Domenica 25 luglio lo stadio de Kuip di Rotterdam sarà al completo, non tanto per ammirare i propri beniamini nella gara amichevole contro il Real Mallorca, ma per dare l’addio ad uno dei più grandi calciatori che hanno vestito i gloriosi colori del Feyenoord Rotterdam: Giovanni van Bronckhorst. Pertanto, il test amichevole di stasera, contro il FC Dordrecht, passa in secondo piano. Rispetto alla festa di addio del capitano del Feyenoord Rotterdam e della Nazionale Olandese.
Nato a Rotterdam il 5 febbraio 1975, da padre olandese e mamma moluccana (l’Indonesia è una ex colonia olandese), ha iniziato la sua carriera nel 1992 al Feyenoord Rotterdam, senza mai essere schierato in campo. L'anno successivo viene girato in prestito al RKC Waalwijk, dove accumula 12 presenze e 2 reti. Dopo aver fatto un pò di esperienza all’RKC Waalwijk, nella stagione 1994-1995 è ritornato al suo club di origine, il Feyenoord Rotterdam, dove è rimasto 4 anni racimolando 103 presenze e 22 reti.
Gioca già in nazionale quando si unisce agli scozzesi del Glasgow Rangers assieme a Dick Advocaat, nuovo responsabile tecnico del club. Gioca la sua prima partita nel luglio 1998 contro lo Shelbourne in Coppa UEFA: nell'occasione i Rangers, sotto per 3-0, riescono a rimontare e a vincere per 5-3, punteggio al quale contribuisce con una rete anche lo stesso van Bronckhorst. In tre stagioni con gli scozzesi segna in totale 22 gol (13 in Scottish Premier League, tre in Coppa scozzese, uno in Coppa di Lega scozzese, tre in Champions League e due in Coppa UEFA), giocando prevalentemente come centrocampista esterno.
Nell'estate 2001 si trasferisce all'Arsenal su richiesta di Arsène Wenger, che stava cercando un possibile sostituto per Emmanuel Petit da affiancare a Patrick Vieira. La sua permanenza a Londra è però caratterizzata da un infortunio al legamento crociato che lo costringe a saltare un paio di mesi di gioco; al ritorno non viene peraltro impiegato con continuità, complice il difficile adattamento e gli spazi in squadra che si riducevano progressivamente. In due anni con i Gunners vince comunque due FA Cup e una Premier League, realizzando anche due reti, una contro il Leicester City nel gennaio 2002 e una contro il Chelsea l'anno successivo.
Nel settembre 2003 si trasferisce al Barcellona, con il sedicenne Cesc Fàbregas (proveniente dal vivaio del club catalano) a fare il percorso opposto; nella nuova squadra si adatta al ruolo di terzino sinistro. Vince la Liga spagnola nella stagione 2004-2005, mentre nell'annata successiva aiuta il club a riconfermarsi campione nazionale e ad aggiudicarsi la Champions League 2005-2006 (quell'anno è tra l'altro l'unico giocatore a partecipare a tutti gli incontri del torneo). Il 21 agosto 2007 il contratto che legava van Bronckhorst al Barcellona scade. Il giocatore decide così di ritornare a al Feyenoord Rotterdam, la squadra in cui si era affermato, firmando un contratto di 3 anni. Prima della finale del Mondiale in Sudafrica, afferma che quella sarebbe stata la sua ultima partita, annunciando così il suo ritiro.
Con la Nazionale olandese vanta 106 presenze e 6 reti venendo ammonito 13 volte ed espulso in un'unica occasione, contro il Portogallo, durante il Campionato mondiale 2006; ha partecipato a tre mondiali (Francia 1998, Germania 2006 e Sud Africa 2010) e tre europei (Euro 2000, Euro 2004 ed Euro 2008).
Giovanni van Bronckhorst è un calciatore molto rispettato ed ha ancore tanti amici nel mondo del calcio. Tra questi, Roy Makaay è uno di quei compagni che ha un rapporto di amicizia che va al di là dello spogliatoio. “Il nostro rapporto – dice Makaay – è iniziato nelle giovanili della Nazionale Olandese. Poi è continuato nella nazionale maggiore. È stato Giovanni ha convincermi di venire a giocare a Rotterdam gli ultimi anni della mia carriera”. “Giovanni è un ragazzo tranquillo, socievole. Egli sa molto bene cosa vuole dalla vita e la sua carriera lo dimostra. È sempre stato un professionista che ha sempre svolto il proprio lavoro con cura. Solo a lui – prosegue l’ex bomber olandese – annunciai in anticipo il mio addio al calcio. Siamo stati insieme quando abbiamo iniziato insieme a giocare a calcio ed ora ci siamo ritrovati insieme per interrompere la nostra carriera. Giovanni è un grande amico e ci vediamo spesso anche nel tempo libero ed i nostri figli giocano nella stessa squadra”.
Come detto sarà il Real Mallorca lo sparring partner di turno per festeggiare un grande campione. Tuttavia la squadra spagnola viene da una grandissima stagione. Mario Been, allenatore del Feyenoord Rotterdam, non sottovaluta l’avversario: “sarà una gara molto interessante, il Real Mallorca guidato da Laudrup ha chiuso il campionato al quinto posto, dietro le quattro grandi di Spagna”.
A corollario della manifestazione ci sarà la presenza dei vecchi campioni del passato ed il tradizionale minuto di silenzio per ricordare i calciatori del passato ed i tifosi deceduti lo scorso anno.
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