Le partite che hanno fatto la storia - 28 novembre 1995: l'ultima volta che l'Ajax è salita sul tetto del mondo


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Sono trascorsi 18 anni dall'ultima volta che l'Ajax ha vinto un trofeo internazionale, eccezion fatta per la Supercoppa Europea, giocatasi a febbraio dello scorso anno per motivi organizzativi.
Era il 28 novembre 1995 quando i biancorossi allenati da Louis van Gaal sconfissero ai calci di rigore il Gremio di Felipe Scolari. 
L'Ajax arrivava alla sfida di Tokyo come vincitrice della precedente edizione della Coppa dei Campioni ai danni del Milan. In pieno cammino verso la finale di Roma (persa, poi, contro la Juventus), vantando l'impressionante score di imbattibilita' europea di 16 partite, non ultima l'impressionante 2 a 0 rifilato al Real Madrid al Santiago Bernabeu, la truppa di Amsterdam è si presenta allo Stadio Olimpico in formazione tipo: davanti a Van der Sar giocano Frank de Boer ed il capitano, Danny Blind, affiancati sulle fasce da Winston Bogarde e Michael Reiziger. In mediana Davids e Ronald de Boer lavorano alle spalle del finlandese Jari Litmanen, vero e proprio incursore dietro al tridente composto da Patrick Kluivert, Finidi George e Marc Overmars. 
Il Gremio, vincitore della Copa Libertadores, vive i giorni che precedono la partita circondato dalle critiche: il gioco dei Tricolor è duro ed intimidatorio, ma Scolari, determinato a bissare il successo del 1983, quando il club di Porto Alegre si impose sulla Roma, non intende cambiare nè modulo nè atteggiamento dei propri uomini in campo.

Consci del trend negativo attraversato dalle squadre europee, sempre sconfitte nelle ultime tre edizioni del trofeo, i ragazzi di Van Gaal partono guardinghi, più preoccupati di non farsi male che di giocare. Il Gremio, dal canto suo, gioca una prima frazione molto accorta, provando a pungere l'Ajax in contropiede, sfruttando la velocità di Nunes ed il gioco di sponda di un allora poco più che ventenne Mario Jardel. Ne risulta un primo tempo avaro di emozioni che lascia scontenti i quasi cinquantamila spettatori accorsi allo stadio per assistere alla sfida tra le squadre più forti d'Europa e Sud America.

I brasiliani, dipinti come "cattivi" dalla stampa calcistica, non fanno nulla per smentire la loro fama. Poco dopo l'inizio del secondo tempo, infatti, il paraguaiano Catalino Rivarola si fa cacciare per un bruttissimo tackle su Kluivert, che rimane dolorante a terra mentre l'azione prosegue. Il pallone arriva a Litmanen, lesto a farsi trovare libero al limite dell'area, ma il tiro del finlandese è debole e centrale, così che per Danrlei è un gioco da ragazzi bloccarlo. 
Man mano che il tempo passa, la partita si fa più divertente. Prima è Jardel a far sussultare il pubblico, calciando fuori di un soffio un pallone arrivatogli sugli sviluppi di una punizione dal limite. Pochi minuti dopo, Kluivert ci prova con un tiro da fuori area al termine di una azione articolata, in puro stile-Ajax. Lo stesso centravanti, che pochi mesi prima aveva regalato ai Lancieri di Amsterdam la vittoria in Coppa dei Campioni, si rende ancora pericolosissimo con un colpo di testa che impatta contro la traversa. 
L'Ajax cresce ed impone il proprio gioco, ma rischia terribilmente sui contropiedi del Gremio, ancora vicinissimo al vantaggio con Jardel.
Pur dotate di reparti offensivi molto forti e quotati, le due squadre chiudono i 90 minuti a reti inviolate: Van Gaal, che già aveva sostituito l'acciaccato Overmars con Kanu, decide di richiamare in panchina anche Litmanen, inserendo al suo posto Martijn Reuser. 
In tutta risposta, Scolari inserisce Gélson, un altro picchiatore, in luogo di Carlos Miguel, continuando sulla linea del gioco fatto di tanti calci e poco calcio.
Nonostante la superiorità numerica, si arriva alla fine dei supplementari ancora sullo 0 a 0. E' la seconda volta che l'Ajax non riesce a segnare un goal al termine dei minuti regolamentari: la prima volta, durante una gara di Coppa dei Campioni, si era avuta a novembre, contro gli svizzeri del Grasshoppers.

Dal dischetto, però, la squadra di Van Gaal ha la meglio. Risultano decisivi gli errori di Dinho, il cui tiro viene parato da Van der Sar, e del paraguaiano Arce che coglie la traversa. Ininfluente il rigore sbagliato da Kluivert, che pure era stato tra i migliori in campo. Il premio di MVP, però, viene assegnato a Danny Blind, il cui carisma di capitano si denota anche quando, dagli undici metri, trasforma il rigore della vittoria della Coppa Intercontinentale, la seconda per l'Ajax.



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