Focus sul Levante, prossimo avversario del Twente in Europa League



L’età media più alta della Liga Spagnola e il parco giocatori di minor valore in termini economici a parità del Valladolid. Il Levante, club periferico di Valencia, è la prossima avversaria del Twente nel Gruppo L di Europa League. Dopo aver pareggiato con Hannover ed Helsingborg, i ragazzi di McLaren sono costretti ad andare a prendersi tre punti sul proibitivo territorio spagnolo, affrontando così una squadra che definire indecifrabile è un eufemismo. Per capire da dove arriva e cosa rappresenta il Levante bisogna per forza partire dall’ultima stagione, che ha portato gli azulgrana a conquistare inaspettatamente l’Europa. Partita con l’etichetta di vittima sacrificale, a Valencia si sono rimboccati le maniche e armati di una truppa tecnicamente mediocre hanno lavorato sul gruppo tirando fuori dal cilindro una stagione che non ti aspetti. Merito soprattutto del tecnico Juan Ignacio Martinez, 48 anni, abilissimo stratega ma soprattutto motivatore pazzesco. Il sesto posto del 2011/2012 è un suo capolavoro, perché portare una piccola società come il Levante in Europa League e piazzarla dietro ai soliti mostri sacri del calcio spagnolo è un impresa da meritare una statua perenne in centro città.
Nonostante ciò, il momento attuale della squadra non è al massimo splendore: qualificatasi per la fase a gironi dopo lo spareggio strappato agli scozzesi del Motherwell (0-2 in Scozia e 1-0 in casa, entrambe vittorie), in campionato naviga a metà graduatoria nonostante la soddisfazione del derby strappato ai più celebri rivali del Valencia. In Europa League l’esordio è stato buono, con l’1-0 agli svedesi dell’Helsingborg firmato da Juanfran, ma alla prima trasferta il muro spagnolo si è sgretolato sotto i colpi dell’Hannover che si è imposto 2-1 ma avrebbe avuto la possibilità di dilagare con un po’ di precisione in più sotto porta. In ogni caso Levante – Twente è una sfida che si preannuncia equilibrata, sia per valore intrinseco delle squadre che per valori tecnici.

LA SQUADRA – “Anche i vecchietti fanno oh”, canterebbe un celebre artista italiano. E nella squadra di Martinez, di vecchietti prepotenti ce ne sono molti. Il 4-2-3-1 molto dinamico del 48enne spagnolo ha dalla sua la potenzialità del gruppo, perché se è vero che Martinez si affida spesso agli stessi, è anche vero che la rosa a disposizione – nella sua semplicità – dispone di parecchi potenziali titolari. In porta gioca l’uruguayano Gustavo Munùa, 34 anni, ex di Deportivo La Coruna e Nacional Montevideo con parecchie apparizioni nella Seleccion Celeste. La sua caparbietà ed il suo carisma gli hanno fatto rivivere una seconda giovinezza al Levante, che guida da dietro con esperienza. Nella linea a quattro difensiva si destreggiano con classe il capitano Sergio Ballestreros (37) e l’ex valenciano David Navarro (32), quest’ultimo celebre per le sue risse più che per i suoi interventi. Due pilastri, comunque, per una squadra che fa dell’esperienza uno dei suoi punti forti. Pedro Lopez (28), una vita passata al Valladolid e da due campionati al Levante è invece il laterale di destra “ologrammato” a sinistra da Juanfran. Juan Francisco Garcia, detto Juanfran (36), è una delle classiche promesse mancate: nato nel vivaio del Valencia, in passato si parlava di lui in ottica nazionale ma per vari motivi – soprattutto di natura fisica – col tempo si è perso seppur sia rimasto nel calcio che conta difendendo i colori del Celta Vigo, del Besiktas, dell’Ajax, del Saragozza, dell’AEK Atene arrivando al Levante nel 2009.
Davanti alla difesa agiscono due mediani dalle caratteristiche opposte. Il recupera palloni è l’ex Racing Santander e Gimnastic, Papakouli Diop (26), mentre il regista vero e proprio della squadra è il 24enne Iborra, forse l’unico uomo mercato per la società dopo la cessione quest’estate di Arouna Konè. Sulla trequarti troviamo un mix di quantità e qualità con Josè Barkero (33) che agisce al centro, incaricato di innescare le due frecce esterne: Juanlu (32) a destra, e Mohamed El Zhar (26) – ex bambino prodigio del Liverpool – a sinistra.

LA STELLA – Nel ruolo di centravanti si alternano le due vere stelle della squadra. Il titolare, almeno sulla carta, è il nigeriano Obafemi Martins (28). Esploso con la maglia dell’Inter, Martins ha girato diverse squadre (Newcastle e Birmingham in Inghilterra, Wolfsburg in Germania) prima di accettare i tanti soldi che a Kazan gli offrivano. Dopo essere stato accantonato, ha scelto Valencia. Così come ha fatto il greco Theofanis Gekas (32): la spagna è probabilmente la sua ultima esperienza di livello per una carriera ricca di gol e soddisfazioni.

a cura di Andrea Bracco - www.calciosudamericano.it

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