Fischer e Sigthorsson festeggiano Eriksen, autore del goal del 1-2 |
La gara, finita a 2-3 per i campioni in carica, a dispetto del risultato e dei 3 punti ottenuti, non è stata un bell'esempio di buon gioco: passaggi sbagliati, errori di marcatura e papere hanno segnato fortemente questo big match.
Partita da all-in, per il PSV. Gli uomini di Dick
Advocaat, già protagonisti di diversi momenti bruttissimi nell’anno del
centenario, non potevano che vincere. Una classica partita che vale più dei tre punti in palio anche per i Lancieri di Amsterdam, che con una vittoria si involerebbero verso il titolo di campioni d'Olanda. Detto, fatto. L'esito parla chiaro.
Nei giorni che hanno preceduto la sfida, i media olandesi si sono concentrati molto sul duello tra Poulsen e Toivonen.
I due biondi centrocampisti scandinavi, tra gli uomini con più esperienza in campo, sanno entrambi quanto conti una vittoria. Come prevedibile, non sono mancate le provocazioni: già dopo venti secondi il danese e lo svedese si trovavano faccia a faccia e solo un quarto d’ora dopo gli animi sembravano essersi acquietati.
I due biondi centrocampisti scandinavi, tra gli uomini con più esperienza in campo, sanno entrambi quanto conti una vittoria. Come prevedibile, non sono mancate le provocazioni: già dopo venti secondi il danese e lo svedese si trovavano faccia a faccia e solo un quarto d’ora dopo gli animi sembravano essersi acquietati.
La partita la fa l'Ajax, che mette sotto forte pressione la squadra di
Eindhoven. Sul campo del Philips Stadion, tra la paura e la speranza del pubblico, i
giovani ragazzi di Frank de Boer sbagliano ben tre volte una ghiotta occasione da rete, non riuscendo a sbloccare il risultato. Ringrazia il PSV, forse troppo colpito dall'ansia di non poter sbagliare. I Boeren provano a sfruttare gli spazi concessi dall'Ajax, ma gli uomini di casa difettano nella fase creativa del gioco ed i contropiedi non vanno a buon fine.
Quella di ieri potrebbe essere stata l'ultima supersfida per Van Bommel. Il
campionissimo, oramai prossimo ai 36 anni (li compirà tra una settimana), sicuramente si aspettava
qualcosa di più da questo PSV. Dopo aver speso qualche decina di milioni nel calciomercato degli
ultimi anni, l’arrivo del limburghese, insieme all’espertissimo mister
Advocaat, doveva significare il colpo finale per assicurarsi lo Schaal dopo quattro anni di mancanza.
Avendo lasciato troppi spazi all’Ajax, in un paio di volte in maniera fatale, il centrocampista ex Milan, Bayern Monaco e Barcellona di sicuro non ricorderà questa gara come una delle sue migliori.
Avendo lasciato troppi spazi all’Ajax, in un paio di volte in maniera fatale, il centrocampista ex Milan, Bayern Monaco e Barcellona di sicuro non ricorderà questa gara come una delle sue migliori.
L'Ajax, dal canto suo, non ha giocato una buona gara. Dopo aver, ripetutamente, fallito l'occasione per sbloccare la gara, i ragazzi di de Boer si sono fatti raggiungere per ben due volte. L'allenatore nato ad Hoorn, quindi, ha tutte le ragioni per essersi infuriato. Dei tre goal segnati dai Godenzonen, soltanto quello di Eriksen non è stato provocato
da un errore della difesa avversaria.
Il risultato si sblocca alla mezz'ora, quando Eriksen, defilato sulla destra, sfugge a Willems e serve, al centro dell'area, il connazionale Fischer. Dopo il liscio del giovane danese, il pallone carambola sul piede di Van Bommel che, inavvertitamente, serve Sigthorsson, lestissimo a bucare Waterman.
Sul finire del primo tempo, lo stesso Eriksen la combina grossa, facendosi rubare da Strootman un pallone, apparentemente innocuo, a centrocampo e regalando, così, la perfetta occasione a Lens per pareggiare i conti.
Il talento ajacide ha, tuttavia, tempo e modo di rifarsi: con un secco dribbling ed un preciso destro sul primo palo, alla prima occasione utile, il ventunenne danese si prende la propria rivincita personale dopo l'erroraccio in occasione dell'1 a 1 di Lens, segnando a Waterman il goal che, con ogni probabilità, chiude il discorso sulla vittoria del campionato.
Il risultato si sblocca alla mezz'ora, quando Eriksen, defilato sulla destra, sfugge a Willems e serve, al centro dell'area, il connazionale Fischer. Dopo il liscio del giovane danese, il pallone carambola sul piede di Van Bommel che, inavvertitamente, serve Sigthorsson, lestissimo a bucare Waterman.
Sul finire del primo tempo, lo stesso Eriksen la combina grossa, facendosi rubare da Strootman un pallone, apparentemente innocuo, a centrocampo e regalando, così, la perfetta occasione a Lens per pareggiare i conti.
Il talento ajacide ha, tuttavia, tempo e modo di rifarsi: con un secco dribbling ed un preciso destro sul primo palo, alla prima occasione utile, il ventunenne danese si prende la propria rivincita personale dopo l'erroraccio in occasione dell'1 a 1 di Lens, segnando a Waterman il goal che, con ogni probabilità, chiude il discorso sulla vittoria del campionato.
Non è, domenica 14 aprile, il giorno del riscatto di Erik Pieters: il terzino
sinistro, sfortunatissimo negli ultimi due anni, a venti
minuti dalla fine prendeva il posto di Willems. Appena ritornato del suo ultimo
infortunio al braccio, auto-inflittosi dopo aver colpito con un pugno, un vetro di una porta degli spogliatoi, il difensore esterno aveva una bella occasione per salvare la propria stagione. Le cose, invece, andranno in maniera diversa, perchè risulta decisiva la sua indecisione, a pochi minuti dalla fine, nell'uno contro uno con il neo-entrato Boerrigter. Sul pallone in profondità di Eriksen per Boerrigter, Pieters è in netto vantaggio ma finisce col complicarsi la vita, permettendo all'ex giocatore dell'RKC di segnare la rete del definitivo 3 a 2. Forti responsabilità, nell'occasione del goal, anche per Waterman che, con una orribile e quantomeno avventata uscita, complicava ulteriormente la situazione.
Così, per la terza e ultima volta, i padroni di casa si
trovavano in svantaggio e rimanevano senza valore i due gol di Lens. Due gol
fortunati, però: il primo scaturito dall'errore di Eriksen, l'altro (in posizione irregolare) segnato dopo il rimbalzo dalla palla contro il palo, su punizione di Mertens.
Al 94', al momento del fischio finale, è grande la gioia della squadra ospite, che posa già una mano sul titolo. Con in programma partite non di prima categoria, sarà difficile da credere che andrà diversamente.
Dopo due gironi di ritorno perfetti (e anche quella del 2010, terminando a solo
un punto dal Twente, era davvero da applausi) si potrebbe dire che per il terzo anno consecutivo l'Ajax abbia giocato un girone di ritorno perfetto. Solo due passi falsi (contro il Vitesse, squadra straordinariamente adatta a partite del
genere). C’è qualcuno che dice che non sia strameritata questa vittoria del campionato?
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