Guida all'Eredivisie 2017/18 - Ajax


ASSALTO ARMATO ALL'EREDIVISIE

Squadra in crescita, a conferma di quanto visto lo scorso anno o compagine, costretta dalle tante cessioni, destinata a ripartire da zero? La stagione a venire sarà per l'Ajax, di certo, interlocutoria, pur mantenendo come obiettivi la vittoria del titolo di campione d'Olanda, che oramai manca ad Amsterdam da troppo tempo. La partenza, in qualche modo annunciata, del capitano Davy Klaassen, insieme agli addii di Jairo Riedewald, che raggiunge il suo mentore Frank de Boer al Crystal Palace, e Bertrand Traoré e Kenny Tete, entrambi passati al Lione, sarà colmata con alcune oculate operazioni di mercato, come confermato dal direttore sportivo Marc Overmars.


Kasper Dolberg, uno dei migliori talenti dell'Ajax.
Alle operazioni in entrata verranno affiancate, come ogni anno, la promozione in prima squadra di alcuni giovani prodotti del florido vivaio ajacide. Per ora l'unico acquisto di spessore è stato quello di Klaas Jan Huntelaar: il centravanti torna ad Amsterdam dopo aver annunciato, in tempi non sospetti, l'addio allo Schalke 04, accettando di tagliarsi lo stipendio, adeguandolo al tetto salariale imposto dalla dirigenza dell'Ajax. Un ritorno, quello di Huntelaar, che toglierà il peso e la responsabilità di tutto il reparto offensivo dalle (già larghe, si intenda!) spalle del giovane Kasper Dolberg e che segue la strada tracciata da Dirk Kuyt, che ha coronato il suo sogno da calciatore lo scorso maggio, vincendo il campionato con il Feyenoord.

Senza Klaassen, chiamato ad affermarsi in Premier League con l'Everton di Ronald Koeman, a centrocampo si libererà una casella per Donny van de Beek, chiamato a confermare quanto di buono visto con le selezioni giovanili e negli spezzoni di gara riservatigli nelle ultime stagioni. In difesa, sorprende la conferma di Mitchell Dijks: il terzino sinistro, dopo la transitoria stagione al Norwich, dovrebbe essere riconfermato, considerata l'incerta permanenza di Viergever, la non totale adeguatezza al ruolo di Sinkgraven e l'assenza di una reale alternativa sul mercato. Sull'out opposto, probabile il frequente impiego del giovane Deyovaiso Zeefuik.


Il dramma di Nouri, che ha commosso tutto il mondo del calcio.
Qualche perplessità nasce da quella che sarà la guida tecnica del club ajacide. L'addio dopo una sola, ottima, stagione da parte di Peter Bosz è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Il tecnico, che aveva restituito entusiasmo al pubblico dell'ArenA e bel gioco alla squadra che veste la maglia bianca con banda verticale rossa, spinto da alcuni dissidi interni, ha deciso di accettare la milionaria offerta del Borussia Dortmund. Sulla panchina dell'Ajax, quindi, siederà Marcel Keizer, ex allenatore dello spettacolare Jong Ajax nella scorsa Jupiler League. Il quarantottenne di Badhoevedorp, c'è da scommetterci, punterà forte su alcuni dei giovani calciatori che già ben conosce. Tra questi, purtroppo, non ci sarà Abdelhak "Appie" Nouri, protagonista di un drammatico incidente durante un'amichevole tra Ajax e Werder Brema in Austria: colpito da un'aritmia cardiaca, il talentuoso centrocampista ha riportato danni cerebrali permanenti, facendo commuovere il mondo del calcio, olandese e non.


L'ALLENATORE: 
MARCEL KEIZER 
48 anni






LA FORMAZIONE

Imprescindibile il modulo (4-3-3), c'è da capire chi saranno gli interpreti scelti da Keizer e come opererà, da qui alla chiusura della finestra di calciomercato, la dirigenza. Pilastri della squadra saranno, comunque, Andrè Onana tra i pali, il granitico difensore centrale Davinson Sanchéz, Hakim Ziyech a centrocampo e Kasper Dolberg in attacco, con la chioccia Huntelaar pronto a subentrare. Maggiori responsabilità dovrà assumersi Van de Beek, che con grandi probabilità andrà ad occupare lo spazio lasciato vuoto dalla partenza di Klaassen, con un inevitabile cambio nello stile di gioco dell'Ajax, che dipenderà maggiormente dalle giocate e dalle intuizioni di Ziyech.

OBIETTIVO: Titolo

LO STADIO: AMSTERDAM ARENA


Stadio gioiello, situato nella zona meridionale della città, l’Amsterdam ArenA fu inaugurata il 14 agosto 1996 con una bellissima cerimonia di apertura alla presenza della Regina Beatrice. Classificato con 4 stelle dalla UEFA, può ospitare fino a 53.748 spettatori (è il più grande del Paese) e ha visto giocare alcune gare della fase finale dell’Europeo del 2000 (tra cui la famosa semifinale in cui l’Italia battè ai rigori l’Olanda), mentre nel 1998 ospitò la finale di Champions League persa dalla Juventus contro il Real Madrid e nel 2013 la finale di Europa League vinta dal Chelsea sul Benfica. Primo stadio in Europa dotato del futuristico tetto retrattile, che impiega 18 minuti per aprirsi o chiudersi, è ecosostenibile grazie ai pannelli solari posizionati proprio sul tetto. 

Curiosità: l’ArenA è attraversata nel suo ventre da.. una strada! L’arteria stradale “Burgemeester Stramanweg” trapassa completamente l’impianto, collocandosi appena sotto il manto erboso. Il 25 aprile 2017, nel giorno del suo 70° compleanno, è stato annunciato che lo stadio si chiamerà Johan Cruijff ArenA, per omaggiare il più grande giocatore che l'Olanda abbia mai visto calcare i suoi campi da calcio: attualmente è stata concordata solo "una lettera di intenti" sul cambio di nome, che verrà ratificato ufficialmente entro fine ottobre.



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