Viste da noi: la gara per celebrare i 75 anni di Sjaak Swart

"Viste da noi", è la rubrica dedicata a chi ha avuto la fortuna di assistere ad una gara di Eredivisie, Eerstedivisie, coppa d'Olanda o qualche gara europea riguardante una squadra olandese.
Questa volta, in occasione dei 75 anni di Sjaak Swart, conosciuto anche come Mr. Ajax, Wouter Pennings ci racconta, da tifoso ed appassionato, le emozioni del match.


Per fortuna non piove. Sarebbe stato veramente l’unico aspetto negativo di questa serata storica. Gloriosa. Una serata targata Ajax. Ma le nuvole si tengono calme dopo una giornata bagnatissima. Sjaak Swart ovviamente compie 75 anni solo una volta e quindi, per una volta, si torna ancora all’Olympisch Stadion, il vecchio impianto dove l’Ajax si è fatto grande sul palcoscenico europeo. Con i tifosi della vecchia guardia ancora una volta "sotto l’orologio", nella curva che un tempo occupavano.

Sempre per fortuna, quasi tutti i protagonisti della gara sono riusciti a raggiungere l'Olanda. Quasi, perché il campo sarebbe stato troppo piccolo per tutti i grandi nomi della storia dell’Ajax. Grandi ex come Frank Rijkaard, Wim Jonk, Patrick Kluivert, Ronald de Boer (cui fratello Frank è in Austria in ritiro con la sua squadra, insieme al vice Bergkamp), Edwin van der Sar, Marc Overmars, ‘Sjakie’ Swart stesso. Senza dimenticare gli ultimi fuoriclassi cresciuti nel settore giovanili, Sneijder e Van der Vaart (tutti e due ‘figli calcistici’ del grande Mister Ajax) ed altri nomi di vera cultura biancorossa, come quelli dei fratelli Rob e Richard Witschge, Bryan Roy, Michel Kreek, John Bosman, i portieri Fred Grim e Stanley Menzo, o gli esotici Sundsay Oliseh, Yannis Anastasiou, Wamberto, Shota Arveladze. E cosa pensare del più grande di sempre, Johan Cruyff, in campo a 66 anni, giocando per quaranti minuti?
Sul rettangolo verde si presentano inoltre vecchi soldati degli anni cinquanta e sessanta come Henk Groot, Wim Anderiesen jr, Barry Hulshoff. Da notare anche Robbie de Wit, il talentuosissimo esterno sinistro che venne colpito da tre emorragie celebrali prima di dover smettere a soli 23 anni. Loro non giocano perché fuori forma.

Tutti sono qui per onorare Sjaak Swart, l’uomo con il record assoluto di presenze all’Ajax, di cui è anche membro onorario (e calciatori all’Ajax in generale non lo diventano). Il settantacinquenne Swart si mostra decisamente in palla, visto che gioca ancora tra le trenta e le quaranta partite all’anno a livello dilettantistico con gente di un’altra generazione. Non più da esterno destro, data l'età, ma da regista, ruolo che gli si addice benissimo, considerati i suoi passaggi precisi.

La partita si gioca in due tempi di quaranta minuti l'uno, con due squadre di ex giocatori, una nella nuova divisa biancorossa, l’altra in quella nera. L’allenatore della squadra di Swart e Cruyff è Ronald Koeman, mentre Guus Hiddink guida la squadra capitanata da Ronald de Boer.
Particolari sono anche gli arbitri. Sono in quattro, tutti per venti minuti. Dick Jol e Mario van der Ende sono gli ex internazionali degli anni ‘90’ e 2000, mentre Bep Thomas (’80) e l'82enne Frans Derks rappresentano gli altri tempi storici del calcio olandese.

Calcisticamante parlando, questa partita fa venire la nostalgia: Vedere Rijkaard con i capelli grigi, ma con lo stesso fisico robusto come quando era nel fiore degli anni. Vedere Van der Sar che – scusate Vermeer e Cillessen – oggi sarebbe ancora il miglior portiere dei lancieri. Vedere Kluivert, nella sua eleganza, sfiorare ben cinque volte il goal. Vedere Richard Witschge ancora felice di giocare e di meravigliare il pubblico con giocate inaspettate. Vedere Sneijder e Van der Vaart brillare nuovamente in quella magica maglia, risultando i migliori in campo, come già si immaginava. Ma la magia più grande è la classe di Cruyff. Non corre, ma nessuno sa posizionarsi meglio di lui. L’eterno numero 14 cerca sempre la combinazione giocando ogni pallone con l’esterno del destro. Non da buffone inutile, ma da maestro, ovviamente.

E il pubblico se la gode. Finisce 6-1 per gli uomini di Koeman e il calcio di scuola Ajax si è mostrato nel massimo splendore. Si vede che anche quelli anziani sanno ancora toccare il pallone. Tranne il ritmo alto e la condizione fisica, è rimasto tutto del passato: la velocità di Overmars, la grinta di Ronald de Boer, il tiro potente di Oliseh. Ed i fuochi di bengala in curva. Chi chiude gli occhi, per un attimo può immaginare di essere tornato indietro di più di vent'anni. Sente i suoni tipici amsterdammesi, con qualche parolaccia in più rispetto all’olandese quotidiano. Perché l’Ajax rimarrà sempre l’Ajax: il migliore non è abbastanza buono.

(L'intera gara è visibile qui: http://www.youtube.com/watch?v=XICpHUJw0NE)

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