L'Ajax non può nulla al Camp Nou. Contro il Barcellona i ragazzi di Frank de Boer perdono 4 a 0

Sconsolati, i giocatori dell'Ajax escono dal Camp Nou
Semplicemente troppo. Basterebbero queste due parole a raccontare la partita tra Barcellona ed Ajax di mercoledì sera, dove al Camp Nou i blaugrana si sono imposti sui Lancieri di Amsterdam con un perentorio 4 a 0. Troppo più forti, troppo incolmabile il gap tra le due squadre, simboli dei due tipi di calcio che, oramai, caratterizzano la massima competizione UEFA: uno, quello ajacide, dove i club annaspano e restano a galla solo grazie alle cessioni dei propri calciatori più talentuosi e l'altro, quello della squadra catalana, caratterizzato da stipendi milionari e debiti roboanti, con conseguente buona pace del fair-play finanziario.


"Cercheremo di giocare come sappiamo" aveva detto Frank de Boer alla vigilia, mostrandosi spavaldo ma consapevole della differente caratura tecnica delle due squadre. In realtà, però, l'allenatore tre volte consecutive campione d'Olanda snatura leggermente il proprio scacchiere tattico, lanciando Boilesen dal primo minuto nel tridente, al fine di cercare di limitare le sortite offensive di Dani Alves. A farne le spese è Viktor Fischer, che viene relegato in panchina nella notte magica per i giovani ajacidi. Per sua fortuna, l'età ed il talento sono dalla sua parte e serate del genere lo vedranno, in futuro, protagonista assoluto.
Nell'undici iniziale compare Siem de Jong, già sceso in campo in Eredivisie e pronto a diventare leader del centrocampo biancorosso, orfano di Eriksen. Completano il terzetto il nuovo arrivato Duarte ed il più esperto Poulsen, chiamato al consueto ruolo di filtro tra centrocampo e difesa.

La gara, nei primi 45', resta piacevole e, tutto sommato, aperta. Il Barcellona va al riposo con un solo goal di vantaggio, segnato dall'incredibile Leo Messi, intenzionato a proseguire il duello a distanza con Cristiano Ronaldo, autore di una tripletta nella gara giocata la sera prima. Vermeer non può nulla sulla trasformazione di un calcio di punizione dal limite della pulce argentina, prodigo di buone parole nei confronti degli avversari. "E' stato bello giocare contro un avversario che ci ha sfidato in puri termini di gioco del calcio", ha dichiarato il numero 10 blaugrana, che ha incensato i ragazzi di De Boer, specificando come l'Ajax sia "una buona squadra, che gioca un bel calcio e che ha provato a fare la partita". 

Nel secondo tempo, però, i padroni di casa dilagano, sfruttando il proprio strapotere tecnico. Passano solo dieci minuti dal ritorno in campo delle squadre dagli spogliatoi ed è già 2 a 0: Messi sfrutta l'assist di Busquets e trafigge ancora Vermeer. 
Nel giro di mezz'ora un goal di testa di Piqué ed una splendida conclusione del solito Messi, fissano il risultato sul definitivo 4 a 0, risultato che non cambia neanche al 77', quando Sigthorsson si fa parare da Valdes un calcio di rigore calciato con poca convinzione. 
L'estremo difensore del Barça si accoda ai compagni negli elogi all'Ajax, squadra che ha fatto scuola ed ha ispirato il "modello Barcellona" che oggi conosciamo: "L'Ajax ha giocato una buona partita, cercando di controllare il gioco e metterci sotto pressione. Non possiamo che far loro i complimenti". 

A dispetto del risultato impetoso, infatti, l'Ajax ha davvero giocato una partita discreta. Lo dicono gli avversari, lo dicono i dati (vedere tabella più in basso) e lo dice Frank de Boer, tutto sommato soddisfatto della partita nel complesso: "Nel primo tempo la squadra ha giocato bene, creando quasi quanto il Barcellona. Certo, le cose sarebbero potute andare meglio, specie se non avessimo perso il possesso in maniera ingenua, ma quando si giocano partite del genere non si può non essere sotto pressione". 

Goal: Barcellona 4 - Ajax 0 
Tiri totali: 16-9 
Tiri a porta: 7-7
Precisione passaggi: 88% - 86%
Contrasti vinti: 23-13
Falli: 11-14
Possesso palla: 56,6% - 43,4%

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