abbiamo meritato la sconfitta". Così, Verbeek, interrogato nel post-partita, ha laconicamente descritto l'andamento della partita.
Nonostante l'ottima stagione, l'AZ, fino a poche settimane fa in corsa per tre obiettivi, rischia di chiudere l'anno calcistico senza portare a casa neanche un trofeo. Dopo l'eliminazione in Coppa d'Olanda, ad opera dell'Heracles, è arrivata ora anche quella dall'Europa League. In campionato, dopo una lunga leadership, la squadra di Alkmaar è stata superata dall'Ajax Amsterdam. La ripresa, dopo la breve sosta pasquale, è prevista per mercoledì 11, quando all'AFAS Stadion andrà di scena la super-sfida contro il Twente.
Spinge forte il Valencia, che intorno al decimo minuto vede negarsi da Alvarado il goal del vantaggio. Il portiere costaricano è bravissimo a ribattere la girata di Soldado, attivissimo nello svariare su tutto il fronte d'attacco. Al quarto d'ora, il risultato si sblocca: Sofiane Feghouli ha il tempo e lo spazio per crossare dalla destra al centro dell'area, dove è appostato Rami, che beffa sul tempo un disattento Moisander ed anticipa Esteban. Fomentato dal vantaggio, il Valencia trova subito il raddoppio. Passano due minuti e Tino Costa, lasciato libero di crossare sempre dalla fascia destra, trova al centro dell'area Soldado, la cui sponda libera l'accorrente Rami che, in salto, trova la sua personale doppietta.
Gli ampi spazi lasciati dalla retroguardia dell'AZ sono una manna dal cielo per il Valencia: il movimento a rientrare di Soldado consente, infatti, ai suoi compagni di infilare la difesa avversaria con estrema facilità. Tra i più pericolosi nella squadra iberica si segnala Alba, il cui compito affidatogli da Unai Emery è quello di spingere maggiormente rispetto alla partita di andata, avendo individuato in Marcellis uno dei punti deboli dell'AZ. Il terzino di Hoorst aan de Maas, infatti, viene puntato costantemente dal diretto avversario ed è costretto a soffrire per gran parte della prima frazione di gioco.
Un accenno di reazione da parte dell'AZ si vede al 24', quando Adam Maher, al volo, lascia partire un missile destinato ad insaccarsi sotto la traversa della porta difesa da Diego Alves. L'estremo difensore brasiliano, però, non si lascia sorprendere e devia il pallone in angolo con un intervento plastico.
La prima frazione di gioco si chiude con il Valencia che sfiora il terzo gol. I padroni di casa, infatti, riescono a rendersi ancora pericolosi, a quattro minuti dall'intervallo, con il solito cross dalla destra. Sul pallone tagliato in area, stavolta, arriva Jonas, il cui colpo di testa non è ben calibrato.
Al rientro dagli spogliatoi, l'AZ si presenta in campo con la novità Gudmundsson. L'islandese, che ha ben figurato nelle ultime uscite, quando è stato impiegato al posto dell'infortunato Beerens, viene chiamato in causa al posto di uno spento Holman, nel tentativo di arginare le iniziative del Valencia ed, al contempo, garantire quel dinamismo in avanti che, con l'australiano in campo, era mancato del tutto.
Nonostante il cambio tattico, l'andamento della partita non cambia. Poulsen, sulla sinistra, viene superato con regolarità dagli avversari. Roberto Soldado, in versione assist-man, al 55' serve ad Alba la palla del 3-0 che chiude, di fatto, il match.
Sotto di tre goal, l'AZ Alkmaar prova disperatamente a segnare la rete che riaprirebbe le speranze di una qualificazione. Pur perdendo 3 a 2, la squadra di Verbeek, in virtù del risultato d'andata, potrebbe ottenere il passaggio in semifinale. Così gli ospiti provano il tutto per tutto: dentro, in pochi minuti, Benschop per Altidore e Falkenburg per Beerens. I risultati sperati, però, non arrivano, se si eccettua una conclusione sporca di Martens, che impegna Diego Alves nella fase finale di un bel contropiede orchestrato da Benschop.
A dieci minuti dalla fine, il Valencia sigilla la propria qualificazione con la rete del 4-0, firmata da Pablo Hernandez, subentrato a Feghouli pochi minuti prima: Soldado, largo sulla sinistra, serve in profondità Alba, il quale, in caduta, riesce a crossare prima che il pallone oltrepassi la linea di fondo. Ne esce fuori un pallone che Hernandez addomestica in area e spedisce, con un vellutato interno destro, sotto l'incrocio dei pali più lontano.
"Non abbiamo mai avuto la possibilità di uscire dal campo con un buon risultato", ha ammesso, poi, Verbeek. "Sapevamo che ci sarebbe voluta una super-prestazione, ma non siamo riusciti a giocare come avremmo voluti. Ci abbiamo provato, ma semplicemente il Valencia è stato un avversario più forte di noi. Abbiamo meritato la sconfitta". Così, Verbeek, interrogato nel post-partita, ha laconicamente descritto l'andamento della partita.
Nonostante l'ottima stagione, l'AZ, fino a poche settimane fa in corsa per tre obiettivi, rischia di chiudere l'anno calcistico senza portare a casa neanche un trofeo. Dopo l'eliminazione in Coppa d'Olanda, ad opera dell'Heracles, è arrivata ora anche quella dall'Europa League. In campionato, dopo una lunga leadership, la squadra di Alkmaar è stata superata dall'Ajax Amsterdam. La ripresa, dopo la breve sosta pasquale, è prevista per mercoledì 11, quando all'AFAS Stadion andrà di scena la super-sfida contro il Twente.
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