I talenti del calcio olandese: Lucas Andersen, il nuovo talento danese dell'Ajax

Lucas Andersen insieme a Marc Overmars
Lucas Qvistorff Andersen nasce ad Aalborg, in Danimarca, il 13 settembre del 1994. Calcisticamente parlando, cresce nel Aalborg Freja, squadra giovanile della sua città, prima di venire promosso, nel 2011, nel club professionistico dell'Aalborg. Nello stesso anno, a marzo, viene mandato in campo negli ultimi minuti della gara contro il Silkeborg, diventando, a soli 16 anni e 174 giorni, il secondo calciatore più giovane di sempre ad esordire nella Superligaen. Senza conoscerne l'età e senza guardargli il viso da ragazzino, Andersen potrebbe tranquillamente sembrare un calciatore bello e fatto: la sua prestanza fisica, infatti, oltre al carisma ed alle innegabili doti tecniche, gli consentono di annullare il gap fisico con i calciatori più esperti, facendo del ragazzo di Aalborg uno dei "pro" più giovani dell'Europa intera.
La sua apparizione è la prima delle successive 41 nel massimo campionato danese: il giovane trequartista, dopo l'esordio, torna a calcare il campo a più riprese, chiudendo la prima stagione da professionista con 11 presenze. Nel campionato successivo, il giovane Lucas acquista sempre più spazio: 22 presenze, 2 assist ed 1 goal, segnato a 17 anni, nella sconfitta esterna per 3-2 contro il Lyngby.
Lynge Jakobsen, direttore tecnico del club danese, rimane affascinato dal ragazzo, che viene subito messo in mostra come "il più interessante prodotto delle giovanili dai tempi di Jesper Gronkjaer".

Di lui (e delle sue doti) si accorgono subito tutti i talent scout delle squadre inglesi, tedesche ed olandesi, che a più riprese seguono il ragazzo dalle tribune della Nordjyske Arena, stadio del club biancorosso. Il trasferimento ad una big del calcio europeo non tarda ad arrivare, perchè nelle ultime ore del mercato è l'Ajax, società storicamente lungimirante ed attivissima in Danimarca, a fargli firmare un contratto, grazie al quale raggiungerà i connazionali Eriksen, Fischer e Boilesen, oltre agli ultimi arrivati Christian Poulsen e Lasse Schone.
"Seguivamo Lucas da quasi tre anni", ha detto John Steen Olsen, capo-scout dell'Ajax per quanto riguarda l'area scandinava. "Si tratta di un ragazzo tecnicamente molto dotato. Un vero e proprio talento, veloce e capace di giocare un buon calcio. Sono pronto a scommettere sulla sua futura esplosione all'Amsterdam ArenA", ha continuato Olsen, architetto dell'operazione di mercato grazie alla quale, per quasi 1,5 milioni di Euro, gli Ajacied hanno portato a casa uno dei maggiori prospetti della Superliga danese, sorpassando l'interesse di Liverpool e Borussia Dortmund.
Andersen, almeno all'inizio, si aggregherà allo Jong Ajax allenato da Gery Vink, giocando insieme ai vari Boccara, Ligeon e Bonevacia, tutti nell'orbita della prima squadra. Il ruolo che ricoprirà è quello di ala destra d'attacco, ma essendo estremamente versatile, non è stato raro vederlo giocare più avanti, come seconda punta, o più indietro, come esterno destro in un centrocampo a quattro. La buona capacità di giocare la palla con entrambi i piedi gli permette anche di scambiarsi con i compagni, spostandosi sull'out sinistro.
La sua attitudine, prettamente offensiva, lo rende perfetto per il 4-3-3 della scuola Ajax, modulo scelto da tutti gli allenatori biancorossi, dalle giovanili alla prima squadra. Rapidità e piedi buoni, ma non chiedetegli il goal: il diciassettenne Lucas, infatti, grazie al suo tocco di palla, è in grado di garantire un buon numero di assist, ma pecca decisamente di freddezza sotto porta. Non è un caso, allora, se in campionato abbia trovato la rete solo tre volte, segnandone altrettanti con la nazionale (per lui, l'intera trafila dall'Under 16 all'Under 19 è durata solo due anni) in un totale di 30 presenze.
Oltre alla scarsa prolificità, altro difetto, sul quale, però, si può lavorare di più, è la poca cattiveria agonistica: in Olanda, di sicuro, sotto l'attenta guida di Vink e del suo staff, se non anche con Frank de Boer in prima squadra, Andersen metterà su un pò di muscoli ed imparerà a disinibirsi al meglio in un calcio più competitivo. Sembra pensarlo anche Morten Olsen, commissario tecnico della nazionale maggiore, che ad inizio gennaio 2012 lo ha chiamato a far parte della Ligalandsholdet, una sorta di nazionale "B", composta dai migliori giocatori della Superligaen, per giocare la King's Cup, un torneo che si disputa a Bangkok, contro Thailandia, Korea del Sud e Norvegia, durante il quale Andersen raccoglie due presenze, diventando il più giovane convocato nella particolare selezione.

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