I talenti del calcio olandese: Alfred Finnbogason, il bomber islandese sotto l'egida di Van Basten

Alfred Finnbogason, attaccante islandese classe 1989
In terra di Frisia devono avere buon occhio per gli attaccanti. Dopo John Dahl Tomasson, Ruud van Nistelrooy, Georgios Samaras, Klaas Jan Huntelaar e Bas Dost, infatti, all'Abe Lenstra Stadion il nome che fa sognare i tifosi è quello di Alfred Finnbogason, centravanti islandese per cui Marco van Basten, allenatore dell'Heerenveen, stravede.
La fiducia dell'ex "cigno di Utrecht" per il ragazzo di Reykjavik è stata subito ripagata, perchè il ventiquattrenne ha iniziato a segnare e sembra non voler smettere più, attirando su di se gli occhi di talent scout e direttori sportivi di mezza Europa.

Cresciuto calcisticmente nel Fjolnir, club della sua città che non lascerà (se non per una pausa di due anni, durante i quali il piccolo Alfred si trasferisce in Scozia per seguire il padre, giocando con la Hutchinson Vale) fino al 2005, anno in cui approda al Breiðablik, esordisce in Urvasdeild, il massimo campionato islandese, a 19 anni, proprio con i biancoverdi della città di Kòpavogur, seconda per numero di abitanti solo alla capitale Reykjavik.

Il Breiðablik, il cui nome significa "ampio splendore", è una fucina di talenti destinati ad esplodere: Gylfi Sigurðsson (oggi al Tottenham), Jóhann Berg Guðmundsson (dell'AZ Alkmaar), Elfar Freyr Helgason e Guðmundur Kristjánsson sono tutti della stessa nidiata di Finnbogason, che tra i tanti splende particolarmente, diventando, alla prima stagione da titolare, il capocannoniere della squadra, segnando 13 goal in 18 partite ed aiutando il Breiðablik a vincere la Coppa d'Islanda, primo trofeo (seguiranno la vittoria del campionato nel 2010 e la Coppa di Lega islandese nel 2013) della sua breve storia.




Al termine della stagione, come prevedibile, gli inviti per i provini in società maggiori fioccano ma Alfred, dopo aver fatto visita ai norvegesi del Viking, agli inglesi del Blackpool ed ai belgi del Lokeren, decide di rimanere un altro anno in Islanda, dove diventerà capocannoniere dell'Urvasdeild, prima di firmare un contratto biennale proprio con il Lokeren.
Nel club delle Fiandre orientali, dopo un paio di mesi di ambientamento voluto dal mister, Peter Maes, debutta il 23 gennaio 2011, contro il Gent, subentrando dalla panchina. Tre settimane dopo, alla sua prima gara da titolare, trova il goal contro lo Charleroi. E' la prima di quattro segnature che l'allora ventiduenne Finnbogason trova nella Jupiler League belga.
Il poco spazio trovato con la maglia dei Tricolores lo costringe a spostarsi, in prestito, in Svezia, dove si trasferisce all'Helsingborgs col quale, nel giro di cinque mesi, segna 13 goal in poco meno di venti partite, mettendosi in luce anche nei preliminari di Champions League contro lo Slask Wroclaw.


Finnbogason ai tempi del Lokeren
Quell'attaccante tecnico ma letale in area di rigore piace a tanti, ma i più lesti ad approfittarne sono gli uomini-mercato dell'Heerenveen, che in un pomeriggio di metà agosto lo portano in Frisia staccando un assegno di 500mila Euro al Lokeren. 
Oggi, appena un anno dopo, il cartellino di Finnbogason vale più o meno 10 milioni di Euro.


La presentazione con la maglia dell'Heerenveen
Il debutto in Olanda è da predestinato: doppietta all'Ajax nel 2 a 2 nella prima di Eredivisie e quattro goal rifilati ai Kozakken Boys in Coppa d'Olanda. Se al termine della stagione, con 24 goal in 33 presenze, Alfred non è l'uomo sotto i riflettori, è solo per via di Wilfried Bony, che prima di passare allo Swansea, in Premier League, era diventato la stella del Vitesse e dell'intera Eredivisie.


Se possibile, l'inizio del campionato 2013/14 è ancora più incredibile: in sole 8 gare, Finnbogason ha già segnato 12 goal, per un totale di 34 in 40 presenze in Olanda, una cifra impressionante che rende necessario un paragone con i grandi attaccanti che hanno fatto la recente storia dell'Heerenveen e del campionato olandese.
Ruud van Nistelrooy, che all'Abe Lenstra Stadion ha passato un solo anno, segnò nell'arco della stagione 97/98 13 goal in 31 partite, prima di trasferirsi al PSV Eindhoven, dove esplose definitivamente, diventando il campione che tutti abbiamo ammirato.
Con 33 goal in 46 partite, Klaas Jan Huntelaar si sarebbe potuto avvicinare allo score di Finnbogason, ma il trasferimento all'Ajax a stagione in corso, quando aveva già trovato la rete 17 volte (in sole 15 partite), ha reso impossibile l'impresa.
Resta avanti, per ora, nella speciale classifica dei cannonieri dei Superfriezen, oltre al desaparecido Afonso Alves (48 goal in 48 partite, prima di trasferirsi al Middlesbrough e finire nel dimenticatoio all'Al Gharafa) ed all'idolo della Frisia Gerald Sibon (in rete 47 volte), anche Bas Dost, che grazie ad uno straordinario campionato, durante il quale segnò 32 goal in 25 partite, ha raccolto un totale di 45 reti in 58 partite, una in più dell'ex milanista Jon Dahl Tomasson, il quale giocò ben 87 gare con la casacca biancoblu dell'Heerenveen.

Numeri importanti, quindi, che andrebbero confermati anche con la nazionale islandese, attualmente in corsa per i Mondiali 2014. Con i Strákarnir okkar di Mister Lagerback, infatti, Finnbogason ha raccolto solo 4 goal in 16 presenze, risultando però un calciatore funzionale al gioco della squadra, così come accade con il suo Heerenveen.
Attaccante moderno, dotato di mezzi fisici rilevanti oltre che di buona tecnica, sa farsi valere anche come suggeritore, premiando gli inserimenti dei compagni. Con i frisoni di Van Basten si è già reso utile confezionando vari assist per i compagni, lesti nello sfruttare il suo gioco spalle alla porta. 

Decisivo anche nelle sue giornate più "grigie", ha attirato le attenzioni di decine di club europei. Magnus Magnusson, suo agente, ha rivelato alla stampa di aver ricevuto "offerte interessanti dall'Inghilterra, dalla Germania e dalla Russia". Come da copione, i nomi delle squadre non sono stati fatti, ma l'interesse sembra particolarmente serio e le possibilità che Finnbogason lasci l'Olanda già a gennaio sono altissime.
In estate, qualcosa in più di un timido sondaggio era stata fatta da Lazio e Napoli, che hanno poi rinunciato di fronte alle esose richieste della dirigenza dell'Heerenveen, decisa a monetizzare quanto più possibile dalla cessione del ventiquattrenne olandese. 
Ad oggi, le possibilità di vederle in Italia si sono ridotte marginalmente, trattandosi di un attaccante i cui connotati rispecchiano perfettamente le richieste delle squadre di Premier League e Bundesliga. 
Un peccato, anche perchè nel nostro paese Finnbogason ci era già passato da giovanissimo quando, a soli 16 anni, vi trascorse sei mesi prima di farsi vincere dalla nostalgia e tornare nella sua Islanda.

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