L'AZ Alkmaar mette il brasiliano Jonathas in vendita

Storicamente, per un calciatore brasiliano, vivere nel nord Europa non è facile, specie quando ti trasferisci, a soli 17 anni ti trasferisci da Belo Horizonte ad Alkmaar, piccola città dell'Olanda settentrionale dove tutto il divertimento notturno si concentra nel Waagplein . La saudade, quella forma di nostalgia, di malinconia, che si prova per il proprio paese, per la propria casa e la propria famiglia, è più forte dei vincoli contrattuali e dei regolamenti imposti dai propri superiori. Il caso di Jonathas Cristian de Jesus Maurício, meglio conosciuto come Jonathas, non differisce da tanti altri. Il ragazzo, volato in Brasile per raggiungere la madre malata, è tornato in netto ritardo rispetto a quanto stabilito dai piani alti dell'AZ. La dirigenza dell'AZ Alkmaar, infuriata per il comportamento del ventunenne brasiliano, lo ha messo in vendita senza mezzi termini. Ad ascoltare Earnest Steward, dirigente del club di Alkmaar, la dura posizione assunta dal club nei confronti del giovane attaccante va spiegata con il totale disinteresse di Jonathas  nei confronti della sua squadra. Nonostante un tassativo ordine di ritornare entro il 18 novembre, il brasiliano si è reso irreperibile per lungo tempo, non rispondendo al telefono, alle mail ed alle lettere raccomandate inviategli. Solo l'utilizzo di una sorta di investigatore privato, José Fortes Rodriguez, ha portato a qualche risultato, anche se, persino in questo caso, le giustificazioni addotte da Jonathas sono sembrate insufficienti.
Il procuratore del giocatore, Mino Raiola (esperto nel curare gli interessi di giocatori "difficili" come Ibrahimovic o Balotelli), ha proposto a Toon Gerbrands, direttore generale del club, un prestito di sei mesi, magari ad una squadra brasiliana. La dirigenza del club olandese, però, ha categoricamente rifiutato la proposta, essendo intenzionata principalmente a fare cassa con una cessione del giocatore. "Abbiamo investito tempo e soldi in questo giocatore" hanno dichiarato Gerbrands e Steward a De Telegraaf, continuando "Non siamo intenzionati a cederlo in prestito. Mandarlo in Brasile sarebbe una sorta di premio per il suo comportamento, veramente poco professionale e maturo. Ora, siamo pronti a cederlo al miglior offerente".

CONVERSATION

Back
to top