Impresa RKC al De Grolsch Veste: battuto il Twente per 1-0

Termina col risultato che non ti aspetti, la sfida tra Twente ed RKC Waalwijk. Dopo l'1-1 dell'andata, giocatasi giovedì scorso, la gara di ritorno viene decisa da un goal allo scadere di Furkan Alakmak, classe 1991. Poco male, per il Twente, che si qualificherà comunque all'Europa League grazie al posto aggiuntivo assegnato dalla UEFA all'Olanda per il Fair Play ranking.
Prima del fischio di inizio, le due squadre, insieme all'intero stadio, osservano un minuto di silenzio per la morte di Patrick Bosch, ex difensore del Twente (dal 1985 al 89) e del Fc Emmen (fino al 93), morto l'11 maggio a 47 anni in seguito ad un incidente stradale, e di Bennie Snippert, uomo-squadra dei Tukkers, scomparso a 69 anni.
La prima occasione della gara capita agli ospiti: l'RKC, infatti, rischia di trovarsi in vantaggio dopo una approssimativa respinta di Boschker sulla conclusione di esterno sinistro di Meijers. Prima del tap-in di un attaccante gialloblu, interviene Tiendalli che spazza via il pallone lontano dalla propria area di rigore.
Dopo il brivido iniziale, il Twente prende il pallino del gioco, avanzando il proprio baricentro.
L'RKC si rintana nella propria metà campo, a protezione della porta di Zoet, sicuramente una delle sorprese più positive dell'Eredivisie. E' chiaro l'obiettivo della squadra di Brood: arginare gli attacchi di Luuk de Jong e compagni, per poi colpirli in contropiede, sfruttando il gioco di sponda di Ten Voorde per gli inserimenti dei compagni.
Per i Tukkers, arrivati alla 54ma gara di una stagione lunghissima, l'occasione per sbloccare il risultato arriva al 19': Chadli, ancora schierato a sinistra per via dell'indisponibilità di John, va via al marcatore e pennella un perfetto cross teso al centro dell'area dove Landzaat, bruciato van Peppen, in tuffo colpisce di testa e manda la palla clamorosamente fuori.
Forse per via della consapevolezza di poter accedere, comunque, all'Europa League, il Twente sembra giocare col freno a mano tirato. Senza John, l'assenza di un giocatore capace di saltare l'uomo e creare la superiorità numerica si fa sentire ancora di più, tant'è che i padroni di casa sembrano limitarsi al lancio lungo per de Jong, tenuto a bada dai difensori dell'RKC.
Lo spettacolo andato in scena, però, non piace al pubblico del Grolsch Veste: più di qualche mormorio comincia a sentirsi dagli spalti, dai quali partono anche i primi fischi. E' pur vero che lo 0-0 basta per qualificarsi, ma forse era lecito aspettarsi qualcosa in più, considerato anche il divario tecnico tra le due squadre.
Nel calcio, però, contano soprattutto le motivazioni. Ne ha molte Ruud Brood, allenatore del RKC che, prima di lasciare il club per andare ad allenare il Roda, punta al miracolo di portare in Europa un club dalle dimensioni modestissime e che, ad inizio stagione, aveva tutt'altre ambizioni.
La ripresa vede un Twente leggermente più propositivo: McClaren inserisce Roseler per Douglas e Wesley Verhoek al posto di Brama, nel tentativo di dare una scossa ai suoi. Al 49', dopo una lunga azione sviluppatasi sulla fascia sinistra, Chadli si trova a tu per tu con Zoet ma temporeggia troppo, finendo col farsi chiudere lo specchio della porta dal portiere di proprietà del PSV Eindhoven. L'ala belga, pochi minuti più tardi, va vicinissimo al goal: il suo perfetto inserimento di testa su punizione dal vertice destro dell'area di rigore viene, ancora una volta, respinto dal bravissimo Zoet. Sul pallone che si impenna, nei pressi della linea di porta, è poi lesto ad intervenire Drost, che spazza senza pensarci su due volte.
Tutte le azioni del Twente si sviluppano sulla fascia sinistra, dove Chadli imperversa sfruttando il suo ottimo dribbling. Al 65' l'ala belga, in odor di trasferimento, punta Martina, si accentra e, di destro, serve de Jong, ben posizionato al centro dell'area di rigore. Il numero 9 dei Tukkers, però, perde l'attimo buono per il tiro, vedendo la propria conclusione deviata in angolo da un difensore avversario.
Dopo una lunga fase di dominio del Twente, l'RKC si affaccia in avanti, sfruttando la velocità di Alakmak. Il giovane attaccante, entrato solo un minuto prima al posto di Duits, parte largo sulla sinistra, rientra sul destro senza che nè Verhoek nè Rosales oppongano resistenza ed inventa una parabola a giro sul palo più lontano, là dove il quarantunenne Sander Boschker non può arrivare. Grande festa di tutti i giocatori del RKC Waalwijk, corsi ad esultare intorno a Brood.
Nonostante manchi poco al triplice fischio, c'è ancora spazio per un paio di occasioni, una per parte: al minuto 87, de Jong, destinatario di un lungo lancio dalle retrovie, di testa fa da sponda per l'accorrente Fer che spara, da posizione defilata, addosso a Zoet, eletto man of the match. L'RKC risponde due minuti dopo, ancora con Alakmak, che sulla sinistra sfugge a Rosales e cerca ten Voorde, che in spaccata va al tiro, parato da Boschker.
Non succederà nient'altro. Al triplice fischio dell'arbitro Gözübüyük, la gioia dei gialloblu è incontenibile. Brood, intervistato subito dopo la gara, si è detto ottimista in vista della finale contro il Vitesse: "I playoff sono sempre una sorpresa. Noi abbiamo fatto bene durante tutta la stagione, stupendo a più riprese chi ci dava per retrocessi sin dall'inizio. Speriamo di poter sorprendere anche il Vitesse". L'andata della finale si giocherà giovedì 17 al Mandemakers Stadion di Waalwijk, mentre il ritorno si disputerà al Gelredome di Arnhem tre giorni dopo.



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