Le partite che hanno fatto la storia - 16 giugno 1976: la beffa degli Europei in cui l'Olanda fu sconfitta dall'arbitro Clive Thomas


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Ventidue anni dopo la semifinale dei Campionati Europei tenutisi in Yugoslavia nel 1976, l'arbitro gallese Clive Thomas, invitato a partecipare al programma televisivo olandese "Andere Tijden Sport" ha ammesso di avere avuto un ruolo cruciale nella mancata vittoria della nazionale olandese in quella partita e, quindi, probabilmente nella finale.

Il torneo continentale volgeva al termine e le quattro semifinaliste erano, oltre all'Olanda, la Cecoslovacchia, la Yugoslavia e la Germania campione del mondo in carica. Gli Oranje si trovarono a dover affrontare, con il favore dei pronostici, la nazionale Cecoslovacca in un campo in condizioni pessime, segnato dalla pioggia che cadeva ininterrottamente da tre giorni. Il 16 giugno, incredibilmente, lo stadio Maksimir di Zagabria, completamente allagato, si prestava più ad una sfida di pallanuoto che ad una semifinale degli Europei di calcio.
L'O­landa del "calcio totale", fatta di campioni dal talento indiscutibile, soffre la pesantezza del campo, più adatto al gioco rude della Cecoslovacchia. In quella che si rivela in una vera e propria battaglia, i mitteleuropei passano in vantaggio e si fanno recuperare nell'arco dei novanta minuti grazie allo stesso giocatore: Anton Ondrus.



Uscita dal Mon­diale tra gli applausi, la nazionale olandese non appare ben amalgamata, anche perchè Cruijff, Neeskens, Rep, come le altre stelle dei Tulipani hanno lasciato i loro club e sono andati a giocare all'estero, ricevendo forti critiche dai media olandesi.
La Cecoslovacchia, dal canto suo, dopo la sconfitta contro l'Inghliterra nella gara d'inaugurazione a Wembley per 3-0 (datata 30 ottobre 1974!!!) aveva da allora inanellato solo risultati positivi nel corso del girone di qualificazione, vinto con 15 goal fatti e solo 5 subiti.

L'agonismo ed i tanti calci premiano il gioco della nazionale del CT Vladislav Jezek, mirante soprattutto a fermare Johan Cruijff, con le buone ma soprattutto con le cattive. Il leggendario numero 14 della nazionale olandese viene raramente tutelato dall'arbitro Thomas, conosciuto con l'emblematico soprannome di "The Book" per la sua minuziosa applicazione del regolamento, così saranno i giocatori a cercare di farsi giustizia da se: Neeskens è il primo ad abbandonare anzitempo il campo per una brutta reazione che gli costa il cartellino rosso, stesso trattamento riservato a Pollak, autore del fallo. Verranno presto raggiunti dall'olandese Willem van Hanegem (nella foto a destra) che, rifiutatosi di riprendere il gioco dopo la rete del 2-1 della Cecoslovacchia, diventa protagonista di un diverbio con Thomas che gli vale l'espulsione.



L'autodistruzione dell'Olanda è compiuta: in nove contro dieci la squadra si sfilaccia ancor di più e finisce col subire ancora una rete di Vasely (autore di una doppietta) che la condanna alla finalina del terzo posto contro la Yugoslavia.
Tornati ai nostri giorni non possiamo che sottolineare come Clive Thomas, messo di fronte alle immagini di quella partita, si sia reso conto di aver totalmente influenzato l'andamento del match non sanzionando un orribile fallo su Cruijff e lasciando correre i cecoslovacchi che, nella stessa azione, segnarono il 2-1, goal/lasciapassare per la finale contro la Germania

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