Male la prima Olanda di Hiddink. A Bari, contro l'Italia, l'Olanda perde 2 a 0


Con tutte le attenuanti del caso, visto che si trattava di una partita amichevole che, peraltro, precede una gara ufficiale valida per la qualificazione agli Europei e che si è giocata nel bel mezzo dei campionati appena iniziati, l'Olanda di Guus Hiddink non può che lasciare qualche perplessità.
Si, perchè l'Olanda vista ieri sera al San Nicola di Bari, contro l'Italia di Antonio Conte, anche lui al primo vero impegno e con un gruppo nuovo, è stata troppo brutta per essere vera.

Cambia il modulo (ritorno al "classico" 4-3-3) ma non cambiano tanto gli interpreti rispetto al mondiale brasiliano: tra i nuovi convocati solo le novità Pieters, Klaassen, Zoet, Narsingh, van Dijk ed Afellay, tornato nel gruppo oranje dopo due anni di assenza, mentre restano a casa Vorm, de Guzman e Kongolo, oltre a Robben, van der Vaart, Clasie e Vlaar (infortunati), ed Huntelaar (influenzato).
Il nuovo schieramento tattico impone la scelta di Daley Blind come terzino sinistro, a completare la linea difensiva con De Vrij e Martins Indi come centrali e Janmaat come esterno a destra.
Le scelte di Hiddink, però, dovranno essere riviste quasi subito, in quanto il fallo di Martins Indi su Zaza gli vale un cartellino rosso ed un rigore e l'Olanda, già sotto di un goal dopo pochi minuti, dovrà cambiare Lens con Veltman, rinunciando a giocare gran parte della partita, considerato il risultato già proibitivo, il valore della partita ed il prossimo impegno con la Repubblica Ceka.

La tradizione, nelle gare contro gli azzurri, non era certo dalla parte dell'Olanda. Su 19 gare giocate, infatti, la nazionale oranje ne ha perse ben 9, vincendone solo 3. Il problema emerso ieri sera, però, è la pericolosa inversione di tendenza che lascia presagire un ritorno all'era di Van Marwijk. Inconcepibili, infatti, alcune scelte dell'attuale c.t. Hiddink, che preferisce Lens e Kuyt ai sicuramente più in forma, oltre che più giovani, Narsingh e (soprattutto) Depay, regalando agli spettatori quelli che, di fatto, possono essere annoverati come i peggiori 45' dell'Olanda degli ultimi anni.
L'unica chiave di lettura possibile (e si spera che sia quella giusta) potrebbe essere quella relativa a scelte "di comodo", nell'attesa di impegni più seri, con dei punti in palio, mentre Conte, all'esordio sulla panchina dell'Italia, ha avuto molto di più da dimostrare.
Tra pochi giorni, al termine della sfida contro la Repubblica Ceka, ne sapremo di più.


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