Euro 2012: Le voci dei protagonisti dopo l'eliminazione dell'Olanda dagli Europei


La delusione conseguente all'inattesa e prematura eliminazione della nazionale olandese, ovviamente, domina le pagine dei quotidiani sportivi di Amsterdam e dintorni. Negli ultimi giorni, sia i protagonisti dell'infruttuosa spedizione in Polonia ed Ucraina, sia le eminenze del mondo del calcio oranje, si sono espressi al riguardo, manifestando tutti un profondo scoramento e la speranza che qualcosa cambi prima dei Mondiali in Brasile, nel 2014.
Marteen Stekelenburg ha detto la sua sulla squadra: “E' dura stabilire quale sia stato il problema. Siamo gli stessi calciatori che erano in Sudafrica due anni fa, solo che lì abbiamo raggiunto la finale. Stavolta non ha funzionato nulla. Non riesco a spiegarmelo. Qualcosa, non so cosa, deve cambiare. Siamo rimasti imbattuti per mesi, poi qui è cambiato tutto. E' per questo che la cosa è ancora più dura da accettare!".
Concorda, in parte, il suo illustre predecessore. Edwin Van der Sar si è detto “Sotto shock". Il portiere, recordman in oranje, dà la sua personale spiegazione: "Si capiva che c'era qualcosa che non andava. Sono mancati alcuni giocatori, mentre altri si erano appena ripresi dagli infortuni.
Durante le partite qualcosa non è andato come doveva andare. Penso che Mark van Bommel abbia giocato le sue ultime gare con la nazionale. Ora ci sarà sicuramente qualche cambio nella squadra. E' una delusione, specie dopo quello che abbiamo fatto negli ultimi anni." A chi gli ha chiesto un giudizio su Stekelenburg, van der Saar ha risposto così: "Non ha giocato male, ma come per tutta la squadra, la sua prestazione non è soddisfacente."
Tra i più attesi, ma protagonista di un Europeo da dimenticare, c'era Arjen Robben: “E' stata la mia peggiore stagione. Le cose non sono andate bene nè col club nè con la nazionale. La finale di Champions con il Bayern mi ha lasciato l'amaro in bocca, ma qui, con la nazionale, è andata ancora peggio. Nemmeno il peggiore dei pessimisti poteva aspettarsi zero punti alla chiusura del girone. E' colpa di tutti ed è difficile dirlo, ma niente è andato bene. L'atmosfera era diversa, forse non c'era la giusta tensione! Perdere la prima gara, con la Danimarca, ci ha abbattuto moralmente e le cose sono precipitate.
Ron Vlaar, titolare inaspettato in due delle tre gare giocate, ha analizzato la debacle sotto il profilo psicologico: “A questa squadra serve un analisi di coscienza per capire cosa è andato male e per capire che non può succedere di nuovo. Ci sarà di lezione. Sono dispiaciuto perchè non è andata come noi e voi ci aspettavamo. E' dura, ma non possiamo fare nulla ora. Una cosa è chiara: la squadra ha tante qualità, ma non siamo riuscite a mostrarle.".
Oggetto delle critiche nel paese è soprattutto il commissario tecnico, Bert Van Marwijk: “E' una tremenda sconfitta per noi e ci brucia. Abbiamo iniziato bene le tre gare, ma non abbiamo mantenuto il ritmo e ci siamo fatti battere. Le linee non erano attaccate, abbiamo concesso troppo. Dopo la sconfitta con la Danimarca abbiamo perso sicurezza. Sapevo che sarebbe stata dura, ma non mi aspettavo niente del genere".
Cala pesante anche l'ascia di Johan Cruijff, che individua nel centrocampo il vero problema del gioco olandese: “La caduta della nazionale è dovuta al brutto gioco espresso. Troppi giocatori non hanno giocato bene, e parlo delle star. Se le cose non vanno bene a centrocampo, ne soffre l'intera squadra. Nigel de Jong, Mark van Bommel e Wesley Sneijder erano i titolari, ma hanno giocato come con i loro club, uno stile di gioco che non si confà alla nostra nazionale".

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