Boetius e Immers guidano il Feyenoord alla vittoria contro l'Heerenveen


Appaiate - o quasi - nel gruppone che insegue Vitesse, Ajax e Twente, Heerenveen e Feyenoord arrivano alla gara da disputarsi all'Abe Lenstra Stadion in un buono stato di forma.
I padroni di casa, in cerca dei tre punti contro la squadra di Koeman, così come avvenuto l'anno scorso, sono imbattuti da un mese. Curiosamente, è passato un mese anche dall'ultima rete di Alfred Finnbogason, principe dei marcatori in Eredivisie, che infortunio a parte, non va in rete dal giorno della tripletta contro l'RKC Waalwijk.
Heerenveen - Feyenoord significa anche Finnbogason contro Pellè.  Il ventottenne di San Cesario di Lecce, autore di 12 goal fino ad ora, insegue il collega islandese, a quota 14, nella classifica marcatori.
Senza De Vrij, Koeman è costretto a spostare Sven van Beek al centro della difesa, al fianco di Mathijsen. Assente nell'undici titolare, dall'altro lato, il gioiellino Ziyech, che siede in panchina.

La partenza degli ospiti è da urlo, visto che in un quarto d'ora il risultato passa addirittura da 0-0 a 0-2. Dopo soli otto minuti Boetius trova la rete che sblocca il match, facendosi trovare pronto quando Nordfeldt respinge la conclusione di Pellè (imbeccato dallo stesso Boetius) e battendo il portiere svedese con un elegante scavetto. L'Heerenveen non ha nemmeno il tempo di reagire, che Immers trova il raddoppio con una rasoiata dall'interno dell'area di rigore, al termine di un azione sviluppatasi sulla destra. Il centrocampista offensivo ex ADO è bravo ad anticipare tutti, ma l'azione nasce da un intervento al limite del regolare di Schaken su De Roon, che resta a terra mentre il Feyenoord continua a giocare, trovando la rete del 2 a 0.
L'intensità e la precisione con cui i ragazzi di Koeman giocano per la prima mezz'ora fanno pensare ad un match giocato tra le mura amiche. Quella del primo tempo all'Abe Lenstra è una delle migliori prestazioni dei Rotterdammers negli ultimi anni e se dopo la mezz'ora il vantaggio non è ancora più cospicuo la colpa è solo dell'imprecisione di Clasie e Vilhena.
L'Heerenveen riesce a svegliarsi dal torpore solo alla lunga. L'unico a cercare lo spunto offensivo, tra i frisoni, è Basacikoglu: l'ala sinistra fa ammonire due avversari ed è sempre pronto ad ispirare le azioni offensive della propria squadra. Nonostante il buon potenziale offensivo dei padroni di casa, la rete che accorcia le distanze arriva dalla retroguardia e porta la firma di Kenny Otigba, che conclude di testa un azione da lui stesso gagliardamente iniziata. Un vero e proprio powerplay hockeyistico, quello del difensore nigeriano naturalizzato ungherese, che va a piazzarsi al centro dell'area dopo aver percorso quasi metà campo palla al piede, beffando di testa (con la decisiva deviazione di Van Beek) il povero Mulder.

Appena tornati in campo, dopo l'intervallo, i padroni di casa hanno l'occasione per pareggiare, ma Finnbogason vede la propria conclusione diretta all'angolino deviata con la punta del piede da Mulder, decisivo nel mantenere il vantaggio del Feyenoord.
Graziano Pellè, nel frattempo, resta quasi ai margini del gioco: l'attaccante italiano, che pure ispira Boetius, regalandogli un gran pallone sul quale Nordfeldt si supera ben due volte, appare un pò lento e soffre le speciali attenzioni dedicategli dalla retroguardia dei superfriezen, sempre pronta a raddoppiare, se non triplicare, sull'attaccante salentino.
Nel finale l'Heerenveen, decisamente sbilanciato in avanti, regala vari grattacapi all'undici di Koeman ma paga l'imprecisione di Finnbogason, decisamente poco ispirato. Neanche l'ingresso, forse tardivo, di Ziyech riesce ad accendere la luce tra i padroni di casa, che devono lasciare il passo al Feyenoord, ora quarto in classifica, a 6 punti dalla capolista Vitesse.

Al termine della gara Ronald Koeman si è detto, ovviamente, soddisfatto a metà, perchè "Se nel primo tempo abbiamo messo pressione agli avversari, portandoci sul 2 a 0, nel secondo tempo abbiamo sofferto troppo, rischiando addirittura il pareggio". 
Nelle parole dell'allenatore del Feyenoord, quindi, si leggono chiaramente i limiti di una squadra, quella di Rotterdam, che per puntare in alto ha ancora bisogno di maggiore maturità nella gestione del risultato, per evitare pericolose rimonte come quella che all'Heerenveen, in questo caso, è riuscita solo a metà.

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