Viste da noi: Ajax - Vitesse


Torna la nostra rubrica Viste da noi. Nell'ottavo appuntamento dello spazio dedicato a chi ha avuto la fortuna di assistere ad una gara di Eredivisie, Eerstedivisie, coppa d'Olanda o qualche gara della Nazionale Oranje, il nostro amico Wouter Pennings ci racconta della sua esperienza all'Amsterdam Arena, in occasione della recente vittoria del Vitesse contro i padroni di casa...

Sabato sera, tra i fischi di delusione ed un freddo autunnale, un’Ajax lento e senza idee è stato battuto in campionato per la prima volta stagionale (0-2), mettendosi ancora di più in crisi.
Di fronte al proprio pubblico, contro un Vitesse bene organizzato e compatto, i Lancieri non hanno potuto tirare fuori tutte le lore capacità. Gli ospiti di Arnhem invece dimostravano di essere ormai una seria candidata al titolo, dominando per larghi tratti della partita. L’ex Theo Janssen usciva tra applausi.
Sono sempre diversi quei sabato rispetto alle domeniche calcistiche, in un Amsterdam ArenA meno pieno ma più sveglio; il calcio è visto come buon antipasto per la notte in città.
Qui, all’ArenA, i padroni di casa non perdono quasi mai, anzi vincono spesso per almeno tre gol. Però stavolta è diversa. L’Ajax si trova ovviamente in difficoltà riguardo alla classifica, mentre l’avversario ha veramente sete di sangue.
Se lo sente già intorno allo stadio, facendo un piccolo giro tra la gente. La certezza che normalmente è tipica per i tifosi dell'Ajax, stavolta quasi non esiste. Si avverte, invece, la paura per la squadra di Rutten, perché la classifica parla chiaro. Ma, con tutto il rispetto per il Vitesse e il loro salto di qualità, non è veramente l’atmosfera da big match. La maxi-bandiera di Bob Marley del secondo anello Sud diceva già tutto mentre i giocatori scendevano in campo.
Poi sul campo, protetto contro la forte pioggia dal tetto chiuso, dopo il fischio d’inizio c’era una squadra che teniva il possesso palla mentre l’altra era al comando. Forse sembra strano, ma l’Ajax non poteva creare niente ed invece il Vitesse sapeva esattamente cosa doveva fare: stare compatto e organizzato, con anche la punta Wilfried Bony non molto in profondità. Così, aspettando con pazienza, si permetteva anche di risparmiare energia e di vincere già la lotta mentale.
Una partita scacchistica, con qualche passaggio lungo troppo telefonato da parte dell’Ajax, che tranquillamente poteva tenersi la palla, ma che veniva respinto sempre quando voleva raggiungere la porta. L’Ajax correva, ma il Vitesse guidava. Chissà come sarebbe stato andato se Siem de Jong avesse realizzato quella palla gol dopo sei minuti, su cui è stato bravissimo Piet Velthuizen, portiere giallonero.
Come abbiamo già detto, la forza del Vitesse era la sua organizzazione: il capitano Guram Kashia giocava come sempre da generale d’esercito e anche il centrocampista Marco van Ginkel ha fatto una buona impressione. Le due marcature del forte attaccante ivoriano Wilfried Bony, tirando fuori la sua classe ancora una volta, permettevano al Vitesse di controllare ancora la partita. Su tutto il gioco dei gialloneri si vede chiaramente l'impronta di Fred Rutten.
E chi è la persona più abituata ad un gioco così? Naturalmante è Theo Janssen che, nella prima volta contro i suoi ex compagni, non era brillante ma dimostrava a volte la sua classe e personalità. Tranquillizzava il gioco quando era neccessario e meritava sicuramente lo standing ovation del pubblico di Amsterdam, mentre veniva sostituito poco prima della fine.
L’unico vero applauso, perché l’Ajax non poteva mai dare l’idea di poter tornare vivo. La squadra era sempre lenta, con poco movimento ed una mancanza d’idee e creatività. Così il Vitesse poteva più semplicemente controllare le zone pericolose. E c’erano anche gli errori di Christian Poulsen, che regalava un’occasionissima a Jonathan Reis, e di Stefano Denswil, che nel suo esordio in campionato lasciava liberissimo Bony a segnare il secondo goal, quasi subito dopo l’intervallo.
Anche nel momento del suo primo gol, la punta 23enne era completamente smarcata, libero di poter avanzare tranquillamente verso l’area e mettere la palla in rete con un rasoterra potente.
L’aggressività dei ragazzi di De Boer tornava solo nell’ultima mezz’ora, ma al di là di questo fatto la formazione di De Boer non ha funzionato. Giocando da punta Christian Eriksen era troppo spento, con due fasce quasi invisibile, sebbene Ryan Babel sulla sinistra dava molto di più rispetto alla sua collega della fascia opposta, Tobias Sana, che non riusciva mai di saltare il suo avversario Patrick van Aanholt.
Così il Vitesse sembra pronto a giocarsi almeno sul serio la Champions, a meno che non verrà ceduto Bony al mercato invernale. Questa squadra non è da sottovalutare ed i tifosi dell’Ajax lo sapevano già prima dell’inizio. L’Ajax adesso può solo sperare che può riuscire ancora a quello che ha fatto già in tre stagioni successive, due volte con successo. Però quelle volte c’era una squadra più esperta rispetto a quella oggi, con più determinazione e più qualità. Sarà sicuramente durissimo ripetersi.

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