Pari al 90' contro l'AZ. Il Twente resta in corsa.
a cura di Emanuele Andreozzi
a cura di Emanuele Andreozzi
Il Twente - consapevole che in caso di sconfitta può dire addio ad ogni speranza di vincere questa Eredivisie - si presenta all' AFAS Stadion in leggera emergenza. Mancano, infatti, per squalifica Janssen e Brama, ovvero 2/3 del centrocampo titolare. McClaren è dunque costretto a cambiare modulo, passando dal classico 4-3-3 al 4-2-3-1, schierando titolare Verhoek e spostando Chadli trquartista. A centrocampo, invece, è Röseler ad affiancare Fer davanti alla difesa.
Pochi problemi per Verbeek, che non stupisce nessuno scegliendo Altidore nel ballottaggio con Benschop. L'unico assente tra le fila dell'AZ è lo squalificato Holman.
Pochi problemi per Verbeek, che non stupisce nessuno scegliendo Altidore nel ballottaggio con Benschop. L'unico assente tra le fila dell'AZ è lo squalificato Holman.
I padroni di casa si portano subito in vantaggio: al 3’ su calcio d’angolo,
stacco imperioso di Altidore che non da scampo a Boschker. Qualche protesta da parte dei giocatori del Twente, che reclamano un fallo dell’ americano su Bengtsson, ma l'arbitro Vink risulta irremovibile nella sua decisione.
Ottenuto il vantaggio l’AZ mantiene l’iniziativa giocando palla a terra, mentre gli uomini di McClaren si affidano esclusivamente a lanci lunghi. La tenacia dei Tukkers, però, paga, così che alla mezzora arriva, un po’ a sorpresa, il pareggio: un lunghissimo lancio dalle retrovie di Bengtsson favorisce Chadli, che di testa prolunga per Luuk de Jong, il quale controlla la palla in maniera perfetta ed, al volo, con un tiro ad incrociare, la piazza dove Esteban non può arrivare. Il gol scuote il Twente, che per i restanti minuti del primo tempo si fa vedere con maggiore frequenza nella metà campo avversaria.
Nella ripresa il copione è sempre lo stesso: l’AZ prova a giocare palla a terra ma non trova sbocchi, mentre il Twente continua ad affidarsi ai lanci lunghi, finendo, a lungo andare, per vedersi chiusi tutti gli sbocchi dall’AZ. Verbeek, abilmente, dispone la squadra in maniera tale da tagliare tutti i rifornimenti offensivi al club di Enschede, che chiude la partita rintanata nella propria metà campo. stacco imperioso di Altidore che non da scampo a Boschker. Qualche protesta da parte dei giocatori del Twente, che reclamano un fallo dell’ americano su Bengtsson, ma l'arbitro Vink risulta irremovibile nella sua decisione.
Ottenuto il vantaggio l’AZ mantiene l’iniziativa giocando palla a terra, mentre gli uomini di McClaren si affidano esclusivamente a lanci lunghi. La tenacia dei Tukkers, però, paga, così che alla mezzora arriva, un po’ a sorpresa, il pareggio: un lunghissimo lancio dalle retrovie di Bengtsson favorisce Chadli, che di testa prolunga per Luuk de Jong, il quale controlla la palla in maniera perfetta ed, al volo, con un tiro ad incrociare, la piazza dove Esteban non può arrivare. Il gol scuote il Twente, che per i restanti minuti del primo tempo si fa vedere con maggiore frequenza nella metà campo avversaria.
A venti minuti dal termine l'AZ torna in vantaggio nuovamente con Altidore, bravo a duettare magistralmente con Maher, eludere l’intervento di Douglas e insacca nell’angolino basso, lasciando per la seconda volta di sasso Boschker.
Con la tenacia e la forza della disperazione, però, il Twente si getta disperatamente in avanti e trova l’insperato pareggio al 90’: de Jong devia di testa un cross di Rosales, ma Esteban ci arriva in tuffo, sulla palla si getta Chadli che la rimette in mezzo, dove Bajrami prontamente insacca di testa firmando il definitivo 2-2. Con le unghie, quindi, il Twente si mantiene aggrappato con le unghie alla speranza di poter portare a casa il titolo finale. Passi falsi di Ajax ed AZ permettendo.
Due goal in due minuti condannano il PSV Eindhoven. Continua la straordinaria stagione dell'RKC Waalwijk.
a cura di Chris Holter
Perde punti ed uomini il PSV, che giovedì, al Mandemakers Stadion di Waalwijk, è stato sconfitto per 2 a 1 dai padroni di casa dell'RKC ed ha visto Kevin Strootman ed Erik Pieters, due pedine fondamentali nello scacchiere di Cocu, uscire per degli infortuni piuttosto seri.
Confermato Hutchison sulla destra, la novità in casa PSV è l'assenza di Matavz, lasciato in panchina dopo le recenti prestazioni opache, oltre all'inserimento di Derijck al centro della difesa, al posto di Bouma, rimasto a casa perchè non al meglio.
Il pareggio tra AZ e Twente, nella gara giocata precedentemente, garantisce al PSV una buona occasione per accorciare le distanze.
I ragazzi allenati da Philip Cocu, però, devono spezzare un tabù che li vede mai vincenti in trasferta da dopo la sosta invernale. La tendenza negativa nelle gare lontane dal Philips Stadion, come vedremo, è destinata a continuare.
