Gerald Sibon annuncia il proprio addio al calcio. Chiude con l'Heerenveen una carriera ventennale ricca di successi.

Dopo venti stagioni tra i professionisti l’attaccante dell’ Heerenveen Gerald Sibon ha deciso di appendere le scarpe al chiodo.
Alla fine della stagione corrente 'Geraldinho' abbandonerà il calcio giocato, avendo onorato i termini dell'ultimo contratto della sua carriera.
La difficile - ma inevitabile - decisione è maturata infatti dopo che la società gli ha comunicato che il contratto in scadenza non sarebbe stato rinnovato. L’attaccante trentasettenne non nasconde un pizzico di amarezza: “speravo di giocare per un altro anno all’Heerenveen, ma il club vuole ringiovanire la rosa e di conseguenza io non rientro nel progetto”.  Rassegnatosi alla situazione aggiunge ”la società aveva già deciso. Quando sono andato nell’ufficio di Johan Hansma (d.s. dell’ Heerenveen n.d.r. ) dopo due minuti ero già fuori: non aveva senso continuare a parlare".
Sibon muove i primi passi nel Twente,
nel quale esordisce nel lontano 1993 contro il Groningen. Ad Enschede però colleziona solo fugaci spezzoni di gara. Il bisogno di trovare maggiore spazio lo spinge a scendere di categoria, firmando per il VVV Venlo, squadra che all’epoca militava in Eerste Divisie. In due anni mette a segno 34 gol in 54 presenze, guadagnandosi l’attenzione di diversi club di Eredivisie. Pur essendo una rivale storica del VVV Venlo, il più lesto ad accaparrarselo è il Roda JC. A Kerkrade disputa un'ottima stagione: titolare inamovibile, in campionato realizza lo score invidiabile di 13 reti. La permanenza al Roda non sarà fruttuosa solamente dal punto di vista individuale. Con la compagine limburghese conquista infatti il primo trofeo della carriera: la KNVB Beker, battendo nella finale del 1997 l’Heerenveen.
Il soggiorno a Kerkrade è breve. Le sue ottime prestazioni non vengono infatti ignorate e dopo appena un anno arriva il grande salto nell’Ajax. Il glorioso club di Amsterdam, in piena rifondazione dopo la fruttuosa gestione van Gaal, spera di trovare in Sibon il nuovo Kluivert. Tuttavia, all’Amsterdam ArenA vedrà poco il campo: la prima stagione è chiuso dal bomber georgiano Shota Arveladze. Ancor più ridotto il suo impiego in quella successiva per via del nuovo acquisto Wamberto.
Dopo due anni trascorsi principalmente in panchina decide di emigrare in Premier League, firmando per lo Sheffield Wednesday. La prima stagione nella massima serie inglese non è male sotto il profilo personale, ma non sarà sufficiente per evitare la retrocessione degli 'Owls'. Sibon rimane allo Sheffield Wednesday fino al 2002, disputando due stagioni e mezzo ad alto livello, mettendo a segno diversi gol di pregevole fattura e risultando sempre il miglior marcatore della squadra (viene votato per due anni di seguito giocatore dell'anno dai tifosi).
Stanco di giocare in Championship, per una squadra che per giunta rischiava di retrocedere anche in League One (la terza divisione inglese), a campionato in corso manifesta la volontà di tornare in Olanda, accettando la proposta dell’Heerenveen.
Tornato in patria, impressiona positivamente nell’ultima parte di stagione, garantendo un bottino di 4 gol. L’annata seguente è una delle migliori per Sibon: nonostante qualche infortunio, per 15 volte gonfia la rete avversaria trascinando l’Heerenveen ad un ottimo quarto posto. Nuovamente protagonista in Eredivisie, sono molti i club pronti ad acquistarlo. Alla fine sarà il PSV del “mago” Guus Hiddink a vincere la concorrenza. Ma proprio come successo in passato all’Ajax, anche nei due anni trascorsi ad Eindhoven gli viene concesso poco spazio, trovando
questa volta sulla propria strada Vennegoor of Hesselink. Pur essendo raramente tra i protagonisti, accresce notevolmente il proprio palmares, conquistando una KNVB Beker e in entrambe le stagioni il titolo di campione in Eredivisie.
Nell'estate del 2006 si trasferisce al Norimberga in cui vince la coppa di Germania ma, non riuscendo a guadagnarsi un posto da titolare, la stagione successiva torna per la secondo volta all’Heerenveen.
La carriera di Sibon sembra ormai avviarsi verso un inesorabile declino, tant'è che arriva in Frisia principalmente per fare da chioccia ai giovani. In realtà, a sorpresa di tutti, si guadagna in fretta il posto da titolare, dimostrando di essere tutt’altro che un “giocatore finito” e diventando presto l’idolo indiscusso dell’Abe Lenstra Stadion. In tre stagioni mette a referto 45 gol tra campionato e coppe, laureandosi bomber più prolifico nella storia dell’ Heerenveen a pari merito con Afonso Alves.
Battendo il Twente ai rigori, vince la KNVB Beker nel 2009. Per Sibon è la quinta in carriera, ma per l’Heerenveen si tratta del primo e finora unico trofeo in bacheca.
Pur non avendo mai militato nella nazionale maggiore olandese, ha vestito la maglia Oranje come fuori quota alle Olimpiadi di Pechino del 2008, segnando due gol in quattro partite.
Nella stagione 2010/11, all’ età di 36 anni, decide di andare al Melbourne Heart, squadra allenata dal connazionale John van 't Schip che milita nel massimo campionato australiano.
Nella stagione successiva (l’attuale) torna per la terza volta all’Heerenveen, mettendo la propria esperienza di una squadra giovane e ricca di talento. Nonostante non sia una prima scelta nelle gerarchie di Jans, riesce a ritagliarsi qualche presenza, fino a segnare il 19 novembre 2011 la rete che gli permette di diventare il giocatore con più gol all’attivo nella storia del club frisone (primato fino a quel momento condiviso con Afonso Alves).

Chiuderà la carriera avendo vinto tre volte l’Eredivisie (con Ajax e PSV), cinque volte la KNVB Beker (con Roda JC, Ajax, PSV ed Heerenveen) e anche una coppa di Germania quando militava nel Norimberga. Siamo sicuri però che all'Abe Lenstra continueranno a cantare il suo nome a lungo.

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