Il tema della partita è subito chiaro: il PSV mantiene il pallino del gioco per tutta la prima frazione, mentre i padroni di casa, protagonisti sino ad oggi di un campionato al di là delle più rosee aspettative, si limitano a giocare in contropiede.
Il vero high-light della prima frazione di gioco è l'uscita, per infortunio, di Kevin Strootman: il centrocampista, obiettivo di mercato di tutte le big in Europa, è stato sostituito da Engelaar per via di un infortunio al ginocchio. Trasportato in ospedale per degli approfondimenti, non è ancora chiaro per quanto tempo il centrocampista ex Utrecht e Sparta Rotterdam rimarrà lontano dai campi di gioco.
Con il secondo tempo iniziato così come era finito il primo, ovvero con il PSV Eindhoven in avanti ma senza impensierire Zoet (portiere di proprietà del PSV), nessuno si sarebbe aspettato la piega che la partita ha preso a cavallo tra il 55' ed il 58', quando prima Sander Duits e poi Mitchell Schet battono repentinamente Tyton, gettando il PSV in un alea di sconforto troppo intensa da poterne uscire fuori. L'RKC, va detto, ha pescato due jolly consecutivi, perchè per quasi un ora di gioco è rimasta rintanata nella propria metà campo, spingendosi in avanti solo per provare a colpire in contropiede.
Per il PSV, che poco il tremendo uno-due dei padroni di casa, perde anche Pieters, che rischia una ricaduta del precedente infortunio dopo la frattura del metatarso del piede destro, subita mesi fa. Cocu, nel tentativo di ribaltare il risultato, inserisce Matavz per Wijnaldum e Vennegoor of Hesselink al posto dell'infortunato Pieters. Sarà proprio il trentatreenne attaccante ex Celtic a segnare il goal che accorcia le distanze a pochi minuti dalla fine.
Il risultato, però, non è destinato a cambiare. Rammarico, quindi, per il PSV Eindhoven che, avesse vinto, si sarebbe potuto assestare al terzo posto, a -4 dall'Ajax. Il distacco dai lancieri, attuali leader dell'Eredivisie, è ora di 7 punti. Un gap che riscia di aumentare domani, dopo la gara con l'AZ Alkmaar, seconda in classifica
Pari senza goal al Parkstad Limburg Stadion. Il Feyenoord viene fermato dal Roda.
a cura di Chris Holter
Koeman conferma lo stesso undici visto contro il NAC nell'ultimo turno di campionato. Stesse scelte, rispetto alla gara precedente, anche nella squadra di casa, in cui è forte la componente belga: van Veldhoven, belga anch'egli, conferma cinque dei sei suoi connazionali visti già in campo contro il Twente. Curioso il fatto che, in campo, tra le fila del Roda l'unico olandese sia Ruud Vormer, già acquistato dal Feyenoord per l'anno prossimo. Non mancano di sottolinearlo i tifosi del Feyenoord giunti al Parkstad Limburg Stadion, che con canti e striscioni ricordano che "Ruudje is een Feyenoorder'.
Parte forte il Roda, che si spinge in avanti per mettere alla prova la difesa ospite. Il Feyenoord, dal canto suo, cerca di approfittare dello sbilanciamento in avanti dei padroni di casa, sfruttando come può la velocità di Cissè, il più pericoloso dei suoi in avvio.
Nonostante il contratto già firmato con il Feyenoord per la prossima stagione, Vormer non ha remore a cercare il goal contro i suoi prossimi compagni di squadra. Dopo una conclusione mal calibrata in apertura, il numero 6 del Roda sfiora il goal del vantaggio al 22', quando di testa spara alto di un soffio su cross dalla destra di Monteyne. I break offensivi del centrocampista del Roda mettono in crisi la retroguardia del Feyenoord, tanto attenta su Malki, reso inoffensivo, quanto svagata ed impreparata nelle azioni d'attacco del ventitreenne centrocampista nato ad Hoorn, sullo IJsselmeer.
Il Feyenoord chiude la prima frazione di gioco in avanti, esaltando i riflessi del portiere polacco del Roda, Pawel Kieszek, bravo su Guidetti e fortunato sulla ribattuta di Bakkal, che conclude fuori di un soffio.
Nel secondo tempo il Roda continua a cercare il vantaggio per coltivare il suo sogno europeo. Ruud Vormer continua il suo personale duello con Mulder, guadagnandosi gli applausi di entrambe le tifoserie per l'impegno messo in campo, dimostrandosi serio professionista attaccato alla maglia della squadra con la quale è cresciuto.
Koeman non riesce a svegliare la propria squadra dal torpore. L'inserimento di Guyon Fernandez, rientrato in campo dopo la squalifica, al posto di uno spento Schaken non regala gli effetti desiderati. Schierato sulla destra, l'esterno cresciuto tra le fila dell'Excelsior viene fortemente limitato da Hempte che, memore della disastrosa prestazione nella partita d'andata, si dimostra molto più attento.
Il punto che, al novantesimo, le due squadre si dividono non fa contento nessuno. Per il Feyenoord, infatti, si tratta di un occasione persa per mantenere il contatto con le prime in classifica, mentre il Roda, in corsa per il nono posto, si vede scavalcare da NEC ed RKC, entrambi vittoriose, rispettivamente contro Excelsior e PSV Eindhoven.
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